Toto Quirinale: 10 nomi per il Presidente della Repubblica3 min read
Reading Time: 3 minutesEccoci all’appuntamento che nessun organo d’informazione può mancare, un esercizio forse un po’ sterile ma necessario, la discussione dei nomi in pole position per la Presidenza della Repubblica, il famigerato Toto Quirinale. Questa volta si fa sul serio, tocca quindi scartare nomi, da Magalli a Morandi, da Schillaci a Benigni, che avrebbero fatto felici grandi e bambini e tuffarci nel grigio mondo dei nomi dei tecnici e dei politici e delle relative maggioranze possibili.
Toto Quirinale: 10 nomi per il Presidente della Repubblica
1) Giuliano Amato
C’è un nome che spunta ogni volta, quello di Giuliano Amato. Dalla sua il merito di aver tenuto saldo il timone di un Italia già quasi affondata da Tangentopoli, dal tritolo e dai conti sballati, merito riconosciuto in maniera trasversale all’interno dell’emiciclo. Contro di lui il ricordo, mai sopito, di quel prelievo forzoso attuato nottetempo dalle tasche dei suoi cittadini.
2) Romano Prodi
Un altro nome già sentito è quello di Romano Prodi. Il professore nicchia, finge disinteresse, troppo vivo forse il ricordo di quei centouno pugnali piantati sulla sua schiena due anni fa. La sua colpa più grande è quella di essere stato l’unico, nella storia della seconda repubblica, ad aver conseguito una vittoria netta su Silvio Berlusconi. Questo gli garantisce l’ostilità (pare meno assoluta che in passato) dell’ex cavaliere, ma ancora di più l’invidia di quelli che, pur provando la sua stessa impresa, non riuscirono.
3) Walter Veltroni
Walter Veltroni è una new entry del gioco al momento più praticato in Italia. Scrittore, regista, critico cinematografico, autore, fondatore di partiti e di festival, sindaco. Ma anche Celestino per De Gregori, maanchista in una indimenticabile imitazione guzzantiana, e perdente giulivo per il sempre pugnace Giampaolo Pansa. Se D’Alema è Lauda, WV è il James Hunt della sinistra Italiana. Chissà se riuscirà a fregargli anche quest’ultimo titolo.
4) Pier Carlo Padoan
Nel capitolo “tecnici” brilla la figura di Pier Carlo Padoan. Il ministro dell’Economia e delle Finanze del governo Renzi, ex FMI, ex OCSE, europeista convinto, amico di Massimo D’Alema.
5) Ignazio Visco
Profilo simile quello di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, come Padoan stimato e ritenuto autorevole e affidabile anche al di fuori del suolo italico.
6) Sergio Mattarella
Alcuni rispolverano l’antica regola dell’alternanza laico-cattolico al soglio quirinalizio per spingere le candidature dei propri preferiti. In pole position il nome di Sergio Mattarella, giudice costituzionale, figlio di Bernardo, fratello di Piersanti e padre del mattarellum.
7) Pierferdinando Casini
Poco sotto Pierferdinando Casini, nome capace di rinfocolare il fondamentalismo laicista più di una vignetta su Voltaire in prima pagina. Sembra però la figura che più risponde all’identikit fatto da Renzi e Berlusconi negli ultimi giorni: piace a Pd e Forza Italia, o perlomeno ai suoi segretari, non arriva dal Pd e non si porta dietro nessuna claque politica.
8) Stefano Rodotà
Il candidato della ggente pare invece rimanere Stefano “Ro-do-tà” Rodotà da poco incoronato preferito dagli Italiani da un sondaggio de Il Fatto. In mancanza delle defunte quirinarie questa sembra la strada obbligata per il Movimento 5 Stelle, a meno di sorprese finali.
9) Emma Bonino
In lizza, come sempre, ha da poco coraggiosamente confessato di essere impegnata in una dura battaglia contro la malattia. Chissà che questo non pesi sul giudizio dei grandi elettori che le hanno sempre preferito un presidente uomo.
10) Pietro Grasso
In caso di empasse sarebbe sicuramente spendibile il nome del Presidente del Senato, presidente supplente che gode di simpatie trasversali.
Nel gruppone all’inseguimento dei primi posti troviamo la nutrita squadra delle donne, da Roberta Pinotti a Paola Severino ad Anna Finocchiaro, il candidato di Berlusconi Gianni Letta, l’attuale Ministro della Cultura Dario Franceschini e l’understatement da amico di tutti di Piero Fassino. Con questi nomi il totopresidente dovrebbe essere completo, ovviamente con la presenza di un mister X, il grande sconosciuto. Confidando nella fantasia e nell’eccentricità dei nostri rappresentanti restiamo convinti che sapranno stupirci anche stavolta.
Fabio Colombo
No, Casini no, ve prego
dav1de
Il centrodestra voterà Antonio Martino nelle prime tre sessioni. La quarta (probabilmente) sarà quella del patto Pd-Forza Italia.
pier
Temo che Casini sia invece un quirinabile più concreto di altri: piace a SB per la comune appartenenza alla cd. area moderata, non dispiace a MR per quel tanto -non poco -di post-democristiano che c'è in lui.
Fabrizio
Più il Totoquirinale si fa serio più l'opzione Magalli acquista senso.