Vicenza-Avellino e il rischio playout: basta chiacchiere, ora vincere2 min read

19 Febbraio 2016 Uncategorized -

Vicenza-Avellino e il rischio playout: basta chiacchiere, ora vincere2 min read

Reading Time: 2 minutes
vicenza-avellino
@vicenzacalcio

Prima di parlare dell’Avellino e del campo, e di quello che ci attende se non ci diamo una mossa alla svelta, bisogna partire da Pescara, da noi vicentini e dai pescaresi, perché quando noi ci incontriamo il campionato e i risultati passano in secondo piano. Lo abbiamo già detto ma lo ripetiamo: la trasferta in Abruzzo ci ha detto ancora una volta che esiste un gemellaggio più vivo che mai, fraterno nel senso più autentico del termine, che l’anno prossimo compirà 40 anni e che durerà ancora a lungo, di generazione in generazione. Questo conta, tutto il resto viene dopo, ed è bellissimo che sia così. Come titolava la “Voce dei pescaresi”… tra Vicenza e Pescara si va “oltre il risultato”.

Una volta a casa si torna però al campionato, e qui cominciano i dolori. Al di là dell’arbitro, l’ennesimo caso umano che ci rifilano in questa stagione – e sarebbe anche ora che la società non scrivesse letterine “simpatiche” ma pretendesse sul serio del rispetto – la situazione che si è creata è grave, siamo un solo punto sopra la zona play-out, e anche se siamo consapevoli che “ce la possiamo giocare con tutti” (il Pescara è uno squadrone), qui bisogna rendersi conto che tira una brutta aria, e che per tirarsene fuori serve prima di tutto serietà.

Il problema è che onestamente non riusciamo a comprendere se in campo e sugli spalti ci si sia resi conto che, continuando in questa maniera, questa stagione non finirà per niente bene, e bisogna svoltare veramente per cambiare le cose. Lo diciamo perché non può bastare un pareggio a Pescara per parlare di Vicenza “ritrovato”, di “vero Vicenza”, attraverso proclami e progetti di cui francamente facciamo anche a meno se, come al solito, saranno seguiti da prestazioni non all’altezza. E non basta un pareggio a Pescara per distrarre l’attenzione da una situazione che va avanti d’inerzia in attesa di una ormai mitologica rateizzazione dell’Iva e di un cambio di direttore sportivo.

Qui bisogna fare 20 punti, c’è poco da girarci attorno, e costruire per il futuro, se possiamo permettercelo. Tutto passa per i risultati, non ci sono storie, e l’unica soluzione è portarli a casa attraverso il lavoro. Zitti tutti e lavorare, solo così si evita che tutto crolli e si possa andare avanti. Lavorando di squadra, da Lane. Cominciamo domani con l’Avellino.

CONDIVIDI

Collettivo della curva sud del Romeo Menti, teatro delle imprese del Lanerossi Vicenza. Qui saremo la sirena d’allarme per un calcio moderno alla deriva: in trasferta ci portiamo il cabernet, non la tessera. Allo stadio andiamo con la sciarpa biancorossa, non i bastoni. Potrà cambiare il clima ed il cielo, mai la nostra bandiera, biancorossa per sempre.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU