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Le dieci sorprese calcistiche del 2015

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Il calcio è uno sport bellissimo perché è capace di sorprenderci sempre. Non esistono leggi scritte né copioni da recitare alla lettera. Il calcio è istinto, stupore e colpi di scena. Oppure fuochi d’artificio, capaci di incendiare tutto o tenerci col naso all’insù. Sempre. Nonostante tutto. Parlare di un anno di calcio significa partire da questo presupposto, e coglierne l’essenza attraverso il senso più profondo della parola “sorpresa”, dentro e fuori dal campo. Non c’è età che tenga o mostri sacri da proteggere su un altarino perenne: tutto è in discussione e tutto può succedere.

Il preambolo ci introduce ad uno dei tanti bilanci finali che leggerete nelle prossime settimane. Il 2015, un po’ come il 2014, il 2013 o il 1982, è stato un anno sull’altalena. A differenza di qualunque altro anno, tuttavia, in modo diverso e per motivi differenti.

Noi ne abbiamo individuato dieci, e ora ve li proponiamo in ordine sparso, senza inutili classifiche.

Le dieci sorprese calcistiche del 2015

@latinopost

#1. Buffon escluso dalla top 59 del Pallone d’oro

Pensavo di essere stato bravo.

Qualcuno l’ha definita una “buffonata”, e non ha tutti i torti. Un giudizio è di per sé soggettivo, ma c’è un limite a tutto. La Fifa, escludendo uno dei migliori portieri del mondo (se non il migliore in assoluto), nonché vincitore di due titoli (scudetto e Coppa Italia) e finalista di Champions League, l’ha oltrepassato abbondantemente. Buffon è stato escluso dalla lista dei 59 candidati al Pallone d’oro senza alcuna giustificazione credibile. Se poi si pensa che al suo posto è stato inserito un portiere dalla discutibili qualità (Ospina), il semisconosciuto australiano Luongo, il giapponese Okazaki e il Messi del Ghana Atzu, la frittata è fatta. Tutto il mondo ha pensato che Buffon sia stato bravo, la Fifa no.

Donnarumma tra le sorprese calcistiche del 2015 | @acmilan

#2. Donnarumma è il portiere titolare del Milan 

Gigio non ha avuto paura di parare un calcio di rigore. Il 30 luglio, in una strana notte estiva di Shanghai, è iniziata una favola. Il 16enne Gianluigi Donnarumma difende la porta del Milan in un’amichevole come tante. Si trova di fronte il Real Madrid, ma non ha paura. Deve parare un calcio di rigore al galactico Isco, e ci riesce. Da quel momento in poi, cambia la sua vita. Mihajlovic attende la prima uscita a vuoto dell’esperto Diego Lopez e poi decide di lanciarlo nella mischia. Esordisce in A il 25 ottobre contro il Sassuolo a 16 anni e 8 mesi, mancando di poco il record di Paolo Maldini (16 anni e 6 mesi).

Riesce a fare meglio di Buffon (17 anni e 9 mesi), ma non dello sconosciuto Pacchiarotti, secondo portiere della Primavera finito in campo per caso, nel 1980, a 16 anni e sei mesi.

Il futuro è dalla sua, perché lui non ha paura.

#3. Florenzi segna da centrocampo 

 Non potevo passarla a Edin (Dzeko, ndr) e ho pensato: al massimo sarà rimessa dal fondo…”

Si potrebbe dire tutto di Alessandro Florenzi attraverso queste parole. L’ala della Roma è un calciatore capace di ogni cosa, ma sempre con grande umiltà. Il profilo basso è una filosofia di vita, anche dopo aver segnato un gol da centrocampo ai campioni d’Europa del Barcellona. Il 17 settembre decide di pareggiare i conti in un difficile incontro con una magia impensabile, e lui non si monta la testa. Si stupisce, urla per la gioia e poi riprende a correre, come sempre.

#4. Lewandowski segna 5 gol in 9 minuti

I gol che segna Lewandowski, invece, sono più normali, ma sono tanti. Troppi. Da record. Cinque giorni dopo la magia di Florenzi, l’attaccante polacco del Bayern Monaco incanta tutti con un pokerissimo. Questa è di per sé una notizia, specie se si considera che l’impresa non è arrivata in allenamento, ma in una partita di campionato, peraltro contro i vicecampioni della Bundesliga 2014/15 (il Wolfsburg). Al bomber questo non basta. Li segna in 9 minuti, e questa è una notizia ancora più significativa. Ne ha segnati 3 in 3 minuti e 22 secondi, e questo è l’ennesimo record. E dire che era partito dalla panchina…

A segno in 11 partite di Premier consecutive: Jamie Vardy è tra le sorprese calcistiche del 2015

#5. Vardy sconvolge la Premier League 

Alzi la mano chi non conosceva Jamie Vardy fino a qualche mese fa. L’attaccante del Leicester di Ranieri si è fermato dopo una striscia da record. Ha segnato 11 gol in 11 partite consecutive di Premier, facendo meglio di Van Nistelrooy ed eguagliando l’impresa di Stan Mortensen col Blackpool nel 1950/51. Il record assoluto rimane dell’irlandese Jimmy Dunne del Sheffield Utd, capace di andare a segno nel 1931 per 12 partite di fila. Altri tempi. Altro calcio. Altra Premier.

#6. Carpi e Frosinone in Serie A

Secondo Claudio Lotito,Carpi e Frosinone non valgono un c…”, ma sono in A, e meritatamente. Due anni fa erano in Lega Pro e ora lottano con Juventus, Napoli e Inter. Evidentemente valgono più di qualcosa. Le due squadre, esordienti assolute nella massima serie, sono allenate da tecnici a loro volta alla prima esperienza nel torneo delle grandi. Rappresentano due cittadine con meno di 100.000 abitanti, giocano in stadi impresentabili (tanto che il Carpi si è dovuto spostare a Modena) e nonostante tutto sono lì, e proveranno a rimanerci.

Luca Toni, capocanniere a 38 anni, tra le sorprese calcistiche del 2015 | @melty

#7. Toni capocannoniere a 38 anni 

Piccola premessa: vincere la classifica marcatori della A 2014/15 non è stata un’impresa da titani. I 22 gol messi a segno dai due capocannonieri non sono poi così tanti. Farlo a 38 anni, però, lo è. Eccome se lo è. Luca Toni è uno di quegli attaccanti dati per morti prima del tempo per troppe volte. Il bomber non ha mai perso la fiducia nei propri mezzi e ha continuato a vivere facendo quel che gli riesce meglio: una valanga di gol. Con l’impresa portata a termine, Toni è diventato il re dei bomber più vecchio della storia della A, superando Hubner, vincitore a 35 nel 2006. L’altro re, Mauro Icardi, ha 16 anni in meno.

@express.co.uk

#8. Martial al Manchester United per 80 milioni di euro

 Si tratta di una cifra assurda ma che rispecchia il folle mondo in cui viviamo.

L’amara sentenza non è stata pronunciata dall’uomo della strada, ma da Louis Van Gaal, tecnico che ha voluto il talento francese ad ogni costo (è proprio il caso di dirlo). Secondo il sito Transfermarkt.it (che non va mai preso come Bibbia, ma aiuta a schiarire le idee), il valore reale dell’attaccante ex Monaco si aggira intorno ai 25 milioni di euro, ma si sa, il prezzo lo fanno domanda e offerta. Nella stagione 2014/15, Martial aveva messo a referto 48 presenze, 12 gol e 5 assist: un po’ poco per valere 80 milioni di euro, ma alla luce di quanto mostrato finora, l’investimento, seppure folle, non si sta rivelando del tutto fuori luogo.

Foto dell’anno | @cbsnews

#9. Blatter e Platini investiti dallo scandalo Fifa

Nel calcio di oggi ci sono poche sicurezze, ma alcune sembravano indiscutibili: Platini deus ex machina del calcio europeo, Blatter di quello mondiale. Il 2015 ha cambiato le carte in tavola. Lo scandalo Fifa che ha investito i vertici del massimo organismo mondiale del calcio, ha travolto anche i due presidenti, portandoli ad una rovinosa caduta. Ad oggi, non c’è ancora nulla di definito, però la sospensione di 90 giorni comminata a Blatter e Platini rischia di mettere una seria ipoteca sulla vicenda.

#10. Olanda esclusa dall’Europeo 2016

L’introduzione della fase finale dell’Europeo a 24 squadre, voluta fortemente da Platini, aveva promesso grandi sorprese, e così è stato. Le varie Islanda, Galles, Slovacchia, Ungheria, Irlanda del Nord e Albania, fino a poco tempo cenerentole del calcio europeo, avranno una grande occasione in Francia, mentre la terza forza dell’ultimo Mondiale, l’Olanda, guarderà le partite da casa. Non succedeva dal 1984.

Gli orange non sono stati in grado di superare un girone sulla carta non impossibile, comprendente Repubblica Ceca, Islanda, Turchia, Kazakistan e Lettonia.

L’ex tecnico di Ajax e Panathinaikos, Henk Ten Cate, ha detto la sua sulla disfatta, centrando un punto fondamentale: “Abbiamo Jordy Clasie al Southampton e Stefan de Vrij alla Lazio. Non intendo denigrare questi giocatori, ma dico solo che una volta Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Milan, Chelsea e Manchester United erano in fila per i nostri gioielli”.

Eppure un anno fa si fermarono ad un passo dal trionfo mondiale, eliminati solo ai rigori dall’Argentina di Messi.

Stranezze del calcio. Magie del calcio. Sorprese del calcio, ora e sempre sport dell’imprevedibilità.

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