Palermo, un gallo che non si arrende2 min read

1 Dicembre 2013 Uncategorized -

Palermo, un gallo che non si arrende2 min read

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lunedì del tifoso-palermo Cari tifosi dei colori rosanero, la vita a volte è dura, gioca brutti scherzi e allora ti ritrovi a dover frequentare un corso di formazione al sabato, in concomitanza con la partita del Palermo.

E mentre senti parlare di concetti quali adattamento, resilienza e assertività, il pensiero ogni tanto va ai ragazzi in campo e pensi: “come starà andando? Saranno in vantaggio o magari sotto di un goal?” e “Vuoi vedere che mi sto perdendo un partitone?”. E in quei momenti probabilmente i tuoi occhi iniziano a vagare senza che tu te ne accorga verso l’alto o a perdersi nel vuoto, tanto da indurre la persona che tiene il corso a guardarti perplessa e a chiederti: “ci sei, sei con noi? Qualcosa non è chiaro?”… “no, no, tutto chiaro” rispondo, e penso: “E’ chiaro che mi sto perdendo la partita!”.

Rientrato a casa di corsa, dopo aver rischiato la morte al grido di accuuuuuraaa (attenzione) su una grata resa scivolosa dalla neve, accendo il pc e mi sintonizzo sulla partita. Siamo al 30esimo del secondo tempo e il punteggio è fisso sull’uno a uno. Sembra di vedere un’altra squadra rispetto a quella della partita precedente: il Palermo domina e aggredisce gli avversari con attaccanti, centrocampisti e difensori che crossano dalle fasce. Sogno o son desto?

In realtà – scoprirò solo a fine partita – il primo tempo era stato avaro di brividi e solo alla fine era arrivato il 4° goal del giovane Andrea Belotti, classe 1993. Un gran bel goal, a quanto pare, pareggiato dopo pochi minuti dall’inizio del secondo tempo dall’ex di turno, Gonzales. In pratica, proprio nel momento in cui mi ero sintonizzato sulla partita, il Palermo aveva iniziato il suo “assedio”, sintetizzabile nelle tre occasioni da goal vanificate nell’ordine da Hernandez prima, Andjelkovic poi (che non sarà un attaccante, ma quel colpo di testa lo mettevo dentro pure io!) e infine da Kosicky al 90esimo, su colpo di testa di Belotti. Una parata che mi fa sussultare mentre grido amunììììì (“forza!”) e sono ormai rassegnato all’imminente pareggio.

Non ho fatto i conti (idem la difesa del Novara) con il talento, la caparbietà e il senso della posizione di Belotti che, neanche 60 secondi dopo, si fa trovare al posto giusto sul cross di Stevanovic e di testa mette dentro la palla del 2 a 1 finale. Esulto dimenando nell’aria un pugno chiuso mentre guardo Iachini arrivare quasi a centrocampo e ascolto il commentatore Sky proclamare: “Andrea Belotti… È nato un fenomeno!”.

Il giovane under 21 salva il risultato e consente al Palermo di agguantare il secondo posto in classifica ad un solo punto dall’Empoli. Questa volta na vittimo i lastrico (l’abbiamo scampata per un soffio) ma si sa, quale grande amore non fa anche un po’ penare?

 

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A Palermo sin dal '600, sono un clan familiare sparso in giro per lo Stivale. Si riuniscono periodicamente presso il desco della nonna Ninetta. Il maggiore è emigrato a Milano per laurearsi in Comunicazione. Tra le sue passioni il teatro e i babbaluci al picchiopacchio della nonna. Ha fondato Plan Be. L'altro cugino quest'anno ha fatto il blogger, il copy, il cameriere, l'indoratore, il dottorando, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrebbe fare l'astronauta, il cardiochirurgo, l'apicultore e il ballerino.
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