Rossi vs Lorenzo: che la volata abbia inizio4 min read

2 Ottobre 2015 Uncategorized -

Rossi vs Lorenzo: che la volata abbia inizio4 min read

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rossi vs lorenzo
@crash.net

Con i titoli di Moto2 e Moto3 ormai sostanzialmente avviati verso la Francia e l’Inghilterra, rispettivamente a casa Zarco e Kent, l’attenzione è a maggior ragione rivolta verso il mondiale Motogp, dove la sfida tutta in casa Yamaha tra Rossi e Lorenzo continua a mantenersi in equilibrio, nonostante il tentativo di “allungo” di Valentino grazie all’incremento di vantaggio acquisito tra Silverstone e Misano. Tutto fa presupporre che questo confronto possa durare fino all’ultima gara della stagione, in programma a Valencia ad inizio novembre, spesso teatro di finali di campionato tirati, emozionanti ed utili all’assegnazione del titolo. Come può risolversi la partita tra i due, quindi? Vediamo alcuni punti di confronto e da che parte, almeno in teoria, pende la bilancia.

Rossi vs Lorenzo: chi è il favorito?

Se facciamo riferimento ai tracciati rimanenti, la situazione resta in sostanziale parità. Guardando allo storico dei due piloti, infatti, Lorenzo pare avere un vantaggio a Motegi, dove ha vinto nelle ultime due edizioni del gran premio del Giappone, mentre per Rossi la pista nipponica non è stata una terra di conquista così fertile in carriera, nemmeno quando esercitava un sostanziale dominio sulla categoria. Un discorso simile lo si può fare per la già menzionata Valencia, dove Lorenzo vanta qualche successo recente, mentre Rossi vive un’astitnenza addirittura ultradecennale. Al contrario, le piste di Phillip Island e Sepang, rispettivamente in Australia e Malesia, sono tra i circuiti dove Rossi ha vinto maggiormente nella massima categoria, e sono quindi tracciati dove l’italiano parte in teorico vantaggio. Tra l’altro, Sepang è una delle poche piste dove Lorenzo non ha ancora vinto da quando corre in Motogp, a dimostrazione di un feeling mai particolarmente elevato tra lo spagnolo e l’autodromo malese.

Un elemento che potrebbe giocare un ruolo determinante, come si è visto a Silverstone e Misano, è sicuramente il meteo. In condizioni di bagnato, o comunque miste, si è notato che Rossi è in linea di massima più efficace rispetto a Lorenzo, il quale palesa delle difficoltà sia per un discorso di scarsa aderenza presente in quelle condizioni, che penalizza la sua guida “bisognosa” di tanto grip al massimo angolo di piega, sia probabilmente per un discorso di remora a seguito della caduta patita due anni fa ad Assen, sotto una pioggia battente, che gli costò la frattura della clavicola e, a conti fatti, anche il successo mondiale a fine campionato. Se guardiamo alle ultime edizioni delle quattro gare restanti, spesso e volentieri abbiamo visto corse disputate sotto la pioggia, o dove il cambio moto (grazie alla regola del flag to flag) è avvenuto con una certa frequenza. Sotto questo punto di vista, quindi, la bilancia potrebbe pendere a favore di Valentino in caso di condizioni mutevoli, che già gli hanno dato una grossa mano in Inghilterra e nel gran premio di San Marino, dove in caso di asciutto facilmente sarebbe arrivato alle spalle dello spagnolo. Lorenzo, dal canto suo, deve sperare ovviamente che tutto fili liscio e la pioggia non faccia mai capolino.

Un’ultima variabile è rappresentata dalle gomme, le quali rispetto al 2014 sono state sensibilmente ammorbidite nella costruzione, cosa che ha sicuramente giovato a Lorenzo ed al suo stile di guida che necessita di tanto grip al massimo angolo di piega, spesso non sufficientemente (per lui) presente nella passata stagione. Tuttavia, anche in questo campionato delle volte si è ricorso a pneumatici con delle caratteristiche molto simili a quelli usati nel 2014, e quando ciò è successo (Argentina, Olanda e Germania) le difficoltà del maiorchino ad essere competitivo con i migliori sono state palesi, mentre Rossi si è trovato decisamente più a suo agio nello sfruttare queste coperture. Le scelte di Bridgestone per la verità sono molto criptiche in tal senso, ma guardando al recente passato, di solito è la pista di Phillip Island ad aver creato problemi di consumo importanti, a causa di un asfalto abrasivo e di condizioni climatiche particolari, che hanno suggerito la creazione di una gomma ad hoc per il gran premio australiano. Alla luce di questa considerazione, è da vedere se anche quest’anno verrà fatto qualcosa di simile, e per quale scelta costruttiva ha optato il fornitore nipponico. Insomma, a conti fatti anche la decisione relativa a quale tipologia di gomma  portare può avere una incidenza molto importante sul risultato della pista.

In qualsiasi caso, siamo davanti ad uno dei duelli più incerti della storia recente del mondiale, tra due piloti che, pur avendo caratteristiche diverse come stile di guida, metodo di lavoro e modalità di impostazione della gara, si stanno dimostrando entrambi dei campioni veri, degni di potersi fregiare del titolo in palio. A voi Valentino e Jorge, fateci divertire.

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Studente di giurisprudenza come "occupazione" ufficiale e appassionato di sport in generale, più come spettatore che come atleta, ahimè. Seguo con particolare interesse gli sport motoristici e da qualche anno a questa parte il motomondiale (ma pure la superbike), pur essendomi avvicinato ad essi con le 4 ruote e la F1.
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