Superbike: Tom Sykes, pilota d’altri tempi2 min read
Reading Time: 2 minutesIl fine settimana della Superbike, in quel di Misano, ha visto come padrone assoluto il leader della classifica nonché campione del mondo in carica Tom Sykes, autore di pole position e doppietta in entrambe le manche di gara. Questo bottino pieno ha consentito all’inglese di ampliare il vantaggio in classifica su quelli che, presumibilmente, saranno i suoi avversari fino alla fine del mondiale: Guintoli ed il suo compagno di team, Baz.
La superiorità dimostrata fino ad ora in campionato dall’inglese della Kawasaki è stata palese, e dimostra quanto questo pilota sembri sempre essere in costante crescita ed evoluzione rispetto a quelle che sono le sue potenzialità. Crescita che, se guardiamo alla sua carriera nel mondiale, è andata di pari passo con i miglioramenti della sua moto, passata dall’essere il “brutto anatroccolo” della griglia, a moto di riferimento in grado di lottare per il titolo.
Sykes ha messo molto del suo in questi miglioramenti, conducendo il suo mezzo sempre al massimo e dimostrando un approccio alle gare molto aggressivo, che lo porta a spingere come un ossesso dal primo all’ultimo giro di gara. Il tutto senza mai esprimere alcun tipo di lamentela, anche quando a venire meno era lo stesso mezzo, non ancora sufficientemente competitivo per lottare al top della categoria. Tutti aspetti che sono una diretta conseguenza del suo modo di essere, sempre piuttosto “disincantato” ed estremamente rilassato. Cosa notevole se consideriamo le pressioni che esistono a certi livelli, e che sono in grado di condizionare in ogni ambito il comportamento di un pilota.
Gli elementi per poter avere un nuovo binomio in grado di riscrivere la storia del campionato Superbike ci sono tutti. La speranza è quindi quella che Sykes non ceda alle lusinghe provenienti dalla Motogp (da lui stesso confermate in alcune recenti dichiarazioni): parliamo infatti di un pilota che va verso i 29 anni, quindi non più così giovane ed appetibile per i team più importanti presenti nella categoria di riferimento del motomondiale. Senza contare che la tendenza recente di che ha provato il “salto” dimostra come, generalmente, ai piloti Sbk difficilmente venga affidata sin da subito una moto di primo livello per ben figurare in Motogp.
Si rischierebbe quindi di bloccare un percorso in grado di poter portare tante soddisfazioni a questo binomio vincente, che sembra ben avviato sulla strada di altre accoppiate moto-pilota in grado di fare la storia recente della categoria: Fogarty e Bayliss con Ducati ed Edwards con Honda, tanto per fare degli esempi.
Immagine| Motomondiale.it