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Quanti sono, in tutto, gli stranieri in Italia?

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@Indrek Torilo

I dati disponibili sugli stranieri in Italia sono parziali e frammentati. Vengono riportati, in separata sede, gli immigrati residenti, i rifugiati, i richiedenti asilo, gli appena sbarcati, i migranti irregolari. Manca però un numero complessivo.

È una carenza che lascia spazio a obiezioni, incomprensioni, rilanci più o meno strumentali. Riporto i dati sugli immigrati residenti in Italia, e prontamente qualcuno obietta: “sì, ma quelli che sbarcano?”. Aggiorno i dati dei migranti in arrivo nell’anno in corso, ed è subito un “e quelli che sono già in Italia?”. Commento i dati sui rifugiati presenti in Italia, e subito si leva il coro:

Sì, ma i clandestini?

L’obiettivo di questo articolo è proprio questo: superare la parzialità dei dati disponibili per arrivare a un dato sugli stranieri in Italia che tenga conto di tutti. I regolari e gli irregolari, i rifugiati e i migranti economici, chi è in Italia da trent’anni e chi da due giorni.

E lo diamo subito, questo numero. Gli stranieri in Italia sono, in tutto, circa 6,3 milioni. È un numero non preciso, perché è impossibile ottenere un numero preciso, ed è un numero che varia in base a quali dati si considerano e a come si interpretano. Ma è un numero credibile.

Stranieri in Italia: i regolari

Per costruire questo dato, partiamo dagli immigrati residenti in Italia, che sono 5.306.548 secondo i dati Istat aggiornati al 1 gennaio 2020. Questo è un dato preciso, perché si contano le persone registrate alle anagrafi comunali che hanno una cittadinanza diversa da quella italiana.

Nel dato sono compresi tutti gli stranieri, incluse le persone provenienti da altri paesi dell’Unione Europea. Gli stranieri non comunitari, quelli che nell’immaginario collettivo sono percepiti come i “veri stranieri”, sono circa 3,7 milioni.

Agli stranieri regolari residenti vanno aggiunti gli stranieri regolari ma non residenti, che hanno cioè un regolare permesso di soggiorno ma non sono iscritti all’anagrafe di nessun comune italiano. Secondo i calcoli del 26° Rapporto sulle Migrazioni 2020 di Fondazione ISMU, si tratta di circa 366 mila persone.

Gli stranieri regolari in Italia sono quindi circa 5,67 milioni. Si tratta della pattuglia di stranieri in Italia più stabile, ed è un dato che comprende anche i rifugiati, che sono una componente stabile della presenza di stranieri in Italia. Come abbiamo visto qui, i rifugiati sono 207 mila.

Ai 5,67 milioni sfuggono invece due categorie di migranti: i richiedenti asilo e i migranti irregolari, volgarmente detti clandestini.

Stranieri in Italia: i richiedenti asilo

Il numero di richiedenti asilo presente in Italia è difficile da stabilire con certezza. Conosciamo le richieste di asilo annue, ma non quante di queste richieste di asilo siano state effettivamente evase (ci vuole un anno, in alcuni casi due). Non sappiamo quindi quante di queste richieste di asilo siano ancora tali, oppure si sono trasformate in qualcos altro (rifugiati, per chi ha risposta positiva, o migranti irregolari, per chi ottiene risposta negativa).

Un modo credibile per farsi un’idea dei richiedenti asilo presenti in Italia è considerare il numero di persone attualmente presente nel sistema di accoglienza dello Stato italiano, che include le persone ospitate nei diversi centri di accoglienza e nel sistema di accoglienza diffusa. Si tratta di circa 83 mila persone, secondo i dati aggiornati a settembre 2020.

Non tutti sono richiedenti asilo, alcuni sono già rifugiati (e rientrano dunque nelle statistiche fornite sopra), mi si tratta comunque di un numero credibile; secondo i dati del Ministero dell’Interno ci sono state infatti in Italia 53 mila domande di asilo nel 2018, 43 mila domande nel 2019, 16 mila domande fino a luglio 2020. Se consideriamo che alcuni richiedenti asilo lasciano il paese prima dell’esame della domanda, sembra che 80 mila circa sia un numero sensato.

Se sommiamo quindi gli 80 mila stranieri in Italia presenti nelle strutture di accoglienza ai 5,67 milioni di immigrati regolari presenti in Italia, siamo a circa 5,75 milioni di persone.

Stranieri in Italia: gli irregolari

Non è finita. Molti obietteranno: “già, ma i clandestini?”, ipotizzando spesso numeri sovrastimati di clandestini, o meglio di immigrati irregolari presenti in Italia.

In effetti si tratta del dato più difficile da ottenere. Naturalmente non c’è un registro degli immigrati irregolari, e non abbiamo quindi un numero ufficiale e certificato. Abbiamo solo stime.

Le stime più attendibili ed aggiornate sono quelle elaborate dalla Fondazione ISMU nel suo già citato Rapporto annuale sulle Migrazioni. L’ultimo dato disponibile, riferito al 1 gennaio 2020, parla di una stima di 517 mila immigrati irregolari presenti in Italia, il 10% circa degli stranieri regolari.

Si tratta di un dato in diminuzione rispetto al 2019, dopo una fase di aumento dovuta alle riforme introdotte dal decreto Salvini in materia di sicurezza e immigrazione del dicembre 2018 che aveva abolito la protezione umanitaria, poi parzialmente reintrodotta con le modifiche al decreto sicurezza di Lamorgese.

Stranieri in Italia: il totale

Eravamo rimasti a 5,75 milioni di stranieri in Italia, di cui 5,3 milioni di immigrati residenti, 366 mila regolari non residenti e 80 mila richiedenti asilo. Se a questo punto aggiungiamo i circa 517 mila irregolari otteniamo un dato di circa 6,3 milioni, il 10,4% della popolazione.

Ci sono molti commenti che si possono fare a questo dato, che non è frutto di una ricerca scientifica mirata, ma di una raccolta di dati provenienti da fonti diverse e raccolti in tempi diversi.

È frutto, certamente, di una progressiva stabilizzazione del fenomeno migratorio. Sempre più stranieri diventano italiani acquisendo la cittadinanza. Se dovessimo considerarli, il numero di stranieri residenti in Italia supererebbe i 6 milioni, e quello totale i 7 milioni. Ma giustamente non li consideriamo, perché sono cittadini italiani.

È frutto, quindi, ed è inevitabile che sia così, di una concezione dello straniero su cui vale sempre la pena interrogarsi, perché è decisiva su come ci relazioniamo ai fenomeni e alle persone. Non a caso la domanda “chi è lo straniero?” è una delle più affascinanti e ambigue su cui l’uomo si interroga da che ha la facoltà di interrogarsi.

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