La mia vita in cinque videogame3 min read

28 Luglio 2014 Giochi -

La mia vita in cinque videogame3 min read

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vita in cinque videogame
@FabianOrtiz »

[divider scroll_text=”il culo di Rubik”]
Non c’è consenso unanime su quale sia stato il primo videogioco – alcuni tornano indietro fino al 1947, quando Alan Turing scrisse il primo programma in grado di giocare a scacchi – ma non ci sono dubbi sul fatto che i videogiochi come prodotti rivolti al consumo di massa siano nati nel 1978, con il clamoroso successo di Space Invaders.

Io sono del ‘75: l’inizio della mia vita ha coinciso, grosso modo, con la genesi dell’età videoludica. Non sono mai stato uno di quelli che al giorno d’oggi vengono chiamati gamer, un giocatore accanito e sistematico; eppure la storia dei videogiochi si intreccia in modo indissolubile con la mia.

Anche se loro, in tutto questo tempo, si sono evoluti molto più di me.

L’infanzia. Da bambino passavo ogni agosto coi nonni in un piccolo centro sul lago di Como. In loco avevo solo due amici: un ragazzo poco più grande di me e il mio Commodore 64. Trascorrevamo i pomeriggi a giocare a Bubble Bobble; malgrado gli sforzi profusi nell’arco di diverse estati degli anni Ottanta, non riuscimmo mai a espugnare l’ultimo livello.

Per me si trattò di una grande sconfitta, un po’ perché mi rimase la bruciante curiosità di conoscere il fato finale di Bub e Bob, ma soprattutto perché fu colpa mia. Il mio amico se la cavava, ero io che non sapevo giocare.

L’adolescenza. Non sapevo giocare: troppo lento per l’azione ma non abbastanza riflessivo per la strategia, dovetti aspettare di compiere tredici anni per arrivare alla fine di un gioco. Si chiamava Beyond the Ice Palace ed era un clone del più celebre Ghosts’n Goblins, ma con un grado di difficoltà minore. E infatti, dopo infiniti tentativi…

Il premio per la vittoria non era granché: una schermata nera con una scritta bianca che diceva “You have vanished the evil”, tutto lì. Ma in quel momento seppi come ci si sente quando ti accorgi che i tuoi sforzi sono serviti a qualcosa. Una sensazione che non avrei riprovato spesso.

L’università. A venticinque anni, grazie al gioco di ruolo per PC Baldur’s Gate 2 – Shadows of Amn, scoprii che un videogame poteva raccontare una storia con la stessa efficacia e lo stesso livello di dettaglio di un film o di un libro.

Mi ci ero appassionato a tal punto che un giorno mi dimenticai di un appuntamento con la mia ragazza. Se è vero, come diceva Edgar Wallace, che un intellettuale è un uomo che ha trovato qualcosa di più interessante delle donne, questa è la prova definitiva del fatto che i videogiochi hanno dignità culturale.

Il mondo del lavoro. Correva l’anno 2008 e mi trovavo a Roma per una trasferta lavorativa. Ero arrivato con un giorno d’anticipo e avevo preso una stanza in un bed & breakfast. Verso le dieci di sera mi dissi: “Prima di andare a dormire, tiro fuori il portatile e faccio un paio di partite a Age of Mythology”.

Dopo quelle che nella mia testa erano effettivamente sembrate un paio di partite, fui distratto da un canto melodioso che proveniva dall’esterno. Erano gli uccellini che salutavano l’alba.

Il presente. Sono un adulto sposato con prole e continuo a non saper giocare, però so aspettare. Finalmente, dopo trent’anni, scopro grazie a Youtube come va a finire Bubble Bobble.

E il cerchio si chiude.

Immagine copertina| @garrettc

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
4 Commenti
  1. Agu

    Finire Bubble Bobble assieme al mio vicino di casa è stato uno dei momenti più alti della mia giovinezza...

  2. marco

    SuperMario, Baldur's Gate, Medievil, Resident Evil e Street Fighter!!!

  3. Luca Bertieri

    Bel pezzo Daniele e davvero difficile scegliere una cinquina. Dolorosissime esclusioni ma: - The Secret of Monkey Island - Street Fighter 2 - Super Metroid - Phantasy Star Online - Final Fantasy X

  4. tamatenkun

    io Bubble Bobble non l'ho ancora finito, ma ancora non mi sono arreso...

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