Ritratto di un runner (andando di corsa)2 min read

13 Marzo 2014 Uncategorized -

Ritratto di un runner (andando di corsa)2 min read

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runningMi accorgo dell’arrivo della primavera da tre circostanze precise. Ho sempre sonno, non so mai come vestirmi e improvvisamente vorrei essere più magra. Non è certo un caso che ogni primavera decido di andare a correre.

C’è una letteratura vastissima sugli effetti benefici della corsa, ma io, tutte le volte che corro penso sempre alla scena finale dell’Ultimo bacio in cui Giovanna Mezzogiorno, dopo aver quasi esclusivamente urlato per i 115 minuti precedenti, inizia a correre e perde la testa per l’unto omaccione con bandana che la tampina con fare poco virile.

Se dovessi cercare un fidanzato mentre faccio jogging, sarei condannata a una solitudine imperitura. Questo perché non ho la stoffa del podista. E anche perché mentre sto correndo, la gente che cammina mi supera con una certa disinvoltura. Di conseguenza vengo snobbata dei veri cultori della materia, quelli che, per intenderci, conoscono le sfumature di significato che distinguono il running dal jogging dal footing.

Ciò che distingue il runner 2.0 dall’esordiente totale (il quale probabilmente saluta la moglie dicendole “Ciao cara, vado a fare un po’ di ginnastica”) è, innanzitutto, il modo di vestire. Il primo indossa esclusivamente abbigliamento tecnico: non pantaloncini ma cosciali, non la dozzinale giacca a vento ma quella antivento, porta spesso una fascia nera al braccio per frequenzimetro e materiale tecnologico vario. E mentre io – in tuta – sono costretta a rallentare per superare l’empasse Luigi Tenco su cui il mio I-pod è entrato in fissa da sette minuti, ecco che il runner 2.0 mi supera con fare superbo, galvanizzato dal ritmo giustissimo della sua playlist specifica.

Ma rallentare non è un problema. L’esordiente totale lo distingui infatti anche perché ha un approccio molto zen alla corsa. Noi in estrema sintesi pensiamo che per correre non sia necessario correre. Si può anche camminare velocemente. Che è lo stesso.

Che io tanto sudo comunque, il mio viso si fa paonazzo e ad ogni giro concluso sono sempre più impresentabile. Perché ahimè non appartengo a quella meravigliosa categoria di donne che non sudano. Che poi sono le stesse che hanno sempre i capelli in ordine e mai le occhiaie. Esistono, io le ho viste. Corrono leggere e nessun accenno di fiatone interrompe i loro discorsi. Le ho viste l’altro giorno prima di collassare al parco, ed erano bellissime. Poi ho smesso di correre, almeno fino alla prossima primavera.

Immagine| 4.bp.blogspot.com

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I momenti più significativi della mia vita sono stati: quando, a dieci anni, ho interpretato Mary Poppins nel musical Mary Poppins e quando ho indovinato la definizione di integrale agli orali della maturità. Sono insegnante (non di matematica, of course) e ho una particolare predisposizione per i casi umani. Temo che le due cose siano collegate.
2 Commenti
  1. Stefania Cardinale

    domattina vado! :-)

  2. Cinzia Ruggiero

    Coi corsali o con la tuta? ;)

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