MotoGp 2014: Marquez, storia di un dominio3 min read

12 Ottobre 2014 Uncategorized -

MotoGp 2014: Marquez, storia di un dominio3 min read

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MotoGp: Marquez, storia di un dominioCon il 2° posto conquistato nel gran premio del Giappone, vinto da Lorenzo con Rossi, 3°, a completare il podio, Marc Marquez ha conquistato matematicamente il suo secondo mondiale Motogp, nonché il quarto di una carriera già di grande successo per essere un pilota di soli 21 anni.

Con questa affermazione iridata, tra l’altro, Marc ha stabilito il nuovo primato anagrafico di pilota più giovane capace di conquistare due titoli consecutivi nella massima categoria, togliendo questo record a Mike Hailwood. 

Che il titolo sarebbe andato a Marquez era solo questione di tempo, dato il vantaggio accumulato dal pilota della Honda sui diretti avversari già nella prima parte di campionato.

Elencare i numeri di questo 2014, a cui ancora mancano tre gare, renderebbe giustizia solo in parte a quanto messo in evidenza da Marquez in questa stagione. Il pilota di Cervera ha letteralmente dominato la contesa, concedendo le briciole ai suoi avversari principali, mostrando una assoluta padronanza del proprio mezzo ed una capacità di gestire la corsa a suo piacimento, spingendo o attaccando laddove serviva e controllando nel momento più opportuno.

È parso essere davvero in simbiosi con la sua moto, sicuramente competitiva in ogni area, ma che solo con lui in sella è riuscita ad ottenere certi risultati con continuità. Si è notato un deciso miglioramento di competitività rispetto al pur già vincente mondiale 2013, cosa logica data la maggiore esperienza acquisita proprio nell’anno passato, che gli ha evitato di dover partire da zero praticamente su ogni pista come accaduto nella stagione precedente.

La cosa che più impressiona, in tutto questo, è che stiamo pur sempre parlando di un 21enne alla seconda annata nella categoria, e con quindi ancora tante stagioni da spendere nel campionato in cui potersi migliorare, acquisire maggiore esperienza e diventare ulteriormente più forte. 

Certo, viene da chiedersi in cosa possa davvero ancora migliorare Marquez. La risposta sta forse nella gestione della corsa in condizioni di pista miste, momento in cui ha commesso un duplice errore sia ad Assen (poi rimediato con una rimonta su Dovizioso) che ad Aragon (pagato a caro prezzo con una caduta). Ma al di là di questo aspetto, sembra davvero difficile trovare lacune di un certo rilievo in questo pilota, a dimostrazione del livello già raggiunto.

Insomma, Marc ha tutto per riscrivere tanti record e vincere molto in futuro, dominando la scena per diverso tempo ancora. La speranza di noi appassionati, per quanto colpiti dalle capacità del giovane fantino spagnolo, è quella che quantomeno ci sia qualcuno in grado di arginare questo “rischio”. Allo stato attuale delle cose sicuramente Lorenzo, Rossi e Pedrosa (in rigoroso ordine di possibilità, secondo l’idea del sottoscritto) hanno questa capacità, specialmente in singole gare e, con riguardo al maiorchino della Yamaha, magari anche nell’arco di una intera stagione, visto quanto sta dimostrando in questa seconda parte di campionato, una volta tornato al suo usuale livello. Ma fare ora questi discorsi vuol dire sconfinare nel campo delle ipotesi, peraltro legate a situazioni future e quindi poco aderenti alla realtà. E per questo motivo, l’unica cosa che è giusto fare è celebrare questo successo di Marquez: felicitaciones campeòn!

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Studente di giurisprudenza come "occupazione" ufficiale e appassionato di sport in generale, più come spettatore che come atleta, ahimè. Seguo con particolare interesse gli sport motoristici e da qualche anno a questa parte il motomondiale (ma pure la superbike), pur essendomi avvicinato ad essi con le 4 ruote e la F1.
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