Il ritorno del Caimano2 min read

14 Agosto 2014 Politica Politica interna -

Il ritorno del Caimano2 min read

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il ritorno del caimano

Tornerà il Caimano? L’interrogativo serpeggia da mesi nella testa dei tanti che hanno passato gli ultimi vent’anni temendolo, e nei cuori degli altrettanti che continuano ad amarlo. L’assoluzione in appello al Ruby Gate gli ha permesso di rifarsi una verginità dopo la condanna del processo Mediaset, restituendogli la possibilità di presentarsi all’opinione pubblica come vittima di un’infinita persecuzione giudiziaria.

L’approvazione in Senato del ddl Boschi, inoltre, ha confermato, nonostante i mugugni Minzoliniani, la solidità del patto del Nazareno ribadendo la centralità del Cavaliere nel garantire il processo di riforma renziano. Tutto questo ci porta a riformulare la domanda iniziale, costringendoci a chiederci “quando mai se ne era andato?”.

L’abilità di Berlusconi è stata infatti quella, confermando di fatto la pregnanza semantica del suo soprannome, di inabissarsi nella palude della politica consociativa, garantendo al premier in carica i voti che gli mancavano per mandare in porto le sue riforme, qualificandosi come unica vera “opposizione responsabile”, qualunque cosa ciò voglia effettivamente dire.

Dall’altro lato però c’è da aspettarsi che sempre di più lo si vedrà affiancare l’onnipresente Brunetta nella critica alla gestione economica Renziana del Paese, vero vulnus del sindaco rottamatore. Con l’autunno infatti, c’è da scommetterci, con una mano si terrà in piedi il governo, almeno fino all’approvazione definitiva della legge elettorale e della riforma del senato, con l’altra si porterà avanti una guerra di logoramento sulla tenuta dei conti pubblici, sulla crisi che investe la piccola e media impresa, i giovani, le famiglie.

Infine il Caimano, complice una legge elettorale che premia le coalizioni, riemergerà dalla palude, provando ad ergersi ancora una volta, forse l’ultima, come federatore dei moderati, padre-padrone di ciò che resta del centrodestra italiano.

Quali siano le sue reali speranze di riuscire nel progetto è difficile dirlo. Bisognerà capire quanto tempo servirà ancora ai 5 stelle per riprendersi dalla batosta delle europee, quanto a lungo Renzi sarà ancora capace di ignorare che quel 40% concessogli dagli elettori era uno sprone a salvarli dai conti in rosso, dalla disoccupazione dilagante, dalle paure e dalle angosce che la crisi porta con sé.

Di certo è difficile credere in un’ennesima resurrezione di un quasi ottantenne interdetto dai pubblici uffici, per giunta ormai costretto, lui che ha sempre giocato sull’ “o con me o contro di me”, ad una difficile partita a tre.

Eppure chi come noi è cresciuto guardando i film holliwoodiani sulle reti del Biscione sa che quando il protagonista che sembrava sconfitto decide di riprendere le armi, alla fine il miracolo è sempre possibile. Rimane da capire se stiamo parlando dello Sean Connery di Robin & Marian costretto a sacrificarsi per combattere i nemici di sempre o dell’ennesima reincarnazione di Freddie Kruger tornata per abitare i nostri peggiori incubi.

Immagine| artspecialday

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Quest'anno ho fatto il blogger, il copywriter, il cameriere, l'indoratore, il web designer, il dottorando in storia, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrei fare l'astronauta, il rapinatore, il cardiochirurgo, l'apicoltore, il ballerino e il giocatore di poker prof.
1 Commenti
  1. Pier

    Confido nella cannibalizzazione di Berlusconi da parte di Renzi, e dei rispettivi elettorati (l'uno, per ora, in ascesa; l'altro in rianimazione), piuttosto che il contrario. Anche agevolata, come ben dici, da una triangolazione in cui il manicheo patron di FI non si trova certo a suo agio. Sarebbe anche auspicabile veder crescere una sana ed autonoma forza di centrodestra, de-casinizzata e moderna, ma temo che uno come Alfano non piaccia troppo agli elettori sopra il Po.

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