Prima di Pescara-Vicenza: in cerca di un equilibrio2 min read

11 Febbraio 2016 Uncategorized -

Prima di Pescara-Vicenza: in cerca di un equilibrio2 min read

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Vicenza, e la voglia… dov’è?

Dopo la partita con il Lanciano, o meglio la disfatta, di voglia di parlare e di scrivere ne rimane poca. Troppo brutti, troppo molli, slegati, senza voglia di vincere e con una serie di errori che di fatto hanno regalato la partita: il mal di schiena di Vigorito gestito male, Bellomo e Moretti che omaggiano gli avversari facendosi fregare il pallone e mandandoli in porta, il ritorno dei gol sbagliati soli davanti al portiere… insomma, tutto il contrario di quello che si sperava, con l’aggravante di aver mostrato quella leziosità irritante, quella voglia di strafare che non può esistere quando ti giochi la salvezza. Abbiamo fatto schifo, per non dire di peggio, c’è poco da girarci attorno. È andata così.

C’è però da dire, ed è forse l’unico motivo che tiene a freno la rabbia e la voglia di prendersela con giocatori e allenatore, che – come sentito giustamente fuori dal Menti dopo la partita – abbiamo messo in campo il 6 di febbraio un centrocampo di gente nuova, che sì e no aveva fatto due allenamenti insieme. È ovvio che certi equilibri non si trovano così, per incanto… E che anche con i giocatori giusti – e vedremo se Moretti Bellomo e Signori lo saranno – ci vuole più tempo, diciamo quello di una preparazione estiva. Chiaro… Non è una giustificazione valida per calare le braghe come sabato scorso, la voglia deve esserci sempre e sabato non si è vista, ma il problema nasce da lì, da una programmazione mancata e da un mercato fatto di scommesse ogni sei mesi.

L’unica cosa da fare, oltre a rateizzare l’Iva – che a quanto sembra di capire è lo spartiacque per cominciare a cambiare qualcosa in società – è puntare sul lavoro e su di noi. Sul tifo, sulla passione. Non si può “mandare in mona” tutto in questo momento. Dobbiamo stare uniti, dobbiamo reagire. Smettendola di aspettare che la fortuna giri. La fortuna non ti trova, bisogna cercarla, mettendo in campo tutto, sfruttando le qualità che si hanno e mettendola al servizio degli altri, ragionando da squadra, giocando semplice senza rincorrere la giocata. Altrimenti tanto vale tornare allo schema “Gigi Cagni”, ovvero il “tutti in difesa, palla a Giani e lancio lungo”… ma sappiamo fin troppo bene cosa succede poi in questi casi. Quel Cagni che, per inciso, a Pescara quella volta si prese sei pappine…. E visto che i fratelli stanno facendo calcio spettacolo, vediamo di non finire alla stessa maniera. Sarà come sempre una festa, dobbiamo essere all’altezza. Ce la possiamo fare, basta solo giocare da Lane…

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Collettivo della curva sud del Romeo Menti, teatro delle imprese del Lanerossi Vicenza. Qui saremo la sirena d’allarme per un calcio moderno alla deriva: in trasferta ci portiamo il cabernet, non la tessera. Allo stadio andiamo con la sciarpa biancorossa, non i bastoni. Potrà cambiare il clima ed il cielo, mai la nostra bandiera, biancorossa per sempre.
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