Palermo. La capolista se ne va1 min read
Reading Time: 2 minutesSe sugli spalti si celebra un gemellaggio trentennale in campo, fra Palermo e Padova, è una partita per nulla amichevole.
I biancoscudati infatti, probabilmente galvanizzati dal nuovo allenatore Serena e da alcuni colpi azzeccati nel mercato invernale, lottano con le unghie e con i denti (ottima la diga difensiva, retta dall’attento Santacroce) per agguantare il risultato utile per uscire dalla palude della zona retrocessione, risultato che sarebbe anche potuto arrivare se Osuji, al ’55, trovandosi solo davanti alla porta, non avesse deciso di mirare al venditore di ghiaccioli della curva Nord.
Il Palermo d’altronde, ben schierato in campo da mister Biffi, riesce ad esprimere un gioco sicuramente migliore di quello visto ad Empoli. Lafferty lotta su ogni pallone, Bolzoni si fa perdonare i tanti passaggi sbagliati aggredendo con costanza i portatori di palla avversari, Hernandez riscatta una prestazione un po’ grigia mettendo dentro il rigore che varrà la vittoria, ottimo, infine, l’esordio di Lazaar, il Marocchino dimostra infatti di avere i piedi buoni, salta spesso l’uomo e mette al centro tanti palloni utili.
Peccato invece, sulla fascia opposta, per il solito Pisano, prestazione da 4 in pagella, sostituito fra i fischi del Barbera ai quali il giocatore risponde con un applauso polemico.
Se la serie B non è certo il sogno del tifoso rosanero è comunque bello, grazie al pari dell’Empoli a Trapani, poter cantare un inno che da anni non si sentiva risuonare tra le mura della Favorita. E quindi, sulle note del coro dell’intramontabile “Speedy Gonzales” di Pat Boone, mi congedo con un “E se ne va, la capolista se ne vaaaaa”.
Immagine| Paolo Toro