Pro Vercelli–Vicenza 1-1, non fermiamoci adesso2 min read

3 Aprile 2015 Uncategorized -

Pro Vercelli–Vicenza 1-1, non fermiamoci adesso2 min read

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Pro Vercelli–Vicenza 1-1
@vicenza calcio

Da Vercelli cominciava un altro campionato, fatto di 9 partite – o meglio 9 battaglie, come detto da Marino prima della partita – nel quale ci si doveva scordare quanto fatto finora e dare tutto, e per quanto visto sul campo dei piemontesi non possiamo rimproverare nulla alla squadra: ci hanno provato e hanno fatto la partita, prendendo quattro pali che ti fanno dire che quando “non è giornata” c’è poco da recriminare.

Il pallino del gioco l’abbiamo tenuto noi, contro una squadra che in casa ha fatto 31 punti su 39, e questo è l’importante. Nonostante stasera mancasse il faro della squadra, Di Gennaro, che abbiamo pensato a lungo su quelle ultime punizioni che ci sono capitate, la palla è girata veloce, abbiamo pressato e attaccato, e il gol l’abbiamo preso perché a quel punto della partita saremmo dovuti essere già in vantaggio di un paio di gol. È mancata, insomma, la classica dose di cinismo, quella che ti fa chiudere la partita subito e che avevamo trovato un mese fa, e che ci aveva consentito di portare a casa più di qualche vittoria, ma stasera è andata così e basta.

Pro Vercelli–Vicenza: la difesa ha perso solidità

Arrivati a questo punto, dove ci giochiamo la promozione diretta, bisogna essere cattivi e chiudere subito le partite. Invece la costante di queste ultime gare – nelle quali abbiamo prodotto molto ma raccolto poco, 7 punti in 6 partite – è che andiamo sempre sotto, costringendoci da soli a sbilanciarci per raddrizzare la partita e a sprecare energie fondamentali: quelle che, quando la difesa era più attenta e non prendeva mai gol, ci consentivano di gestire ritmo e fiato, e di colpire l’avversario al momento più opportuno.

C’è da lavorare su questo prima dello scontro diretto con l’Avellino, che si è portato a un punto da noi e che dobbiamo ricacciare indietro. Oltre che lavorare – ci permettiamo di dirlo – sul campo del Menti, devastato da una serie di partite – Allievi, Primavera e Real Vicenza – che si potevano evitare e che in questo momento hanno ridotto il prato a un campo di patate: per una squadra che gioca palla a terra, come il Vicenza di Marino, avere un terreno di gioco del genere è darsi la zappa sui piedi da soli. Urge intervenire, e di corsa.

Per il resto, di tutto ciò che abbiamo sentito in questa settimana, di trattative portate avanti non si sa bene da chi, non ci importa nulla. Non ci interessa sognare cordate arabe-tedesche, o vicentine. Quello che ci importa è che il 16 aprile – stando ai “si dice” – bisogna pagare gli stipendi per non prendere penalizzazioni. Al riguardo… Non vogliamo nemmeno lontanamente pensare a un’ipotesi del genere: dopo una rincorsa così, vedersi cancellati dei punti decisivi per motivi extracalcistici sarebbe solo una presa in giro, e il pubblico biancorosso – quello che anche stasera ha reso persino i bar dei piccoli stadi – non si merita un’altra umiliazione.

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Collettivo della curva sud del Romeo Menti, teatro delle imprese del Lanerossi Vicenza. Qui saremo la sirena d’allarme per un calcio moderno alla deriva: in trasferta ci portiamo il cabernet, non la tessera. Allo stadio andiamo con la sciarpa biancorossa, non i bastoni. Potrà cambiare il clima ed il cielo, mai la nostra bandiera, biancorossa per sempre.
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