“Più forti dell’invidia”: 30 anni di Berlusconi dalla A alla Z25 min read

11 Agosto 2016 Uncategorized -

“Più forti dell’invidia”: 30 anni di Berlusconi dalla A alla Z25 min read

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30 anni berlusconi
@gazzaspace

F come Futuro

Ha visto il futuro e ha visto che funziona.

Le proposte per cambiare il calcio non mancano: dall’abolizione delle squalifiche («Non è giusto che tutta una squadra paghi l’errore di un suo solo giocatore. Credo che una sanzione pecuniaria parametrata agli introiti annui del giocatore sarebbe sicuramente più efficace») alla riduzione della Serie A a sedici squadre nelle stagioni precedenti i Mondiali, dalla moviola in campo («Non usare il supporto televisivo in campo perché non tutti gli stadi sono all’altezza è come non mettere il polmone d’acciaio a Milano perché non lo si può installare contemporaneamente in una città del profondo sud: le cose vanno fatte una alla volta») alla panchina allargata («La panchina allargata è un obbligo, magari bisognerebbe portarci tutti i giocatori, perché la tribuna può indurre stati d’animo negativi. E magari fare quattro cambi invece che due in Coppa Italia») e alle sostituzioni illimitate («Ed è ora di pensare ad altre innovazioni, magari prese dal basket: tempo reale, sostituzioni illimitate, pensate a un Falcao o a un Platini che negli ultimi anni di carriera giocano un quarto d’ora, danno il massimo e poi vengono sostituiti»), senza dimenticare l’abolizione del pareggio («a fine partita, calci di rigore») e poi ancora «il tempo reale, il doppio arbitro, le multe per il gioco scorretto e il rigore da concedersi soltanto nel caso che un possibile gol venga evitato con un fallo».

A volte ha avuto anche ragione, come in occasione della regola che vieta al portiere di raccogliere con le mani un retropassaggio: «Mi dispiace contraddire Capello, ma io condivido questa norma: velocizza il gioco e non credo che avrà come unico effetto quello di spingere portieri e difensori a spedire la palla in tribuna. Inoltre, penso che si dovrebbero istituire due nuove regole. La prima relativa al tempo reale, la seconda ai palloni a disposizione per ogni partita. La norma dice che devono essere solo due, ma io penso che non dovrebbero esserci limitazioni, in modo da evitare perdite di tempo ogni volta che si deve recuperare il pallone finito fuori campo».

Quasi cyberpunk agli esordi (1986: «In tempi strettissimi siamo riusciti a convincere l’Inter e il Comune a dotare l’anello inferiore di San Siro di poltroncine numerate, abbiamo usato un nuovo programma software per trovare la banca idonea per gli abbonamenti, stiamo studiando un biglietto computerizzato per la prenotazione di partita anche a lunga gittata e attraverso il telefono quest’anno si sono abbonati oltre 2000 tifosi milanisti»), non sempre le sue visioni sono diventate realtà: nel giugno del 1993 proclama che «Ruud [Gullit] tornerà da noi, sarà una star della nostra televisione». Cosa ci siamo persi.

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Classe 1988, appassionato di campionati di dubbio gusto. Scrive su Calcio Sudamericano, Canale Milan e Fantagazzetta. Venera Ibrahim Ba.
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