Vicenza-Pescara 2-1, partita dell’anno e leggi assurde2 min read

18 Ottobre 2014 Uncategorized -

Vicenza-Pescara 2-1, partita dell’anno e leggi assurde2 min read

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Vicenza - Pescara

Reti: 36’ p.t. Cocco (V), 29’ s.t. Di Gennaro (V) su rigore, al 31’ s.t. Maniero (P) su rigore.

In quella festa del calcio e di passione che abbiamo visto sugli spalti, e che avremmo goduto ancora di più se le assurde regole attualmente in vigore per l’accesso agli stadi non avessero impedito a moltissimi pescaresi di venire a Vicenza, la partita passa ovviamente in secondo piano. Partiamo dal dire con forza che siamo governati da gente che di calcio – e anche di tanto altro – non capisce nulla: non si spiega altrimenti come sia possibile che nemmeno in occasione del gemellaggio più antico d’Italia, dove amicizia, sport e passione hanno sul serio la meglio sulla retorica della vittoria, non sia possibile essere più flessibili sull’acquisto dei biglietti e sul dare la possibilità dei tifosi di mescolarsi nei vari settori della stadio.

Avete voglia poi, cari Alfano, Renzi e compagnia cantante, di cianciare le solite frasi ritornello come “riportiamo le famiglie agli stadi”, “stadi senza barriere” etc. etc. … se invece, quando c’è la possibilità, tutto ciò non viene fatto. Probabilmente (eufemismo) il motivo è che la demagogia dello “stadio dei violenti” fa comodo e torna sempre utile per mascherare le proprie incapacità nel governare con serietà questo paese. È il paradigma del “bonus bebè”: diamo 80 euro a famiglie che ne spendono 500 al mese di asilo nido, e spostiamo l’attenzione da quello che è il vero problema, andando in tv a ripetere come pappagalli che siamo bravissimi e che stiamo “cambiando verso” a questo paese, ospiti di conduttori che non ci interrompono e non ci fanno domande. E poi si lamentano, questi pagliaccetti di palazzo, se le famiglie non ringraziano neppure. Robe da matti.

Finito lo sfogo, e tornando finalmente alla partita, la reazione dopo le 4 pere di Lanciano c’è stata. Pescara sottotono, va detto, ma il Lane s’è dimostrato squadra quadrata, che deve sicuramente ancora crescere in attacco e nel gioco, ma che ha in Di Gennaro e Ragusa gli uomini che fanno la differenza. Su Camisa in difesa stendiamo un velo pietoso, l’utilità di quel fallo da rigore che riapre la partita quando sei in 11 contro 10 la può comprendere solo lui, ma gli altri hanno fatto il loro, con Sampirisi che un bisogno evidente di rifiatare, e vedremo se potrà farlo con il ritorno di D’Elia.

Infine, ai fratelli pescaresi diamo appuntamento al ritorno – previsto il 7 marzo, magari con un altro governo e un’altra legge – con la speranza di poter rinnovare questo gemellaggio storico, un giorno, con entrambe le squadre in serie A. Ma per questo dovremo aspettare ancora un po’, almeno fino al prossimo cambio di società…

immagine |vicenzacalcio.com

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Collettivo della curva sud del Romeo Menti, teatro delle imprese del Lanerossi Vicenza. Qui saremo la sirena d’allarme per un calcio moderno alla deriva: in trasferta ci portiamo il cabernet, non la tessera. Allo stadio andiamo con la sciarpa biancorossa, non i bastoni. Potrà cambiare il clima ed il cielo, mai la nostra bandiera, biancorossa per sempre.
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