Bravo Napoli, sei ancora in piedi: ora è tempo di rilanciare3 min read

1 Marzo 2016 Uncategorized -

Bravo Napoli, sei ancora in piedi: ora è tempo di rilanciare3 min read

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@theguardian
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Febbraio è andato. È stato un mese crudo, questo: la Juve è passata in testa al campionato, rifilandoci cinque punti (da -2 a +3), e abbiamo salutato l’Europa ai sedicesimi dopo un girone che aveva fatto intendere altro, francamente. Il Napoli formato campionato ha raccolto otto punti in cinque gare (Lazio, Carpi, Juve, Milan e Fiorentina), quinta performance mensile a sette lunghezze dalla Roma, squadra top di febbraio. L’ 1-1 di lunedì, a Firenze, ha scritto la terza gara di fila in campionato senza vittorie – così solo nella falsa partenza di inizio stagione -, e se consideriamo anche il turno con il Villareal le partite senza sorriso pieno sono cinque.

Tutto vero. Domanda: perché non vederla in modo positivo? Febbraio è stato un segmento, duro, di una lunga corsa verso la quale restare sereni, ottimisti ed energici (sì anche se fuori piove, il tempo fa schifo e qualcuno sta scrivendo via Zuckerberg quando arriva l’estate?). Febbraio è stato il nostro tratto in pavé. È finito: tutto sommato siamo ancora in piedi nel drappello di testa a fare a spallate.

Superato questo, torna l'asfalto | @stevenburkard.com
Superato questo, torna l’asfalto | @stevenburkard.com

Una parentesi, piccola. Sono bastate meno di 24 ore per rendere questo tema retorico, ma non importa: Fiorentina-Napoli è stata una partita di calcio che ha saziato come all’andata (bello, ricordate?). Non un’abbuffata da trattoria, col conto scritto a penna; la giusta qualità, che varia e osa e poi soddisfa. Spesso guardiamo verso altri per trovare football divertente, come quello di Vardy e soci. Ma la Viola e il Ciuccio si sono affrontati senza riserve e senza sacrificare l’estetica sull’altare del prodotto finale. Il risultato è stato uno show delizioso che ci ha piacevolmente succhiato via un mucchio di energie fisiche, anche dai divani. D’accordo, è successo il 29 febbraio; ma non significa che per rivedere qualcosa del genere in Serie A dovremo attendere quattro anni. Credo.

Torniamo a noi. La Viola si è imposta per lunghi tratti di gara, specie sugli esterni alti, dove Ghoulam e Hysaj hanno vissuto brutti quarti d’ora. Koulibaly ancora a corrente alternata, cose pregevoli e cose non molto pregevoli (e Albiol è irritante a volte, non trovate?). Jorginho tiene, anche se qualche bel pallone lo regala, mentre Allan è un giocatore incupito che avrebbe bisogno di tirare il fiato, forse. In queste partite Hamsik non riesco sempre a inquadrare se c’è o c’è meno, e prometto che ci rifletterò. Callejon un filo meno lucido, ma su di lui non mi permetto di dire. Insigne in veste anche di gregario (o di Josè Maria, come vi pare): ha speso, tra le altre cose, per tornare, ma a Firenze ci sta. Infine, Higuain trova il suo 25esimo gol in campionato dopo 22 giorni di digiuno. Qualcuno spieghi come si mette un chilo e mezzo senza mangiare quasi per un mese.

https://www.youtube.com/watch?v=Td0Q8IbqDl8

Meglio dirlo forte: guardarci le spalle importa poco. A guardarsi dietro si finisce per essere raggiunti. Signori, signore: con 12 giornate e 36 punti a disposizione recuperare tre lunghezze alla Juve non sarà facile, ma neanche impossibile. I bianconeri hanno trasferte non scontate (Bergamo, il derby, Milano sponda rossonera, Firenze e il penoso Hellas) e gare interne più semplici ma tutte da giocare (Sassuolo, Empoli, Palermo, Lazio, anche un Carpi in chiave salvezza e la Samp a Torino in chiusura di stagione). A questo, aggiungiamo gli impegni di coppa contro Inter (mercoledì) e Bayern (16 marzo). A Fuorigrotta aspettiamo Chievo, Genoa, Verona, Bologna, Atalanta e Frosinone; fuori ci aspettano Palermo, Udinese, Inter, Roma, Torino. Non sarà facile. Ma alzi la mano chi non ha voglia di crederci. 

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Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
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