Napoli effetto Supercoppa. Je sto vicino a te3 min read

9 Febbraio 2015 Uncategorized -

Napoli effetto Supercoppa. Je sto vicino a te3 min read

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Napoli effetto Supercoppa
@chinaples.com

Il Napoli con la Supercoppa in bacheca ragiona meglio. Dal successo di Juventus-Napoli, a Doha, lo scorso 22 dicembre, a quello di ieri con l’Udinese in campionato. Dalla sfida in Qatar la banda Benitez è più produttiva e appare finalmente più solida. Se si guardasse solo un lato della storia, quello difensivo, ad esempio, si noterebbero differenze contenute (media gol subiti ancora superiore ad 1 gol a partita, ad esempio). Eppure la squadra ha trovato un equilibrio migliore: i risultati, e soprattutto il modo in cui maturano, raccontano un Napoli più cerebrale e concentrato. Ecco un confronto tra le 6 gare di campionato precedenti la sfida di Supercoppa e le 6 seguenti.

Napoli effetto Supercoppa: prima e dopo

Nei 6 match disputati prima del 22 dicembre 2014 – la metà dei quali giocati al San Paolo – il Napoli ha raccolto 9 punti. Per il gruppo di Benitez bottino pieno solo due volte (Parma e Fiorentina), oltre a tre pari (Cagliari, Sampdoria ed Empoli) e una sconfitta (Milan a San Siro). Gli azzurri sono andati in vantaggio per primi in 3 casi: le reti fatte sono state 9, a segno Zapata (3), Higuain (2), De Guzman (2), Mertens (1) e Inler (1). Rafael ha raccolto la palla in rete 8 volte.

Nelle 6 gare di campionato seguenti, la metà di queste giocate a Fuorigrotta, Benitez ha fatto il pieno in 5 occasioni, ficcando nel taschino un totale di 15 punti. La macchia (bianco) nera è la gara con la Juventus, persa al San Paolo per 3 a 1. In tutte le partite vinte il Napoli è sempre passato per primo in vantaggio, e ciò vale anche se detto così: quando gli azzurri vanno sull’1-0 poi vincono. I centri realizzati sono stati 13. A segno sono andati Higuain (5), Gabbiadini (2), Callejon (1), Mertens (1), Britos (1) e Hamsik (1), ai quali si aggiungono 2 autoreti capitate in Chievo-Napoli e Napoli-Udinese. La porta partenopea è stata violata 7 volte, ma solo in un caso gli avversari sono riusciti a segnare più di una rete (con la Juventus, appunto).

Napoli effetto Supercoppa: le differenze

Una è piuttosto evidente: i punti. A parità di match giocati raccoglierne 6 in più non è poco. Non solo. Un altro aspetto è la gestione del match, apparsa più fragile e meno lucida prima della gara di Supercoppa. Un esempio? Il rocambolesco pari interno con il Cagliari (3-3, il 23 novembre), una beffa piovuta su Fuorigrotta dopo aver raggiunto il 2-0 e, soprattutto, dopo essere passati nuovamente in vantaggio con il 3-2 prima del castigo finale firmato Farias. Oppure: il 2-2 con il quale gli azzurri hanno salvato la faccia al San Paolo (7 dicembre) contro un Empoli giovane e brioso (i toscani si erano portati sul doppio vantaggio). C’è altro? Mettiamoci se necessario il punto strappato a Marassi con la Samp (1-1, 1 dicembre) quando le docce erano già accese, rete di Zapata al 90’, come viene viene.

Il cambiamento del Napoli, del resto, parte dal suo nome più pesante, quello di Gonzalo Higuain. L’argentino viaggia a 12 reti in classifica marcatori e nelle 6 gare precedenti la sfida di Supercoppa aveva esultato solo 2 volte: in seguito 5, persino 6 se si tiene presente la gara contro l’Inter nei quarti di Coppa Italia (ovvero 6 gol in 7 gare). Detta altrimenti: alla 22esima giornata di campionato il 40% delle reti del numero 9 azzurro è arrivato negli ultimi 6 incontri. In almeno due casi il suo è stato un timbro pesante: nella sfida all’Olimpico con la Lazio (0-1, 18 gennaio) e in quella interna con il Genoa (2-1, 26 gennaio) blindata da una doppietta. Anche qui, la qualità dei centri del Pipita assume prestigio ulteriore se si considera la rete ai nerazzurri che ha regalato il pass al Napoli per la semifinale di Coppa Italia. Se i risultati sono questi, giochiamola pure ogni due mesi la Supercoppa. Se possibile, con qualche rigore in meno.

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Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
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