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X Factor 10 live: we move the system

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È tutto vero: i Soul System hanno vinto la decima edizione di X-Factor Italia. Si rompe -finalmente- la maledizione lanciata alla prima edizione da una Giusy Ferreri che non aveva preso benissimo la vittoria degli Aram Quartet. Si rompe la maledizione ‘Toto Cutugno’ per cui si arrivava sempre secondi: i Bastard Sons of Dioniso, i Moderni, gli Urban Strangers. Ci voleva Alvaro Soler? No. Ci volevano i Soul System.

È la storia più bella del mondo. È la finale più tenera di sempre, a prova di cuori sensibili. È una favola: da esclusi agli Home Visit da parte di un Alvaro Soler, un po’ ingenuo, alla vittoria di X-Factor. La rinuncia dei Jarvis, con tanto di valanghe di critiche inutili, ha portato al loro ripescaggio e ha inaugurato una bellissima avventura durante la quale questi 5 ragazzi e il loro inedito “She’s like a star” sono riusciti a conquistare pubblico, giudici e palco del talent di Sky. E ad attenderli, in primavera, ci saranno due bei concerti con Alvaro Soler. Non sarà un sogno né il massimo delle ambizioni per il cantante medio italiano, ma Alvaro glielo annuncia dal nulla e loro si sciolgono di gioia quando se lo sentono dire.

We move the system

se lo ripetono prima di ogni esibizione.

E cazzo se ci riescono: il palco del Mediolanum Forum di Assago se lo mangiano, come se niente fosse. E noi ‘finalmente muoviamo il culo’, dice Fedez. Jiggy, David, Alberto, Leslie e Joel si lasciano dietro le altre finaliste: Gaia (arrivata seconda), Eva (terza classificata) e Roshelle (quarta) tutte particolarmente belle, brave, preparate e sicuramente meritevoli di vincere. L’epilogo ci ha lasciato il sorriso. La finale ci ha lasciato senza fiato: come al solito Sky non bada a spese, e ogni anno riesce a fare sempre meglio. Lo spettacolo è tanto inaccessibile quanto magnifico, sempre più tecnologico e sempre più bello. Più tutto. Ma lo spettacolo è servito, ora possiamo tornare alle nostre patetiche vite.

Perché la verità è che X-Factor magari non fa bene ad Arisa e a i suoi nervi, ma di sicuro fa bene alla musica e a noi che l’ascoltiamo: nel deserto dell’offerta televisiva, quantomeno in Italia, X-Factor è uno dei pochi programmi ben fatti e studiati, che mette in circolo mediamente una buona musica, unendola a un prodotto televisivo di qualità. È un programma per emergenti: non ci troveremo dentro un David Bowie. La speranza, però, è che venga fuori qualcosa di buono: musica, non quella ricercata finemente, non quella elaborata e pretenziosa ma nemmeno quella di merda. La notorietà, in ogni caso, è vacua e sfuggente un po’ per tutti. Io auguro il meglio ai Soul System perché, di sicuro, hanno dimostrato di saper fare roba buona. Il successo, poi, non dipende solo da questo. Così, eccoci arrivati alla fine: io e Ale Cattelan vi confermiamo che ci siamo anche nel 2017. All’anno prossimo!

Chi sono i Soul System

I Soul System sono 5 ragazzi, tutti nati e cresciuti tra Verona e Brescia, ma di origini ghanesi (ad eccezione di Alberto). Si sono conosciuti molti anni fa frequentando proprio le comunità ghanesi ed evangeliche, ma solo da un anno si sono uniti a formare una band. È evidente infatti la loro passione per la musica in generale, trasmessa anche dalle origini africane. Il loro stile musicale spazia tra hip hop, r’n’b, soul e pop. Il loro motto è “we move the system”: il loro obiettivo è infatti quello di smuovere il sistema, proprio grazie alla loro musica. La band veronese ha superato anche l’ultimo ostacolo raggiungendo un risultato impensabile, considerando come era iniziata la loro avventura. Non i giudici, ma il pubblico sempre dalla loro parte. L’inedito ”She’s Like a Star” composto da loro e Antonio Filippelli, producer e ancora di salvezza di Soler, grande groove e ottimo mix di rap di Don Jiggy e parte melodica cantata da Leslie, orecchiabile fin dal primo ascolto. Sanno tenere il palco. Eccome.


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A X-Factor 2016 è tempo di finale. I finalisti, come al solito, sono quattro: Roshelle e Gaia per la squadra di Fedez, i Soul System di Alvaro Soler ed Eva per la squadra di Manuel Agnelli. Tutti hanno conosciuto e sperimentato sulla propria pelle il brivido del ballottaggio. Tutti a parte i Soul System. Ciò vuol dire che i ragazzi veronesi possono contare su un bacino di voti molto molto molto ampio. Ma abbastanza ampio quanto quello di Fedez? Ecco, secondo me no. Per cui io lo dico: vorrei tanto che vincessero o Eva o i Soul System, ma vincerà una tra Gaia e Roshelle.

L’ego di Fedez crescerà sempre di più, la Ferragni invaderà il nostro Instagram con le sue foto perché sarà una vittoria anche un po’ sua, Soler verrà riconfermato anche per l’anno prossimo perché i Soul System sono una bomba e Manuel soffrirà, dando il via ad una infinita tiritera di indecisione sul rimanere o meno come giudice anche in futuro. Ari, come da due settimane a questa parte, non pervenuta.

Eccoci qui a tirare le somme, perché arrivare alla fine, quest’anno, non è stata cosa facile. Le continue inversioni di rotta, le polemiche pesanti, gli immancabili inneggi al complotto e il fasto indiscutibile della precedente edizione non hanno reso semplice lasciarsi andare alle facce nuove dei giudici e dei concorrenti. Tra alti e bassi, ecco tutto ciò che ricorderemo di questa decima edizione:

I giudici: i vecchi, i nuovi e i ritorni

Mai come quest’anno sono stati loro a dominare la scena: la nuova giuria, composta da Manuel Agnelli, Arisa, Alvaro Soler e Fedez, ha fatto parlare tanto di sé, talmente tanto da essere addirittura annoverata come la peggiore giuria di sempre (piano, penso: non c’è niente e nessuno peggiore di Anna Tatangelo alla quarta edizione di X-Factor). C’è da dire, però, che nemmeno io posso nascondere il fondo di verità che, inevitabilmente, c’è dietro queste affermazioni: a stento, ne siamo usciti salvi. Salvi dalle pessime assegnazioni, prive di ogni logica e/o riflessione mirata, salvi dalle strategie imbarazzanti, salvi da un’Arisa totalmente fuori contesto. L’esperienza nelle scorse stagioni non le è stata d’insegnamento: le scelte discutibili, l’essere permalosa, la poca originalità nei commenti, come sempre accaduto, da Simona Ventura fino a Skin, si scontano puntualmente durante i Live. Arisa passa da giudice a spettatrice con ben venti giorni di anticipo sulla fine della trasmissione. Lo stesso rischio riesce, sul filo del rasoio, a scamparlo Soler, che è stato senza ombra di dubbio il giudice più sfortunato della storia di X-Factor. Parte un po’ in sordina, subisce le personalità forti di Fedez e Manuel ed una serie di sfighe eclatanti (con le rinunce prima dei Jarvis, poi dei Diana Lou), ma si riprende e ci guadagna in sicurezza grazie soprattutto ai Soul System, che sono la luce dei suoi occhi. Non escludo il ritorno, per niente. Poi ci sono Fedez e Manuel, che vogliono vincere a tutti i costi e che, per raggiungere questo obbiettivo, hanno tirato fuori anche le loro parti peggiori, qualche volta esagerando.

La sbronza di Arisa

Se nella tazza sul bancone che ha accompagnato Morgan per sette lunghi anni c’era vodka e redbull, chissà cosa nascondeva quella di Arisa. L’opening della decima edizione di X-Factor è stato indimenticabile anche per questo: Arisa era completamente sbronza. Il confine fra il ‘ci è’ e il ‘ci fa’ per la cantante Arisa è una linea molto molto sottile: ha sempre giocato a fare la ‘sbroccata’. O forse no, è proprio sbroccata di suo, grazie a una dote naturale. In ogni caso, se alla depravazione si accompagna un contributo alcolico il risultato è ridicolo: umore altalenante, palpebra calante, cinguettii vocali. Smaltita la sbronza, ha confessato i suoi peccati su Facebook. E sì, aveva bevuto.

I Soul System

Quella dei Soul System è una delle storie più belle che questo programma ha visto passare davanti sugli schermi. Scartati agli Home visit, l’ultimissima fase delle selezioni, ci erano rimasti male. Malissimo. Sono stati ripescati poco dopo, quando i Jarvis hanno rinunciato al posto. Così, arrivano dritti dritti in finale, con una collezione di esibizioni pazzesche, un inedito ben piazzato e senza nemmeno passare per un ballottaggio, contando sulla simpatia di tutti: loro grandi sostenitori, oltre ad Alvaro Soler che, in verità, gli deve tutta la sua dignità, sono Mara Maionchi e Giò Sada.

Cranio Randagio

Vittorio Bos Andrei, in arte Cranio Randagio, era una rapper romano di 22 anni. Si era presentato ai casting di X-Factor lo scorso anno, piacendo tanto ai giudici per la sua schiettezza e scartato, poi, nelle fasi finali delle selezioni da Mika. Chi ha familiarità con questo talent sa che capita spesso di appassionarsi ai ragazzi che vi partecipano, di seguirli, di diventarne fan. Di tanto in tanto ci si dimentica di loro: il supporto resta un mi piace piuttosto velato su un post su Facebook. Cranio Randagio è stato uno di quei ragazzi, uno dei tanti che è passato in uno di quei fantomatici talent e che, circa un mese fa, è morto. Sky ed i ragazzi di X-Factor 2016, insieme con tutti quelli della scorsa edizione che lo hanno conosciuto e con lui hanno condiviso momenti importanti, gli hanno dedicato una parentesi dello show, ricordandolo con una coreografia semplice ed elegante e con una sua canzone, Petrolio.

Lo Stra-Factor

Mara Maionchi ed Elio questa volta si presentano in una versione estremamente divertente: tornano in veste di giudici ma a “Stra-Factor”, una parodia di X-Factor dove vengono presentati i talenti incompresi scartati nelle audizioni degli anni passati. Anche loro, i 12 concorrenti più bizzarri, si sfidano sul palco più ambito d’Italia: tra loro, ritroviamo così i Van Hautens di Giovanni Rana, Marcello Cannavò e la sua Dani Oh, Santino Scardamone e, soprattutto, Cecco e Cipo, proclamati vincitori lo scorso Giovedì e che, con un sacco di piacere (che mi porto dietro dalle audizione del 2014) rivedremo il giorno della Finale sul supermega palco del Forum di Assago.

Manuel Agnelli che insulta la gente

Sono qua per disturbare

aveva detto. E lo ha fatto. Con la sua espressione perennemente infastidita e irritata ed i giudizi sarcastici e taglienti che non hanno risparmiato nessuno, Manuel Agnelli è stata una rivelazione per chi non lo conosceva e grande motivo di orgoglio per chi invece lo seguiva già da tempo. È un outsider, uno che c’entra poco con il mondo patinato e lezioso della televisione, che non sopporta e non lo nasconde. Ma è genuino e non si pone il problema di dire o fare cose accattivanti per ottenere il giudizio delle persone, finendo addirittura per personificare la Monnalisa o, peggio, per andare in discoteca a Milano con quei tamarri di Fedez e Alvaro Soler.

Loomy: the revenant

Ci voleva una canzone di Brunori Sas per farlo uscire. Duecento ballottaggi, il giudice peggiore della storia, salvataggi clamorosi, giudizi spietati, assegnazioni paurose non lo hanno fermato. Secondo me anche lui si voleva fuori, perché il clima intorno a lui si era fatto davvero pesante. Loomy è stato definito anche lui, come Manuel, un outsider. Quello che non c’entra niente con gli altri, ma disturba e piace per quello. Per me si è trattato di uno che ha avuto a lungo la luna nel segno ma, dopo aver desiderato a lungo la sua eliminazione, ci tengo a precisare che, pur facendomi cagare sotto ogni aspetto musicale esistente al mondo, l’ho stimato tanto per la tenacia e la cazzimma: la sua storia a X-Factor passerà agli annali di Annalì.

L’autoeliminazione dei Daiana Lou

I Daiana Lou sono arrivati ai Live di X-Factor apparentemente senza troppi sforzi, se non quello di cedere alla regola più comune e sicuramente discutibile della tv: quella di raccontare le loro disgrazie e disavventure. Tutto molto bello, finché a una certa si svegliano da un sonno lungo quattro settimane e dicono che X-Factor non fa per loro, che non sono felici dietro quelle telecamere e immersi in un mondo che mescola le tragedie con le patatine. E se ne vanno, come se loro non fossero quello stesso mondo, come se avessero realizzato all’improvviso di essere quelli che la Tv non solo non la guardano, ma nemmeno la comprano. Se ne vanno facendo una pessima figura e con una lezione moralista di cui nessuno sentiva il bisogno.

Opening con Robbie Williams

Un’apertura spettacolare per il terzo Live Show: tutti i concorrenti di X Factor 2016 aprono la puntata con un medley di Angel e Feel, due tra i pezzi storici della star inglese Robbie Williams. Una cosetta da niente, no?

L’arena è pazzesca, gigantesca, i concorrenti molto bravi, è tutto molto interessante e devo dire che l’ho trovato molto meglio dell’X Factor britannico. Ho abbracciato Arisa, è stato un buon abbraccio, so che fa dei buoni dischi, ma mi sono abbracciato più con Cattelan, mi piace più lui

il giorno dopo ha lasciato questa dichiarazione, a dimostrazione del fatto che in pochi minuti ha capito come vanno le cose a X-Factor molto più velocemente lui di tutti quelli che seguono il programma da anni. Altro dettaglio divertente: una tizia del pubblico, durante l’esibizione, gli ha pesantemente palpato il culo. E lui non ha fatto una piega. Un grande.

La finale al Mediolanum Forum di Assago

L’imponente spettacolarizzazione dell’evento continua a dare i suoi frutti. Anche quest’anno a X-Factor si è calcato pesantemente la mano su grandiose scenografie, che non hanno solamente fatto da sfondo allo show, ma hanno accompagnato anche le performances degli ospiti, dei concorrenti e l’ingresso dei giudici. Qualcosa a cui gli show delle reti generaliste non sono abituati e che forse in questi anni è stata proprio la carta vincente dell’X Factor targato Sky, che ha reso il talent un vero e proprio evento televisivo. Ma, come se non fosse mai abbastanza, la spettacolarizzazione del programma si fa esponenziale per la Finale al Mediolanum Forum di Assago: pare che rimarremo letteralmente a bocca aperta.

Come ogni anno, la finale spicca anche per la grandezza (o presunta tale) dei suoi ospiti: i primi due nomi diffusi sono stati quelli di Giusy Ferreri e Baby K. Che culo. Fortunatamente però Il Forum accoglierà anche la voce di Carmen Consoli, di Giorgia e di Ligabue. E dei Clean Bandit che, dall’alto del loro Grammy Award messo in saccoccia, non sono male.

Pronostico sulla finale: il podio di X Factor 2016

1) Primo posto per Gaia, piuttosto meritato.
2) Secondi i Soul System, a conferma del fatto che, se arrivano alla finale, le band a X-Factor arrivano seconde.
3) Terza Roshelle, che piace tanto ma non quanto la sua compagna di squadra.
4) Quarta Eva, che è la più forte di tutti ma non vincerà.


Il sesto Live di X-Factor è lo spartiacque: il discriminante tra chi, da qui a dieci anni, si vanterà di aver partecipato ad X-Factor tempo prima ma non avrà prove per dimostrarlo e chi, invece, avrà ottenuto il suo posticino su iTunes. A sole tre puntate dalla super finale del 15 Dicembre e a un passo dalla semifinale, chi ne uscirà sano e salvo, nel bene o nel male, avrà la possibilità di cantare un suo inedito e affidarlo al mercato della musica.

Fortunatamente per le nostre orecchie stufe ed un minimo esigenti, tra i sani e salvi non ci sarà Loomy. E possiamo così chiudere questo pessimo capitolo della decima edizione di X-Factor tirando un sospiro di sollievo. Perché in realtà era giusto così. E, finalmente, alla settima canzone tutta uguale qualcuno glielo dice che sarebbe anche carino se cambiasse argomento nei suoi rappati, spaziando dal pietismo e l’autocommiserazione a qualcosa di più interessante. Ci pensa prima Alvaro Soler, che lo ha intuito anche masticando poco l’italiano, e poi Manuel Agnelli che rincara la dose con un:

Ci sono storie più drammatiche della tua che qui non raccontiamo perché non vogliamo fare presa su questo aspetto. Questo non è Uomini e Donne.

La risposta saggia della collega, in difesa del suo unico superstite, è un: #sucaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Finire al ballottaggio non sarà un caso. Per niente.

E poi il livello è alto, e se nella prima manche questo aspetto è già piuttosto evidente, la seconda è esponenzialmente più interessante. Sia perché non c’è Loomy (che, tra l’altro, avrebbe dovuto cantare Kurt Cobain di Brunori Sas celebrando male l’attesissimo approdo dell’indie italiano a X-Factor, rimandato a data da destinarsi), sia perché l’impressione è quella di essere in una puntata di Mozart in the Jungle, con un’orchestra di 37 elementi sospesi nel vuoto, che si presta ad accompagnare ognuna delle esibizioni dei superstiti. Che gran figata deve essere per uno che fino a un mese e mezzo fa cantava nei baretti di provincia con un microfono e niente più? Forse sono più entusiasta io per loro, ma vabbè.

L’orchestra ha reso tutto più bello: bravissimo (e sempre bellissimo in tenuta naïve) Andrea Biagioni con gli Smiths, che proprio si scioglie su quel so please please please let me. Noi ci sciogliamo con lui, nel senso che ci emozioniamo un sacco. Anche Manuel, pur ritenendo inquietante il fatto di vacillare emotivamente davanti a un uomo con la barba. Che birichino.

Bene (ma non benissimo) Roshelle: lei canta No di Meghan Trainor e, pur non essendo perfetta, sembra tenere il palco benissimo. Tutti curiosi del suo inedito fatto insieme a Fedez, la finale per Roshelle è una certezza. Gaia, invece, per la prima volta in tutto questo lungo percorso, finisce per imitare (male) Malika Ayane e ne paga le conseguenze, finendo al ballottaggio e distruggendo tutte le certezze del suo giudice Fedez, che se non le portasse entrambe in finale morirebbe. Ma tanto ci riesce.

Decisamente impeccabili anche i Soul System, che cantano Where is the Love? dei Black Eyed Peas dimostrandosi bravi come sempre: tosti e compatti e perfettamente in linea col brano. Bravissima, la migliore di tutti in assoluto, da pelle d’oca, è stata Eva. Ha cantato “Senza Fine” di Gino Paoli, solo voce e orchestra (perché su un pezzo del genere ogni ghirigoro in più potrebbe essere disastroso), regalando a noi, pubblico di romanticoni, un’esibizione da brividi. Eva ha convinto ovviamente anche i giudici, che si sono prodigati in lodi spassionate. La prossima settimana ascolteremo il suo primo inedito, che, purtroppo, si dice essere stato scritto da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: che noia.

Ma anche l’ultimo scontro tra Gaia e Loomy non costituisce il fulcro della serata, in effetti scontato nel suo esito. Perché a dominare la scena, ancora una volta, sono i giudici: Arisa contro tutti, e tutti contro Arisa. Ai limiti del tragicomico, Arisa nel ruolo di giudice è tanto fragile, dà spesso giudizi non comprensibili e spesso intollerabili. Al contrario, gli altri giudizi sono spesso duri nei suoi confronti e il più delle volte lo si trova divertente, è vero. Così, dopo la prima esibizione di Gaia, Arisa dice (per l’ennesima volta nel corso di questa edizione di X-Factor) di non conoscere il pezzo di James Bay. Tutto nella norma, se non fosse per Agnelli che la accusa di mancanza di onestà intellettuale e di arroganza perché esibisce la sua ignoranza. E, fin qui, fa ancora ridere. Nel post puntata però, all’Extra Factor, Arisa riprende la polemica dicendo:

Agnelli si sta allenando ad offendere le donne e i più deboli.

I due pare continuino a litigare ulteriormente durante uno stacco pubblicitario, e Agnelli, se ne va, con Arisa che dichiara una cosa tipo:

Manuel, io ti stimo, ma mi devi chiedere scusa, se no non ci parliamo più.

Ecco, adesso non fa più ridere: ma non avevamo detto che questo non era Uomini e Donne?

X-Factor 10: la Semifinale

Se siamo arrivati fino a qui, ci meritiamo degli inediti coi controcazzi. La curiosità è tanta, ma speriamo di non rimanere delusi. E, soprattutto, speriamo nelle sagge mani di Manuel come supervisore. E poi: la settimana prossima tornano Giosada e gli Urban Strangers. E sarà una figata stratosferica.

live 5

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X-Factor riparte in sordina: si apre con una manche che consiste in quindici minuti puliti puliti di esibizioni, senza alcuna interruzione o commenti, solo musica e canzoni.

Passiamo in pochi secondi dai Nine Inch Nails (fino a ieri probabilmente sconosciuti al pubblico televisivo) a The O.C. e gli Imogeon Heap di Hide&Sick (con una Roshelle un filino troppo ad effetto); poi ancora dai versi di Luigi Tenco a quelli di John Mayer e dei Beatles.

Ci si accompagna pian pianino lungo la via della conciliazione dopo il movimentato finale a sorpresa della scorsa settimana, anche se c’è chi ha ben scolpito il trauma nella psiche e fatica a superarlo:

A meno che qualcuno non decida di auto eliminarsi

– dice Cattelan, introducendo i ragazzi. (Me l’hanno turbato, ‘sti stronzi dei Daiana Lou).
Riparte in sordina e guarda al passato. Che voglio dire? Che, come in una profezia, a X-Factor sembra che la storia si ripeta. L’anno scorso, al quinto Live, Fedez se la menò con uno dei suoi ‘’Siamo i primi ad arrivare ancora integri così avanti nella competizione”. Quella stessa sera, i Landlord (band della sua squadra) finirono al clamoroso ballottaggio con Giò Sada, che poi si rivelò il tanto osannato (soprattutto da me) vincitore dell’edizione.

Così quest’anno: Fedez se la mena e finisce che Caterina va al clamoroso ballottaggio con Eva.

Ovviamente (e finalmente), Caterina esce. E va benissimo così, se non fosse che prima di tutti deve uscire Loomy. Che è diventano un po’ il Ciro di Marzio di X-Factor: l’immortale (ma molto molto molto meno affascinante), quello che non piace a nessuno ma riesce sempre a salvarsi in corner. Inspiegabilmente.
https://twitter.com/Den93R/status/801919032509288448

Inspiegabile soprattutto sulla base delle esibizioni della seconda manche, a tema ‘’riarrangiami tutta’’.
(Occhio però, che il passo da trovata super originale a cagata pazzesca è brevissimo.)

Indovinate chi inciampa? Bravissimi, avete indovinato: è Arisa, che assegnando al suo pupillo Renato Rascel che ‘’bestemmia’’ coi Chemical Brothers supera anche le più improbabili assegnazioni di Morgan negli anni che furono.

Questi sono giorni tristi per la musica: circa 25 anni fa moriva Freddie Mercury. Di certo l’esibizione di Loomy non l’ha tirata su. Per cui lei continua a provarci, con una lectio magistralis sull’origine del rap: deriva dalla filastrocca. Ed io comincio a temere che la prossima volta Loomy ci canti della bella lavanderina che lava i fazzoletti (per i poveretti della città/ della città / della città).

Arisa ci insegna anche un’altra cosa: che il blasting non è bullismo, perché è meritato. Blastare vuol dire deridere e umiliare usando il sarcasmo nei confronti di una persona. Chi usa il sarcasmo, generalmente, è Mauel. E chi subisce, generalmente, è Arisa. Ed è tutto meritato e meraviglioso.

A inaugurare queste esibizioni riarrangiate, comunque, è Roshelle: la voce è pazzesca e il canto perfetto, lei appare un po’ ingessata e, sicuramente, sempre più nuda. E, in effetti, reggere il confronto con Rihanna non verrebbe facile a nessuno, ma c’azzecca veramente poco l’outfit aggressive con la versione tip-tap di Umbrella. L’impressione generale è quella di essere in una puntata di Glee, però le si vuol bene e, in segreto, speriamo tutti di vederla sabotare la storia di Fedez con la Ferragni.

La verità è che ci avviciniamo lentamente alla semifinale e, soprattutto, agli inediti, ed io vi prego di non sprecare questa possibilità. Fate come me: spendete tutti i voti a disposizione per Andrea Biagioni (ciao ciao imparzialità, mi sono innamorata anche quest’anno). Anche perché: che gran figata di esibizione ha fatto? Si cala, contro ogni previsione, nel super mega successo Uptown Funk di Bruno Mars reloaded in chiave jazz senza perturbare il suo carattare black: con Biagioni si vola.

Lo stesso vale per i Soul System, come al solito non c’è storia: siamo tutti #witheniggas e loro sono bravi, divertenti e coinvolgenti. Perennemente in comfort zone perché accomodanti e non accomodati. Come con gli ospiti internazionali, con i Soul System tocca alzarsi dal divano e muovere il culo. Ogni giorno di più si rinsalda in me una convinzione: meno male che i Jervis hanno cambiato idea.

Gaia, invece, ammalia con Lean On e l’outfit vedo-non vedo. Quest’anno Fedez ha il repertorio musicale di un adolescente senza il WiFi e continua a riproporre le stesse canzoni assegnate nei due anni precedenti da lui o dai suoi colleghi. Ma nonostante questo, Lean On a Gaia viene meglio rispetto ai Moseek e, nel nuovo groove, è anche più bella dell’originale. Bella e brava, mette d’accordo tutti i giudici. Spoiler: secondo me l’anno prossimo Soler farà un nuovo tormentone estivo che, guarda caso, si chiamerà Gaia. Ma attenzione: se la contenderà con uno dei tre vecchietti de Il Volo, un marpioncino che vuole far sapere a tutti cosa ne pensa.

Spero non le porti sfiga. Le ultime due ad esibirsi sono state proprio quelle finite al ballottaggio. Caterina molleggia e sorride sulle note di Avicii reloaded negli anni 60. Lo sanno tutti che c’è lo scontro finale che l’aspetta dietro l’angolo, pure lei. Solo che nessuno, ma proprio nessuno, si aspettava al suo fianco Eva. La sua esibizione, ci ha lasciati esterreFactor: soprattutto per la scenografia psichedelica. Lei è letteralmente adorabile ed il reloaded di Bob Marley le calza a pennello. Ma l’ultimo scontro s’ha da fare, pur essendo scontato l’esito.

Lo scontro finale e la profezia: la storia si ripete. Occhio però, che la profezia potrebbe volerci suggerire che Eva vincerà questa decima edizione di X-Factor. Come Giò Sada l’anno scorso. Io ho già in mente come andrà: la finale sarà tutta al femminile, forse anche il podio. E quarto posto ai Soul System. Ma noi vogliamo gli inediti e soprattutto vogliamo l’inedito di Biagioni supervisionato da Manuel. Per cui vi prego: fate fuori Loomy.


live 4

Bene o male, purché se ne parli.

Si dice così. E questo quarto live ai limiti del tragico e del melodrammatico, sinceramente, non rende orgoglio a niente e nessuno. Non parlerei di una farsa colossale ma solo di scelte discutibili, in primis quella di riportare Arisa nel programma.

Cosa ne sarà, adesso? Di sicuro si andrà avanti anche senza i Diana Lou, con la stessa insopportabile e decisamente inopportuna Arisa (purtroppo) e con la stessa pubblicità delle patatine che tanto scuote gli animi, pur essendo condizione necessaria e sufficiente della riuscita di tutto l’impero che è questo Show.

È il conformismo da anticonformisti che io non sopporto, disse una volta un saggio di nome Manuel. Questa è la televisione, ha recitato un altro meno saggio, di nome Fedez. X-Factor continuerà fino al 15 Dicembre, con buona pace di tutti gli haters che ora gridano al complotto e che piangono alla dipartita di Fem e dei Diana Lou ma continuano inverosimilmente a salvare Loomy.

Che poi vabbè, il supporto vero per un artista comincia alla fine di X-Factor e fuori dagli schermi della tv, e io mi chiedo se tutto questo fervore avrà mai un riscontro nel mondo esterno: li vorrei vedere tutti a farsi i chilometri per andare ad assistere ad un concerto dei Diana Lou a Colleferro. Anzi, il concerto no perchè è troppo mediatico, quindi vi tocca sorbirvi pure il freddo, la pioggia, o il caldo afoso di luglio su di un marciapiede. Li vorrei proprio vedere.

Si spera, per la prossima settimana, in un clima più disteso: si spera di ritrovare la tranquillità sul divano, senza dover necessariamente stringere il telecomando tra le mani frementi con l’intento di lanciarlo addosso a qualcuno. E, almeno con le intenzioni, ci proveranno le ospiti: Little Mix. Chissà chi sono, esatto. Magari delle gnoccolone dietro cui si nasconde un team di psicologhe per lo staff, i giudici, i concorrenti e tutti noi telespettatori.

I miei buoni motivi per continuare a vedere lo show ce li ho ancora: si chiamano Eva e Andrea Biagioni. E ci sarebbe anche il desiderio impellente di vedere uscire Caterina, anche solo per sgonfiare l’ego di Fedez. E non dimentico quel santo di Ale Cattelan, che dovrà arrabattarsi ancora all’ennesimo ballottaggio di Loomy ( e quindi ai discorsi stupidi di Arisa) e giuro che se in un modo o nell’altro riesce a salvarsi ancora, mollo anche io.

X Factor 10: nel quarto live due eliminazioni

Il quarto live parte con un pensiero a Vittorio Bos Andrei, in arte Cranio Randagio (nella foto), il rapper romano concorrente l’anno scorso, scomparso questa settimana.

https://twitter.com/2lost_souls/status/799349502763212800
https://twitter.com/anninabazzi/status/799346236293873664

La serata prevede due eliminazioni, quindi la puntata sarà tosta. Tre gruppetti da cui usciranno tre “finalisti”, di cui due andranno a casa.

Primo concorrente Roshelle, che dopo aver reso Fedez tutto mogio per le critiche della settimana scorsa nei suoi confronti, conquista tutti con un pezzo decisamente più nelle sue corde: Confetti” di Tori Kelly.

Segue Loomy con un bizzarro Gangnam style, che non convince nessuno a parte Arisa.

Terza concorrente della prima manche Eva, che spacca con un pezzo di Lucio Dalla. Manuel Agnelli si dimostra molto carico dopo l’eliminazione di settimana scorsa della sua Silvia Fortes.

Primo concorrente al ballottaggio è Loomy. Sfida impossibile per lui contro Eva e Roshelle. Si passa al secondo gruppetto, dopo un doveroso omaggio ad Alvaro Soler

e il pubblico che inizia a spazientirsi con Arisa, imbarazzante nel voler trovare una critica verso Eva per avvantaggiare Loomy

Secondo gruppo tostissimo con Andrea Biagioni, Gaia e i Daiana Lou. Parte Andrea con “Monnalisa” di Ivan Graziani. Con un Manuel dietro in versione Gioconda, Andrea fa una bella figura ma trova i giudici freddini, in primis ovviamente Arisa.

https://twitter.com/SkyUno/status/799357389770133504

https://twitter.com/arsenaletv/status/799358478854877184

Tocca a Gaia. Canta un pezzo di Alessia Cara: prestazione di alto livello, bellissima voce e da come si muove sul palco pare una cantante affermata. Non ci stupiremmo di ritrovarla in finale.

Ultimi ad esibirsi i Daiana Lou con “Dio, come ti amo” di Modugno: Alvaro Soler si lancia nella musica italiana con un pezzo struggente. I Daiana Lou apprezzano particolarmente, l’esibizione non è facile per il gruppo ma la voce della ventiduenne mette le pezze ad una performance non indimenticabile. Fedez è critico, Manuel anche, sarà perché in gara ci sono i loro concorrenti? Non è dato saperlo, Manuel nega.

Secondo concorrente al ballottaggio sono i Daiana Lou. Pagano un terzetto decisamente competitivo. Manuel Agnelli è già alla prossima puntata con i suoi due. Alvaro Soler agghiacciato. Gaia quasi limona con Fedez.


https://twitter.com/saretta511/status/799364598679777280

Terzo gruppo con Fem, Soul System e Caterina, con quest’ultima che resta la grande favorita per finire al ballottaggio. Parte Fem, che dopo la sorpresa della sorella cerca di ri-calibrarsi e rendersi più simpatico. Canta un pezzo di Rihanna. Prestazione non particolarmente brillante. Critici Fedez e Alvaro, Manuel sornione fa i complimenti.

Tocca ai Soul System, che cantano Gold Digger. Grande energia in un pezzo groove che sembra cucito su di loro. Fedez entusiasta, Manuel anche, Arisa pure. Unanimità. Alvaro ringrazia i Jarvis per aver rinunciato.

https://twitter.com/ashlucky_/status/799368527907954688

Tocca a Caterina, sopravvissuta a due puntate difficili. Canzone più coreografica che altro. A Manuel piace, ad Arisa no (e si capisce, dato che ha un concorrente in gara). La “furbata” di Fedez non sembra convincere.

Intermezzo di Fragola, che a sentirlo stasera sembra un concorrente malcapitato. Non indimenticabile.

Torniamo alla gara.
Terzo concorrente al ballottaggio Fem! Sorpresa incredibile, Arisa ne ha due a rischio eliminazione, gli ultimi due. Caterina alla faccia di tutti va avanti, Fedez si porta al quinto live tre concorrenti.

Siamo ai colpi finali. Parte Loomy, che sembra spacciato. Ma lo pareva anche settimana scorsa. Seguono i Daiana Lou, che sarebbe un peccato perdere a questo punto della competizione. Puntare tutto sull’antipatia del pubblico per Arisa. Tocca a Fem, assolutamente inaspettato al ballottaggio: ma, tocca dirlo, stasera non ha fatto un grande esibizione. Sembra sempre molto forzato: Arisa lo osserva con occhio languido.

Cattelan ci aggiorna: sono arrivati 4 milioni di voti. Ci piacerebbe sapere quanto votano gli amici e gli amici degli amici.

Colpo di scena: i Daiana Lou si ritirano per motivi incomprensibili. Mah.

Litigio in vista tra Alvaro Soler e Arisa, che sta provando ad arruffianarsi i Daiana Lou per salvare un suo concorrente. Manuel Agnelli sbadiglia. Daiana Lou escono: la cosa fantastica è che non se ne capisce il motivo. Più che colpo di scena, mossa un po’ goffa. Alvaro Soler e Arisa a questo punto rimarranno con un solo concorrente, Soler con i Soul System che non aveva neanche scelto. Fedez e Agnelli a braccetto verso la finale.

È delirio, spettatori che si insultano su twitter, Fedez furibondo per il loro accenno al memoriale insieme alla pubblicità delle patatine, Manuel Agnelli li difende. I Daiana Lou si sarebbero risentiti per l’inizio della trasmissione, ma soprattutto si sarebbero resi conto di non esser fatti per lo show televisivo. Suona un po’ bizzarro se ne siano accorti al ballottaggio: fossero passati che avrebbero fatto? Si salva Loomy, appunto. Un finale senza parole.

https://twitter.com/ehiitsdani/status/799380931270344705

(a cura di Dav1de, presto tornerà su questi schermi la nostra Annalì)

live 3

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Definirei quella di ieri sera la puntata più inutile della storia di X-Factor: è uscita Silva Fortes ed in studio c’è la Ferragni. Tutto ciò mentre io continuo a fare selfie con i pacchetti di Fonzies da tre settimane per accaparrarmi un biglietto per assistere ai Live. (Qualora anche a voi interessi prender parte come pubblico ai Live di X-Factor, sappiate che vi tocca umiliarvi secondo queste modalità o, in alternativa, fidanzarvi con Fedez). Oltre a lei, comunque, i super ospiti sono un certo Shawn Mendes e il ben più noto Robbie Williams. In onore di quest’ultimo ed in onore del suo ultimo singolo ‘Party like a russian’, Ale Cattelan è vestito da pappone.

X-Factor 10: Terzo Live Show

Lo dice anche l’indimenticato e indimenticabile Giò Sada: il clima è teso, tutti fanno gli stronzi con tutti. Sarà la novità del tema che i giudici devono seguire nelle assegnazioni: generation icon (che fortunatamente non è la serata dance che ci propinano ogni anno, e questa è già una splendida novità). Ale Cattelan ci parla dei Beatles, degli Oasis, di Rihanna, di Pacey Witter e noi ci gasiamo un sacco: poi invece il passo da Janis Joplin e David Bowie a Miley Cyrus si dimostra brevissimo. E chi più, chi meno, accusa il colpo.

Non è sicuramente il caso di Gaia, alle prese con Piece of my heart, sempre più padrona della sua voce e sempre più a suo agio sui palchi e sui pullmini colorati delle scenografie. Non è nemmeno il caso di Eva, che si arrabatta su e giù per le scale mentre canta un bellissimo mash up di Lust for life di Iggy Pop e Valerie di Amy Winehouse: nient’altro che un’altra meravigliosa e geniale idea partorita da Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo, cucita perfettamente addosso a Eva. Rendono tantissimo anche i Soul System di Alvaro Soler, che invece trasformano la straziante Thinking out Loud in una ‘swaggata’ che piace a tutti quanti, e Andrea Biagioni, che canta Michael Jackson e quando suona la chitarra diventa un gran figo.

La temperatura percepita dietro il bancone dei giudici è elevatissima (non è un caso se la Ferragni è quasi nuda mentre scrive post intelligenti su Twitter, fingendo di seguire la competizione).

E infatti: Manuel e Fedez si odiano, Arisa non ci sta dentro

e Alvaro non dice una parola (e se la dice la sbaglia per quattro volte di fila, mentre io sono lì che fremo pensando ‘vi prego, fa troppa tenerezza: correggetelo’).

I battibecchi sono continui e super frequenti: Arisa dice che Fedez è una testa di cazzo, Fedez manda tutti a cagare, Manuel vanta di avercelo culturalmente più lungo di tutti. Ma tutti questi battibecchi sono anche un po’ fastidiosi, perché lo sfottò ricade inevitabilmente sui concorrenti e sui commenti delle performance: Fem, già vittima della piccante cattiveria di Manuel, si becca pure quella di Fedez che si dice per niente convinto dalla versione surrogata dei suoi personalissimi idols. Roshelle e Caterina vengono definite ‘noiose’ alla terza esibizione sempre uguale, figlie delle scelte poco rischiose di Fedez. I Diana Lou vengono rimproverati per i virtuosismi vocali un po’ imbarazzanti sul pezzo Wreking Ball di Miley Cyrus.

Se dovessi finire tu al ballottaggio, difficilmente troverei qualcun altro che meriterebbe più di te di essere eliminato

– un altro sfogo carino che Manuel rivolge prima a Caterina e poi a Loomy.

A fatica, quindi, si arriva al ballottaggio: ci finiscono proprio Loomy e Silva Fortes. La prima ha cantato Life on Mars nella versione portoghese di Seu Jorge, esibizione non perfetta che più che valorizzarla, finisce per esaltare le tendenze intellettuali del suo giudice, rivelandosi però tragicamente rischiosa.

C’è chi ha fatto le carriere senza saper cantare

commenta così Fedez l’esibizione di Loomy (chissà che forse sta parlando anche un po’ di se stesso o di un Rovazzi a caso). Perché, pur trovandolo insopportabile, il rapper del cuore di Arisa desta inaspettato stupore cantando Anima Fragile di Vasco Rossi. Bravo eh, ma niente di che. Quello che deve stare fuori è sempre lui: chi lo nega, è complice.

E complici, inevitabilmente, diventano anche i giudici. All’ultimo scontro, Fedez e Soler si schierano, senza apparenti motivi sensati, a favore di un ragazzino che ha ben poco da dire e di cui il panorama musicale italiano non sente il minimo bisogno.

Silva Fortes è la prima vittima del colpo di stato contro Manuel Agnelli: adesso son cazzi per tutti.

X Factor 10 quarto live: cosa ci aspetta la prossima settimana?

Puntata da cardiopalma con doppia eliminazione. Una delle due si rivelerà spietata: non passerà per i giudici, ma solo per il gradimento del pubblico.

Dopo che l’eliminazione di Silva l’ha messo a dura prova, Manuel farà la guerra a tutti e la sottoscritta sosterrà con tutte le sue forze Eva e Andrea.

Sono nove i concorrenti superstiti e solo Fedez mantiene ancora intatta la sua squadra. Colpi di scena permettendo, chi rischia di più è Caterina, finita al ballottaggio già una volta e successivamente graziata per miracolo. Anche Arisa ha poco da stare tranquilla: Fem non piace più come prima e Loomy è Loomy. Di contro, chi secondo me se la passa bene è Alvaro Soler che, quatto quatto, si tiene ben stretti i suoi due gruppi. Mancano solo sei giorni.

Live 2

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Seconda notte per i live di X Factor: escono i Les Enfants

Ad aprire il secondo live di X-Factor 10 ci hanno pensato i quattro giudici: Arisa, Manuel Agnelli, Fedez e Alvaro acchiappano i microfoni, la batteria e le chitarre ed improvvisano un medley dei loro pezzi, rivolgendo un pensiero alle popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma di domenica scorsa. Dopo i pochi secondi di ‘’Non voglio ritrovare il tuo nome’’ cantata da Manuel, il programma non avrebbe più ragione d’esistere e potrebbe anche finire lì. Invece continua con una versione meno pop ma pur sempre discutibile di “Sofia” di Soler.

Ad aprire la sfida sono i Les Enfants malheureux (vale a dire sfortunati), reduci dal ballottaggio della scorsa settimana. Alvaro, a quanto pare, li ha cazziati senza nessun ritegno per poi cercare di risollevargli il morale con un’assegnazione degna della peggio Simona Ventura: ‘’Of the night’’, quella che si sente solo negli eventi più tragici al mondo, paragonabili alle calamità e alle guerre più sanguinarie: le feste anni 90.

Quei malheureux dei Les Enfants, dal canto loro, si sono pure impegnati ma il risultato non poteva che essere una roba improponibile. Dopo questa prima esibizione, il finale ce lo immaginiamo già. Anche Manuel, che cerca di indorare la pillola a modo suo:

Questo pezzo è un orrore, è uno dei più brutti della storia della musica. Anzi, solo della storia perché non è neanche musica. Voi, però, siete stai bravi.

Poi è la volta di Loomy, il rapper di Arisa. Che sì, è ancora lì. E no, non è uno scherzo. Si esibisce in un mash up con una ‘spruzzatina di Bach’ ed il ritornello di “Could you be loved” che non c’entra nulla. È bravo ma per nulla interessante. Eh, ma vuoi mettere che Loomy mi scrive il rappato tutte le settimane? Immagino lo sforzo, soprattutto se il risultato è una roba del genere:

Per fortuna che, a sto giro, va alla grande soprattutto Gaia, visto e considerato che probabilmente eravamo rimaste solo io, Fedez e sua mamma a credere nelle sue capacità. Canta un pezzo che è uno di quelli a cui non gli daresti nemmeno una possibilità: Human di Rag’n’Bone, che scopri essere bellissimo e soprattutto difficilissimo. Ma lei è intonata, incazzata e sicura. La potenza vocale è evidente e la sua voce è una delle migliori del programma. Una tra le più belle esibizioni della serata: la trovate qui.
https://twitter.com/JustDom27/status/794285113991368706?lang=it

Manuel, nonché voce della mia coscienza, oggi è in forma smagliante: in pochi minuti di programma ha smerdato tutti quelli che si trovava davanti. Ma, soprattutto, “vola” con Fedez: si contendono l’attenzione di tutto il pubblico e fanno decisamente scomparire gli altri due, dimostrandoci, in my humble opinion, le più grandi verità sull’amore: che gli opposti si attraggono. E poi è un tenerone: ha portato i suoi tre adepti al concerto dei Cure ad Assago.

Eva è la prima del suo team ad esibirsi: canta, vestita da soldier anche se sembra un po’ una hostess Alitalia, gli Alabama Shakes, con buona pace di Arisa che non apprezza perché non conosce il pezzo (giuro, è tutto vero). Manuel la ama alla follia, è evidente, e questa esibizione è perfetta: non sembra nemmeno essere a disagio in mezzo a mille ballerini che si strusciano intorno a lei.

Non penso invece che ci sia qualcosa che possa turbare il sonno di Alvaro Soler, forse solo i capelli fuori posto. Ma di certo il suo sonno è cullato al suono delle urla strampalate dei Diana Lou. Per la prima volta, però, le urla e le smorfie sono controllate e decisamente piacciono anche a me.

Silva Fortes, invece, può fare di meglio. Sembra poco a suo agio nelle coreografie di Tommasini e nel trucco e parrucco che le hanno propinato. In effetti è terribile. Forse Alycia Keys non le dona troppo, perché anche i Manuel Agnelli possono sbagliare.

Sei un dio sul palco ma temo che tu non abbia un cazzo da dire

È la volta di Fem. Così Manuel raggela il sangue nelle sue vene, in quelle di Arisa e di noi spettatori dopo un’esibizione completamente alla Fem: lui balla e canta come se per sbaglio fosse capitato negli studi di Tale e Quale Show. E la sensazione è solamente una: che palle, non sei mica Bruno Mars.

I (Sud) Soul System di Verona pagano, come i compagni di squadra, il peso delle scelte di merda di Soler: ”All that she wants”. Che schifo. Anche loro, però, riescono a fare una bella esibizione nonostante la pessima canzone e ci piacciono sempre sempre di più. In piu, ci regalano un siparietto simpatico con protagonisti Arisa e, ovviamente, il leader degli Afterhours: la prima difende la scelta di Soler, il secondo la distrugge.

Andrea Biagioni invece ha una grossa responsabilità questa settimana: questa responsabilità è una canzone e si chiama ‘’Ballata per la mia piccola iena’’. Manuel gli ha assegnato gli Afterhours: capite la grandezza della cosa? Nella storia di X-Factor Italia questo rischio lo avevo corso solo Morgan con Noemi e il risultato fu ugualmente grandioso. Non ricordo, però, se Noemi fosse così terrorizzata. Andrea, a questo giro, è super agitato ma la performance è straordinaria: pezzo rock, niente chitarra, solo voce che funziona benissimo anche nelle parti di cantato più basso. Bravo Gigi Datome!

Mancano all’appello solo Caterina e Roshelle: la prima canta Norah Jhones ma non ci entusiasma per niente, risultando un filino anonima e smorta. Roshelle invece, che ha tolto il collare e messo la museruola, sputa duecento parole al secondo in una canzone che sembra fatta apposta per lei. È una bomba, dice Manuel.

Anche Arisa freme. Ad Alvaro invece non è piaciuta: capite, allora, che è stata veramente brava?

Ballottaggio Les Enfants-Caterina. L’ultimo scontro è tra Les Enfants e Caterina. Si va al tilt perché Manuel preferisce il gruppo e difende ancora una volta i Les Enfants, Arisa invece si sente vicina a Caterina. Chi ha votato (sottoscritta esclusa) anche.

Quantomeno sappiamo di avere la certezza di risparmiarci una canzone di merda scelta da Alvaro Soler.

Previsioni X Factor 10: chi verrà eliminato alla terza serata live

La legge dei grandi numeri ci ha insegnato che chi si salva al ballottaggio ci finirà anche la volta successiva, rischiando quasi sicuramente l’eliminazione. Sarà quindi la volta di Caterina? Io azzarderei che sarà così, ma ho anche una spiacevole sensazione che possa non essere altrettanto gradevole per il pubblico una come Silvia. Per una questione di antipatia, dunque, potrebbe cimentarsi nell’ultimo scontro anche la squadra degli over e l’osannato Manuel. Io e chiunque potrebbe trovarsi a duellare in un finale a cappella con loro, ci auguriamo di no.

A giovedì!

Live 1

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Prima notte dei live di X Factor 10: fuori Diego Conti

Non posso dire che il primo live sia partito con il botto, vista la versione discotecara di un sudato Mengoni appena uscito dal Number One. Dopo un momento di raccoglimento per il terremoto di mercoledì sera, siamo già alla prima esibizione. Tra i giudici spicca il dandy nazionale, Manuel Agnelli, di fuxia vestito, al solito stupefacente.

Soul System: aprono loro che non dovevano esserci, super energetici non hanno alcun timore a “mangiarsi la scena”. Non so voi, ma io, ogni volta che li guardo, penso a Tosi. I giudici concordi nel promuoverli, tranne un’Arisa versione Peppa Pig, più acida nei loro confronti.

Caterina: Fedez l’avrà scelta perché è una versione bruttina di Chiara Ferragni? Canta La canzone di Marinella di De Andrè, una scelta che non ci sentiamo di condividere. E infatti: che noia. Manuel le fa un po’ le pulci, Fedez fa già l’offeso.

Fem: si preoccupa più di ballare che di cantare, con indosso quella eclettica tappezzeria di un divano anni ’80. È il concorrente più forte di Arisa, può fare di più ma viene lodato da tutti.

Silva Fortes: nel primo live, Manuel sceglie per i suoi la ballata d’autore e le affida un pezzo di Damien Rice. A Manuel non piace vincere facile, diciamo. Prestazione intensa, con qualche imperfezione ma la perdono. Prime frizioni tra Alvaro Soler, critico verso l’inglese di Silva Fortes e Manuel, che la difende senza se e senza ma. Il pubblico apprezza.

Les Enfants: introdotti dall’inquadratura di una pecora, cantano Luca Carboni, non proprio una scelta azzeccatissima da parte di Alvaro Soler (o meglio del suo produttore: non ci crede proprio nessuno che il bel catalano conosca davvero BOLOGNA È UNA REGOLA, suvvia). Comunque il gruppo sembra soffrire il primo live e l’esibizione non convince.

Gaia: Fast car di Tracy Chapman non permette a Gaia di esibire il suo timbro potente, ma le dà la possibilità di spiccare in una esibizione più sobria. Arisa stuzzica Fedez, i giudici mostrano però grande considerazione per lei. Ci piace.

Come da previsione, il voto del pubblico manda al ballottaggio per la prima eliminazione Les Enfants. Intanto su Sky ci fanno sapere che dopo la puntata live ci saranno Mara ed Elio, con XtraFactor.

Roshelle: “la quota rosa” di Fedez, non proprio facile da guidare e con un caratterino pepato -chiedere a Fedez delle faticose discussioni settimanali- sfoggia un look irriconoscibile e si esibisce alla grande con Heavydirtysoul dei twenty one pilots. Una bomba. Solo Alvaro Soler poteva restare insoddisfatto.

Andrea Biagioni: oltre ad impressionare per la sua incredibile somiglianza con il calciatore Antonio Candreva, Andrea ci impressiona anche con la sua versione di Fake Plastic Trees dei Radiohead. Certo che Manuel è proprio sofisticato. Forse non vincerà, ma per ora: wow. Wow. Wow.

Loomy: io ero prontissima a saltare sul divano in versione ultrà dell’Inter contro Icardi per gridare tutto il mio sdegno nei confronti del rappettaro e dei suoi inseparabili pinocchietti. Ma la scommessa “contestata” di Arisa va decisamente oltre le aspettative. Fabri Fibra e Rocco Hunt messi insieme.

Daiana Lou: from Berlin con amore, è la coppia che riesce a far nascere qualche espressione inedita su quel monumento all’anaffettività che è il volto di Alvaro Soler. Con una versione che incattivisce ancora di più gli stessi Ac/Dc, convincono i giudici all’unanimità. Sui social invece il pubblico è più critico.

Diego Conti: il ragazzo normale di Arisa canta come Gualazzi che canta come Battiato. Con la camicia rosa, l’occhiale da sole quadrato e il capello cotonato ricorda pure un po’ Baglioni. Nel ’72. Insomma la sensazione è solo una: naftalina. I giudici lo bocciano. Arisa fa mea culpa, con occhio spento chiede scusa a Diego.

Eva: premesso che ormai Manuel si commuove più di mia zia, la dolce punk si esibisce con grande eleganza, un bellissimo vestito, una splendida scenografia e si prende grandi elogi da tutti. Però a me piace più sporca.

Fedez intanto fa pubblicità a Intesa San Paolo, suscitando lo sbigottimento dei suoi fan

Alla fine delle esibizioni del secondo gruppo è Diego ad andare al ballottaggio.

Ballottaggio Les Enfants – Diego Conti: e come se non ci fosse fine al peggio, Diego canta (male) “Io vivrò senza te” e Les Enfants ripropongono “Che fantastica storia la vita” di Venditti, riuscendo nell’incredibile impresa di renderla quasi una canzone interessante. Il finale è scritto, ciao ciao Diego.

Ps. Ragazzi, guardatevi Strafactor con Elio che spacca. A giovedì!

(vista l’assenza provvisoria della nostra critica Annalì, si sono cimentati nella difficile impresa di seguire la puntata Cinzia Ruggiero e dav1de. Siate comprensivi…)

Home visit
Per scoprire i finalisti dei live e la nostra personale classifica dei 12 qualificati ai live abbiamo lavorato ad uno speciale a parte che trovi qui. Dalla prossima settimana ritorneremo a commentare i live ogni settimana in questo spazio.

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Bootcamp 2

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Manca poco ai Live di X Factor 10.

Ieri sera è stata la volta di Arisa e Manuel, impegnati nella seconda ed ultima prova dei Bootcamp. Le squadre dei quattro giudici si sono delineate ed il prossimo appuntamento, quello degli Home Visit, sarà quello definitivo: tre saranno i prescelti per ogni categoria, e dal 27 Ottobre si parte con i Live.

Quando alle nove ci siamo seduti sul divano, pensando

Dai, sarà una serata tranquilla,

non abbiamo messo in conto una cosa: quella pazza scatenata di Arisa si è trasformata in Tina Cipollari di Uomini & Donne. Infatti ieri se da una parte abbiamo avuto un Manuel in pieno controllo, competente e professionale come nessuno dietro a quel bancone (ai fastosi livelli di Elio e di un Morgan d’altri tempi), capace di ascoltare e cogliere le potenzialità dei concorrenti senza sbagliare un colpo, dall’altra abbiamo un’Arisa che “non ci sta dentro”: fa cantare “All’alba vincerò”, “Nel blu dipinto di blu” e “Il tempo di morire” a cappella come ulteriori test, manda via quelli bravi per lasciare il posto a chi appare mediocre a tutti gli altri. Insomma, scene apparentemente incomprensibili e scelte un po’ discutibili che ci fanno ricordare perché non ci era dispiaciuto poi troppo quando fu sostituita dalla Cabello. Il pubblico però, come ha sussurrato Manuel a Fedez e alla stessa Arisa, sembra essersi divertito come non mai: fischi e cori da stadio come poche volte si sono visti.

La squadra di Arisa

Diego Micheli (o Pink Gijabae), è un po’ la versione ’maschia’del suo giudice: nel senso che ha questa faccia buffa e una voce da idiota quando parla, ma poi se canta diventa sicuro ed intonato;
Lorenzo Aleandri invece è uno di quelli che è piaciuto solo a lei: lui canta i Nirvana, Kurt Cobain si rivolta nella tomba e tutti noi altri (Manuel è visibilmente turbato) soffriamo un po’: ma Arisa c’ha visto qualcosa. Chissà dove e, soprattutto, chissà cosa;
Marco Ferreri, ieri sera, ha spaccato “di brutto”, lasciandoci tutti a bocca aperta di fronte ad un’esibizione piena di qualità (diversamente dal look). Addirittura il suo giudice si sbilancia con un ‘’Con te potrei realizzare tutti i miei sogni’’;
Salvatore Misiano è un tenerone: canta una versione tutta sua di ‘’Mi sono innamorato di te’’ di Tenco e questo è già abbastanza per meritarsi una sedia. Poi vabbè, lo fa anche bene con un sacco di eleganza e allora la sedia se la prende e avanti il prossimo.
• Il prossimo è Lorenzo Lumia detto Lumi, il rapper di turno a cui Arisa affida la sedia andando contro tutto e tutti. Letteralmente.
• Ultimo è Diego Conti, decisamente meno sopra le righe dei suoi colleghi e per questo favorito ai miei occhi; canta ‘’Riptide’’ dei Vance Joy con personalità e originalità e, con un sacco di merito, si prende la sua sedia.

Dopo questa prima parte un po’ tetra, ecco che arriva il momento che tutti attendevamo all’incirca da maggio, da quando è stato annunciato il suo nome tra i giudici della decima edizione di X-Factor. È la volta di Manuel, che cerca originalità, e le sue scelte sembrano in gran parte attenersi a questo desiderio.

La squadra di Manuel Agnelli

Veronica Marchi, che alle Audizioni era stata una bomba, delude un po’ le aspettative e Manuel non glielo perdonerà mai, però ha personalità soprattutto quando abbraccia la chitarra, una bella voce e un ritmo pazzesco;
Simone Nannicini fa il figurone con ‘’Let it go’’ di James Bay, canta senza strafare e la sua è un’esibizione pulita e, soprattutto, molto sentita;
Andrea Biagioni è l’unico che pecca in originalità: “Allelujah” di Leonard Cohen l’abbiamo sentita e risentita duecentomila volte. C’è anche da dire, però, che, avesse cantato pure “Kiss me Licia”, Andrea quel posto lo meritava;
Giovanni Diana è la scelta che non t’aspetti: non spicca particolarmente in mezzo agli altri, non si sbilancia quando si esibisce e, quando canta, sembra un po’ Tiziano Ferro. Però è bellissimo, quindi siamo felici di rivederlo agli Home Visit;
Alessandra Fortes Silva è la mia preferita in assoluto, non è solo capace vocalmente ma è soprattutto la più singolare, fuori dall’ordinario e determinata: una piccola Sade che viene da Arcore;
Eva Pevarello, invece, è la preferita di Manuel. Fa una buona interpretazione di “Don’t know why” di Norah Jones e la sensazione che ci lascia è che può ancora migliorare tantissimo. Poi vabbè, Manuel si commuove e noi ci commuoviamo a vederlo così provato. Tenerezza.

E adesso?Ci tocca rimanere sulle spine fino agli Home Visit di govedì prossimo: non sappiamo dove saremo perché la location è ignota sia a noi, sia ai concorrenti. Ma sappiamo che ogni giudice potrà contare sul supporto di un collega esterno allo show (e forse ho scovato un piccolo Daniele Silvestri, sarebbe bellissimo.)

Già non sto più nella pelle…

Bootcamp 1

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Bootcamp X Factor 10: le squadre di Fedez e Alvaro Soler

Quando il gioco si fa duro, diventa una figata.

Il meccanismo dei Bootcamp è crudele e spietato: lo chiamano ‘sfida delle sei sedie’ per far finta che ci sia un po’ di tenerezza bambinesca nella logica per la quale si va dritti all’ultimissima fase delle audizioni. Meccanismo spietato, dicevo, che prevede il dimezzamento del numero dei potenziali concorrenti, con un’esibizione di qualche secondo davanti ai quattro giudici e ad un minaccioso Forum di Assago. Se sei bravo ti pigli una sedia, ma se quello dopo di te è più bravo finisce che la sedia la perdi. E addio sogni di gloria.

Anche per i giudici questa fase deve essere la più brutta. Diventa una bella responsabilità: tanti meritano di continuare e troppe poche sono le sedie a disposizione, in più tocca sorbirsi i fischi e gli insulti di un pubblico che farebbe passare praticamente tutti. Giudici che hanno, finalmente, una squadra a cui fare da mentori: ad Arisa e ai suoi ormoni in subbuglio i ragazzi Under 25; contro ogni previsione, ma per niente banale, gli Over 25 (o i vecchietti, come dice lui) sono nella squadra di Manuel Agnelli; a Fedez, il veterano, spettano le ragazzine Under 25; mentre ad Alvaro toccano le band.

Ieri sera proprio gli ultimi due si sono cimentati con le prime scremature, ed ecco cosa ne è venuto fuori.

La squadra di Fedez

Le dodici ragazzine che si sono esibite ieri sera erano praticamente tutte brave. Le scelte del loro giudice sono state molto sofferte, intervallate dai suoi continui ‘Ma io mi sento una merda’ e gli sfottò di Manuel Agnelli.

Agli Home Visit, Fedez ci porta: Sofia, forse quella che convince meno. Parte carichissima dicendo di avere il brano giusto, ma poi non gliel’appoggia nessuno. C’è da dire che ha solo 17 anni ed è una brava interprete: Poi c’è Grace, la mia preferita: si riconferma bravissima anche ai Bootcamp portando un pezzo di Beyonce già di per sé complicato, aggiungendoci anche il cajon, un parallelepipedo di circa mezzo metro che viene suonato percuotendo con le mani e pure coi piedi: il risultato è un’esibizione perfetta che non lascia dubbi; Valentina si esibisce con la chitarra al collo, ha una bella voce pur senza strafare. Almeno non ieri sera. Fedez, comunque, sostiene che sia una delle più brave; Rossella, invece, è a detta del suo giudice ‘

la ragazza con cui posso fare il lavoro più stimolante

in effetti è una bomba, canta e rappa con naturalezza ed è, senza dubbio, il personaggio più estroso della squadra; Caterina la ricordavamo bene dalle audizioni, è di una tenerezza allucinante e, nonostante i problemi con l’audio durante l’esibizione, dimostra di saperci fare sia con la voce che con la chitarra; Gaia è l’ultima ad esibirsi ma è sicuramente una tra le più brave: canta benissimo, con superiorità, certezza e tranquillità da Artista con la maiuscola che mette tutti d’accordo, tranne Soler. Mah. Nel complesso, diciamo pure che Fedez ha scelto bene.

La squadra di Soler

Qualche dubbio invece potremmo avercelo sulla squadra di Soler. Di sicuro le sue scelte sono state un po’ più criticate dal pubblico e, soprattutto, da Manuel Agnelli. Indimenticabile la sedia inizialmente assegnata ai Five Stories, dopo un catartico ‘

Io li ammazzerei

del collega coi capelli lunghi.
Così, tra i fischi e i commenti di un’Arisa particolarmente invasata, la squadra della Band è così composta: i Soul System, che sono i più simpatici di tutti. La loro esibizione però, una Roma-Bangkok rivisitata, non è il massimo e appare un po’ disordinata ma trascina il pubblico e colpisce Alvaro che non può che assegnare loro la prima sedia; i Jarvis, che alle audizioni si erano beccati il ‘no’ del loro futuro giudice, questa volta lo convincono senza sforzarsi troppo; seguono poi gli Oak, tutta l’incontenibile verve del cantante, e una versione di ‘Time to Pretend’ di MGMT fatta bene, senza errori e sbavature anche se un pizzico in più di entusiasmo non avrebbe guastato; Les Enfants si conquistano la sedia senza se e senza ma, portandosi a casa la migliore esibizione tra tutte; quello degli IISO, invece, è un duo particolare che fa scelte particolari: tipo una canzone di Albano Carrisi, che Alvaro non sa nemmeno come si scrive. Lui, comunque, ha una bella voce. Forse senza troppi effetti vocali sarebbe meglio; gli ultimi a conquistarsi la sedia sono i Daiana Lou, che scippano la sedia alle Coraline (le tre ragazzine che alle audizioni erano piaciute tantissimo e che, ai Bootcamp, invece, azzardano un po’ troppo con i Sistem of a Down). Ma il duo dei Daiana Lou funziona strabene: lei è una pazza scatenata con una voce struggente, lui un timidone che, con la chitarra in mano, cambia completamente personalità.

La prossima settimana sarà la volta di Arisa e Manuel Agnelli: chissà se il cantante degli Afterhours riuscirà a farne passare almeno sei. O tipo si fermerà a due, dicendo a tutti i restanti che fanno cagare.

A giovedì!

Audizioni 3

X Factor 10: tra cappellai tutti blu e perizomi osceni, si avvicinano i Bootcamp

Si è chiuso ieri sera l’infinito capitolo delle audizioni per questa decima edizione di X-Factor. Anzi, no. Pare che dovremmo pazientare un altro po’, perché giovedì, prima di cominciare con i Bootcamp, vedremo anche l’ultimissima tranche di Audizioni.

Ancora un po’ di pazienza, ma ci siamo: le aspettative crescono, stiamo letteralmente fremendo e ad ogni nuova esibizione pensiamo e qualche volta affermiamo:

Dai che questo sarà il mio prescelto, dai che questo spacca più di tutti.

Poi magari non è vero, non hai (ancora) trovato nessuno per cui fare un tifo sfegatato, un po’ ti mancano Giosada e gli Urban Strangers, ma il percorso è ancora lungo e di tempo ce n’è.

Il bello viene ora: con i Bootcamp scopriremo le categorie (Over 25, Under 25 donne, Under 25 uomini e Band) assegnate ai giudici e diminuiranno notevolmente il numero degli aspiranti concorrenti. L’atmosfera inizia a scaldarsi anche tra i giudici: per la prima volta vediamo Alvaro Soler prendere posizione e Manuel Agnelli alzarsi in piedi visibilmente soddisfatto da un’esibizione.

Qual è il gruppo che lo fa alzare inaspettatamente dalla sedia? Le Coraline: Rebecca, Elettra e Salomè sono tre sorelle rockettare che cantano Shoots and ladders dei Korn, con un arrangiamento tutto loro che ci lascia tutti a bocca aperta.

Siete voi il gruppo che stavo cercando, finalmente siete arrivate cazzo!

Manuel non sta più nella pelle anche se..

(SPOILER: ciao Manuel, non avrai tu la categoria dei gruppi).

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Non tarda ad arrivare nemmeno il momento lacrimuccia con Alessandra Fortes Silva, ventinovenne mezza siciliana e mezza africana. Compone da sola i suoi pezzi, che raccontano di delusioni d’amore, della gioia di vivere e di storie vissute. La voce è bellissima, anche se un pelino rotta dall’emozione: Alessandra si commuove perché si immedesima nella protagonista della storia triste che canta. A noi viene il sospetto fosse la sua, di storia. Comunque ci saremmo sicuramente commossi anche noi altri cuori di pietra, se la canzone non fosse stata in portoghese.

In mezzo a un sacco di aspiranti concorrenti donne e nessun bel maschietto, spicca Pink Gijibae: un simpatico ragazzino che molleggia sul palco a ritmo di k-pop (musica popolare koreana, che a nostra insaputa sta contagiando un pezzo di Italia) prima, e Tiziano Ferro poi. Per Arisa è un topolino, per Fedez un portatore sano di gioia di vivere, per i suoi amici un folletto, per Alvaro un cagnolino. Per Manuel chiaramente è un’idiota. Poi invece piace anche a lui, anche se non riesce, evidentemente, a capacitarsene.

Tra cazziatoni, perizomi di Mr. Facciolla, rapper imbarazzanti, escort, capelli azzurri, capelli fucsia, improbabili tecniche vocali basate sulla scienza e sul cricoide, code di sirene homemade, cappellai folli tutti blu, un Alvaro perennemente insoddisfatto e un’Arisa compiaciuta di qualsiasi cosa, che dice sempre e solo sì (o quasi), si fanno notare anche gli Oak (che ci ricordano i bei tempi andati dei Landlord e dei Moseek), Rossella Discolo e gli infiniti complessi di inferiorità di sua sorella e Sarah Dietrich, che inizia con un’esibizione lirica e termina con Bjork e It’s oh so quiet.

Audizioni 2

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Guardare X-Factor ieri sera mi è costato molto. Mentre mia madre faceva ininterrotti apprezzamenti su Alvaro Soler ad ogni cambio d’abito (in effetti, come darle torto?), per la prima volta mi sono immaginata io al posto di uno degli aspiranti concorrenti.

– Ciao Annalisa, cosa ci canti?
– Buon appetito, di Dente
– Cosa?

E vai di grasse risate.
Poi mi perdo nell’immaginare i mille modi diversi che avrebbe a disposizione uno come Manuel Agnelli per annientarmi e farmi rimanere di merda, qualcosa tipo:

Ti dico di sì per farti entrare nelle squadre degli altri giudici e rendere più semplice la mia vittoria.

Poi, come minimo, sarebbe scoppiata una lite divertente tra Arisa e Fedez (una di quelle vere, non una di quelle montate dalla produzione Sky): alla prima, come per la mia professoressa di educazione tecnica delle scuole medie, sarebbe bastato il mio essere donna a rendermi meritevole delle sue grazie. Fedez, invece, avrebbe costruito un costrutto complicatissimo sul mondo dell’indie, del commercio della musica e della cultura radical chic per dire che faccio cagare. E Soler? Soler, invece, non avrebbe avuto modo di commentare la mia esibizione, braccato di brutto da mia mamma che cerca di appioppargli l’unica figlia zitella che le rimane.

Per fortuna, però, non so cantare. E i provini di X-Factor non li faccio e continuo a limitarmi a guardarli.

A guardarli, però, sento un po’ puzza di trash: c’è un’elevatissima densità di casi umani che mi disturbano.
Ma chi sono i casi umani? I casi umani sono individui che appartengono alla razza umana per puro caso.
Cosa fanno al mondo? Ammorbano. Ammorbano le nostre vite e la società trovando ampio rifugio in politica, “nell’internet” e, sempre di più, nel mondo della Tv.

Quest’anno pare abbiano lanciato, con una certa insistenza, questa moda di partecipare anche alle audizioni della decima edizione di X-Factor. Con un po’ di imbarazzo, quindi, assistiamo ai provini (o presunti tali) di ragazzine di appena sedici anni che vogliono sfondare nel mondo dello spettacolo non azzeccando nemmeno una nota o di un presunto Marcello Cannavò che canta, con un pessimo inglese, della sua amata Dani Hoh, non proprio come avrebbe fatto un John Lennon alla sua Yoko Ono, diciamo.

Fortunatamente però, ai momenti di corrida si alterna qualche esibizione degna di nota: Eva, che si era presentata a X-Factor sei anni prima; Simone che canta ‘’Something’’ dei Beatles; Graziella e Sara Robin che fanno luccicare gli occhietti di Fedez. E poi Giovanni Diana, che canta benissimo una canzone bruttissima di Jovanotti. C’è del caso umano anche in lui: esita a salire sul palco perché preso dalla strizza, dalla sbattella quella brutta, che ti paralizza male. In quel momento io ho capito di amarlo, ritrovando il senso perduto del programma nella sua fase più noiosa.

Posso assicurarvi che quest’anno i miei giudizi non saranno sbilanciati da passioni e innamoramenti improvvisi. A meno che questo bel Giovanni Diana non superi anche le fasi dei Bootcamp e gli Homevisit. In quel caso già ve lo dico che sarà difficile. Molto.

Al prossimo giovedì!

Audizioni 1

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X Factor 10: quali sono le novità rispetto all’anno scorso?

È arrivato il periodo dell’anno che preferisco: quello in cui riprende X-Factor.
Di anni ne son passati veramente tanti e altrettanti sono stati i volti di giudici e concorrenti a cui ci siamo affezionati e in cui abbiamo creduto. Ma adesso, giunti alla decima edizione, parte tutto un altro giro e vediamo quali sono le novità principali.

1) Il format è rimasto sostanzialmente lo stesso, si parte con le audizioni e cioè con una carrellata di esibizioni registrate durante le tappe di Torino e Bologna. Anche il padrone di casa è sempre lo stesso: l’amatissimo Alessandro Cattelan, in grado di far sentire a proprio agio anche un elefante in una cristalleria. In questa fase lo vediamo poco, ma quel poco ci basta per idolatrarlo ogni secondo un po’ di più. Quest’anno comincia con una super presa per il culo: sfotte se stesso, sfotte i modi pomposi e super fastosi della produzione Sky e pure i giudici. Quelli vecchi e quelli nuovi.

2) La vera novità di quest’anno è nella giuria, composta da Fedez, Alvaro Soler, Arisa e Manuel Agnelli. Fedez è la grande riconferma, siede al tavolo della giuria per il suo terzo anno di fila e se la spassa. Quella è casa sua e si vede. Gli scappa più di una lacrimuccia, ma tanto lo so che è perché gli manca Mika. Arisa torna al banco dei giudici dopo tre anni di lontananza dicendo di avere un conto in sospeso: come se ci fosse ancora un suo personale contributo da dare al mondo dei talent e da condividere con pubblico. Pazza, competente, vestita malissimo ma super divertente, sembra aver preso di mira (in senso buono) il collega spagnolo e le sue tendenze da belloccio marpione.

3) Alvaro Soler, appunto, che dalla Spagna arriva a Milano per tenere salde le redini della poltrona internazionale, meglio di come aveva fatto Skin l’anno scorso (di certo sarà difficile fare peggio). In sostanza ha l’arduo compito di sostituire il buon Mika. Non sembra avere molte difficoltà, né con la lingua né con la credibilità. Appare forse un po’ troppo pacato, ma è decisamente presto per dirlo. Sì, il suo pop latino ci ha un po’ fracassato le palle nelle ultime due estati, però vogliamo dare una possibilità anche a lui. In fondo, X-Factor ci ha fatto rivalutare Fedez, perché non potrebbe succedere lo stesso con Soler?

4) La vera novità però è Manuel Agnelli. Il solo ed unico. Per chi non lo conoscesse (ignoranti!) parliamo del leader degli Afterhours o più semplicemente il dio del rock alternativo italiano, guida ed esponente principale di un’ostinata guerra alla musica commerciale. Dietro il tavolo dei giudici, a X-Factor, appare dirompente, rigoroso, sottile, sarcastico, tecnico e spietato. Si è definito ‘l’elemento di disturbo’ e in effetti la definizione sembra cascarci a pennello.

A un certo punto mi hai fatto quasi girare le palle

è solo una delle tante perle che ci ha regalato in solamente due ore di programma. I suoi ‘sì’ non sono mai banali o buttati lì per caso, ma il chiaro segno del fatto che, aldilà delle tante critiche che gli sono state rivolte per essersi “venduto al mondo del mainstream”, il suo scopo, lì dentro, sia semplicemente quello di portare la sua visione della musica in un contesto sempre un po’ limitato, come quello di X Factor (qui trovate la sintesi in tre minuti della prima serata di audizioni).

5) I concorrenti. Poi ci sono le esibizioni e i concorrenti con le loro storie un po’ strappalacrime, un po’ comiche e buffe. Alcuni li rivedremo volentieri nelle fasi successive. Tra questi i Soul System, cinque ragazzi di Verona che cantano Empire State of Mind sei volte meglio di Alicia Keys e Jay-Z e Gaia, categoria diciottenne che ti fa sentire vecchia e pure brutta. E ancora: un tenerissimo e strambissimo Armando Pavone, Les Enfants, quattro scout con sound alla Phil Collins, e Diana Lou, due innamoratissimi artisti di strada che vivono a Berlino: sono loro a chiudere magistralmente la prima puntata di Audizioni.

Si continua giovedì prossimo e, come al solito, non vedo l’ora.

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