Mondiale Superbike: Jonathan Rea, quando il talento fa la differenza3 min read

21 Maggio 2014 Uncategorized -

Mondiale Superbike: Jonathan Rea, quando il talento fa la differenza3 min read

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Mondiale Superbike: Jonathan Rea, quando il talento fa la differenzaDomenica il mondiale Superbike, giunto alla sua quinta gara del campionato, farà tappa in quel di Donington Park, pista storica ed unica tappa in terra inglese rimasta nel calendario dopo l’addio di Silverstone. All’appuntamento si presenterà in testa alla classifica, per la prima volta da quando corre nel mondiale, il nordirlandese della Honda Jonathan Rea, reduce dalla doppietta ottenuta nell’ultima manche disputatasi ad Imola.

Jonathan Rea è sicuramente uno dei talenti più puri presenti nella griglia del mondiale Superbike e questo aspetto, oltre che dai risultati ottenuti nel corso delle ultime stagioni, lo si può desumere da un altro dato che parla più di tanti altri: se si escludono i risultati di Rea e le sue vittorie ottenute nel corso dei 5 anni pieni corsi nel mondiale, l’ultimo pilota Honda a vincere una gara fu Carlos Checa nell’ormai lontano 2008, con una doppietta ottenuta sul tracciato statunitense del Miller Motorsport Park. Questo fa capire come il nordirlandese sia stato spesso in grado di fare la differenza, nonché di mettere una pezza alla non sempre elevata competitività del suo mezzo, troppo spesso trascurato ed “abbandonato” al proprio destino da Honda, maggiormente impegnata su altri versanti. Chiaramente una conseguenza di tale situazione è quella di essere stato impossibilitato a lottare veramente per il titolo nella sua carriera in Superbike, perdendosi di volta in volta tra risultati altalenanti, errori di guida ed infortuni.

Mondiale Superbike: Jonathan Rea, quando il talento fa la differenza

Il dato fa capire quello che è il feeling di Rea con Honda: “Johnny”, infatti, ha fino ad ora legato tutta la sua carriera a livello di mondiale alla casa giapponese. Iniziando dal mondiale Supersport, classica via di approdo alla Superbike, dove pur correndo solo una stagione, quella 2008, è riuscito a laurearsi vice-campione del mondo vincendo 3 gare e salendo altre 3 volte sul podio. Sempre in quella stagione si è avuta la sua prima esperienza in Superbike, debuttando nell’ultima manche del mondiale in Portogallo e riuscendo ad ottenere subito un ottimo 4° posto in gara-1.

Dal 2009 è diventato ufficialmente pilota titolare per Ten Kate, team storico della Honda in Superbike, con il quale è riuscito a portare a casa fino ad ora 14 vittorie ed altri 24 podi, con un 4° posto nel 2010 come miglior risultato finale in classifica. In più, Rea ha corso con Honda anche la prestigiosa 8 ore di Suzuka, famosa gara di durata che si disputa a cadenza annuale sul circuito giapponese, vincendola nel 2012 insieme ai piloti di “casa” Okada e Akiyoshi. Il nordirlandese ha inoltre fatto una fugace comparsa in Motogp, correndo nel 2012 due gare come sostituto dell’infortunato Stoner, ottenendo un 7° posto ad Aragon come miglior risultato.

Qual è a questo punto il suo obiettivo realistico per questo 2014, dopo questo avvio entusiasmante nelle prime gare? Indubbiamente molto dipenderà da quanto Honda saprà dare una mano a Rea, fornendogli una moto competitiva nell’arco dell’intera stagione e non solo sporadicamente su qualche pista. Verosimilmente, se non riuscirà a lottare per il titolo fino all’ultimo, può ambire a migliorare il suo primato di vittorie e podi ottenuti in una singola stagione, ammontante rispettivamente a 4 e 10. Anche se la speranza è quella di averlo in lotta per il campionato fino all’ultimo: un pilota del suo talento, del suo carattere e del suo attaccamento ad un marchio, merce rara nello sport attuale, meriterebbe di giocarsi finalmente la sua grande chance.

Immagini| worldsbk.com| www.insella.it

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Studente di giurisprudenza come "occupazione" ufficiale e appassionato di sport in generale, più come spettatore che come atleta, ahimè. Seguo con particolare interesse gli sport motoristici e da qualche anno a questa parte il motomondiale (ma pure la superbike), pur essendomi avvicinato ad essi con le 4 ruote e la F1.
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