Quanti migranti sono arrivati nel 2017?50 min read

13 Gennaio 2018 Dati migrazioni -

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Sociologo

Quanti migranti sono arrivati nel 2017?50 min read

Reading Time: 36 minutes

Ecco i numeri delle persone arrivate via mare in Italia e in Europa fino al 31 maggio 2017 e le principali questioni politiche aperte in Italia e in Europa, che tratteremo nella seconda parte.

Migranti 2017: i numeri in Italia al 31 maggio

Secondo i dati Unhcr, tra il 1 gennaio e il 31 maggio 2017 sono sbarcate in Italia 60.309 persone. Un dato significativamente superiore a quello dello stesso periodo del 2016, quando arrivarono 47.858 persone (+26%). A maggio 2017 sono arrivati via mare in Italia 23 mila migranti, il 15,5% in più dello scorso anno.

I paesi di provenienza più rappresentati nel 2017 (dati aggiornati al 30 aprile) sono: Nigeria (14,1% degli arrivi, circa cinquemila persone) Bangladesh (12,5%, 4.600 persone), Guinea (11,2%, quattromila persone) e Costa d’Avorio (10,5%, 3.900 persone). Seguono Gambia, Senegal e Marocco, da cui sono arrivate nel 2017 tra le due e le tremila persona.

Rispetto al 2016 si registrano pochi eritrei (circa mille finora da inizio anno), aumentano gli ivoriani, e appaiono nazionalità meno presenti nei mesi scorsi, come Marocco e soprattutto Bangladesh.

Ad arrivare in Italia (dati al 30 aprile 2017) sono soprattutto uomini (il 75%), con una considerevole fetta di minori non accompagnati (il 15% degli arrivi).

La gran parte degli sbarchi avviene in Sicilia (il 75%) ma sono in aumento gli arrivi via mare in Calabria (il 10% circa), seguita da Sardegna, Puglia e Campania (circa il 5% ciascuna). C’è da dire che molte imbarcazioni non arrivano ad effettuare un vero e propri sbarco di fortuna, ma vengono intercettate in mezzo al mare poi le persone vengono condotte nei porti (ad esempio a Augusta, Catania, Reggio Calabria).

Migranti 2017: i numeri in Europa al 31 maggio

Tra il 1 gennaio e il 31 maggio 2017 sono arrivati via mare in Europa 71.080 migranti. Continuano ad avvenire alcuni sbarchi in Grecia, certo a ritmi infinitamente più bassi di quelli pre accordo con la Turchia, e si riaffaccia timidamente la Spagna come terra di sbarco.

Nei primi cinque mesi del 2017 sono arrivati in Grecia 7.323 migranti, al ritmo di poco più di mille al mese, con segnali di ripresa a maggio (circa duemila arrivi), tutti da monitorare.

3.200 migranti sono poi sbarcati in Spagna dall’inizio dell’anno. Un ritmo abbastanza costante dall’inizio dell’anno, di circa 500-1000 arrivi al mese, che non può essere considerato un segnale significativo di ripresa di questa rotta.

Continueremo comunque a monitorare anche queste due rotte, verso la Grecia e la Spagna. Monitoreremo anche l’eventuale insorgere di altre rotte, in questo quadro mai fisso che sono i movimenti migratori.

Migranti 2017: cosa fa l’Europa

Oltre all’accordo con la Turchia, la principale strategia comune è la cosiddetta relocation, cioè il ricollocamento dei profughi in modo che siano distribuiti più equamente tra gli stati dell’Unione Europea.

L’accordo, stipulato a settembre 2015, prevedeva inizialmente il ricollocamento di 160 mila persone da Grecia e Italia ad altri paesi europei entro settembre 2017. Il processo è stato fin dall’inizio irto di ostacoli, tanto che la Commissione Europea ha dovuto ridurre il target a 98 mila persone. Vediamo a che punto siamo.

migranti 2017

Già, in 19 mesi sono state rilocate solo ventimila persone: un misero 20%.

Il vero obiettivo del 2017 per l’Europa è comunque la chiusura della rotta Libia-Italia, sul modello di quanto fatto con la rotta balcanica nel 2016. A inizio febbraio è stato siglato un accordo tra Italia e Libia, che stabilisce una serie di ambiti di collaborazione tra i due paesi per la riduzione dei flussi in partenza dalla Libia.

L’Italia dovrebbe fornire assistenza, equipaggiamento e formazione alla guardia costiera libica, ma anche supportare la Libia nel controllo delle frontiere a sud e nell’ammodernamento dei centri di accoglienza dei migranti, con il sostegno dell’Unione Europea.

A maggio si sono visti i primi effetti concreti dell’accordo: la guardia costiera libica ha infatti iniziato a intercettare e riportare indietro imbarcazioni di migranti, con azioni che alcune Ong denunciano come illegali.

Si tratta di operazioni che potrebbero diventare sempre più frequenti anche se secondo più di un osservatore il rafforzamento della guardia costiera libica potrebbe anche causare l’effetto contrario, ossia un incremento del traffico dei migranti, visti i rapporti di collusione tra quest’ultima e i trafficanti.

Al di là del ruolo specifico della guardia costiera libica, l’applicazione dell’accordo appare molto problematica. C’è un problema pratico, ed è che la Libia non ha un governo ma tre, e che il governo con cui si è siglato l’accordo non è in grado di farlo rispettare se non in minima parte.

C’è poi un enorme problema umanitario, visto che la violazione dei diritti umani fondamentali verso i migranti in Libia è all’ordine del giorno, con abusi, torture e stupri riportati da anni dai migranti che transitano per il paese dove ora l’Europa vuole trattenerli a tutti i costi.

Migranti 2017: cosa fa l’Italia

Sul fronte interno, si lavora all’implementazione del decreto Minniti-Orlando approvato ad aprile, che introduce importanti novità per la gestione del fenomeno migratorio in Italia.

Il decreto riforma il sistema di prima accoglienza con l’obiettivo di aumentare i rimpatri. In particolare viene dato nuovo impulso al ruolo dei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), rinominati CPR (Centri di Permanenza e Rimpatrio) e distribuiti sul territorio, uno per regione. Nei CPR verranno rinchiusi quei migranti per cui viene avviata la procedura di rimpatrio, con l’obiettivo di renderla più efficiente.

In secondo luogo, viene introdotta un’importante riforma del diritto di asilo. Viene eliminato il grado di appello per i richiedenti asilo a cui la Commissione Asilo nega lo status di rifugiato o altre forme di protezione umanitaria, con l’obiettivo di ridurre i tempi di permanenza nel sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, che ora, tra domanda, esame della stessa e ricorso, arrivano fino a due anni.

Infine, il decreto prevede anche che i richiedenti asilo siano massicciamente impiegati in lavori di pubblica utilità purché, si intende, non retribuiti, aprendo una questione su quale sia il limite tra promozione dell’integrazione, sfruttamento economico e introduzione di una condizionalità tra accoglienza e lavoro non retribuito che sarebbe inaccettabile.

Accanto a queste misure per la gestione dei migranti sul suolo nazionale, il Ministro dell’Interno Minniti sta lavorando alla stipula di accordi bilaterali con i paesi di origine dei migranti (ad esempio Sudan, Niger e Nigeria), con l’obiettivo, anche qui, di rendere più efficiente la macchina dei rimpatri. Questi accordi sono però molto complicati da stringere, e trapelano poche informazioni sul loro reale stato di avanzamento.

Si continua a discutere poi sul ruolo delle organizzazioni non governative nel Mar Mediterraneo. Dal 2015 le imbarcazioni di alcune tra le più importanti ONG internazionali (ad esempio Medici senza frontiere, Save the children, SOS Mediterranée, Proactiva Open Arms) compiono operazioni di salvataggio in mare e sono state pesantemente accusate di fungere da fattore di attrazione per i migranti quando non di essere apertamente colluse con i trafficanti.

Una polemica che ha il sapore di pura strumentalizzazione politica, e che getta ulteriore fumo negli occhi a chi non vuole vedere le vere questioni politiche, sociali ed economiche che stanno alla base del fenomeno migratorio.

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Sociologo, lavora come progettista e project manager per Sineglossa. Per Le Nius è responsabile editoriale, autore e formatore. Crede nell'amore e ha una vera passione per i treni. fabio@lenius.it
12 Commenti
  1. quiriconi pier luigi

    Siamo al 50% della disoccupazione giovanile,10 milioni di persone sull'orlo della povertà, i ns giovani sono costretti, ripeto costretti, ad andare all'estero per avere un lavoro dignitoso, oltre a problemi di sicurezza ed instabilità sociale, e nonostante tutto questo continuiamo ad accogliere in maniera indiscriminata migranti promettendogli cose che non verranno mai realizzate. L' Europa, nonostante tutte le belle parole, se ne strafrega dei ns. problemi e soprattutto quello dei migranti. Secondo me siamo diventati il ricettacolo dell'Europa. Ma, sempre secondo me il problema non è il governo, e quindi le forze politiche che lo sostengono, che accetta questo stato di cose e questo andazzo, ma è chi gli dà il voto e quindi gli permette di continuare su questa strada.

    • anto

      Per carità tutto vero. Gli stati membri non contribuiscono e noi siamo in una lenta ripresa. Ma queste persone che si affidano ai trafficanti secondo lei lo fanno per divertimento? E' chiaro che sono più disperate di noi, se non per la guerra per le persecuzioni ecc. altrimenti non emigrerebbero correndo 1000 rischi. D'altronde al contrario di noi che emigriamo in altri paesi (legalmente), loro non possono farlo legalmente, non hanno questo vantaggio. Pensiamo per un attimo se anche noi fossimo nella stessa situazione. Non proveremo forse a emigrare illegalmente affidandoci alla criminalità? Io credo proprio di sì. Si è messa da parte la questione umanitaria, etica che invece è importante. Gran parte delle colpe è degli stati membri certo, ma voltando le spalle a questo problema noi non siamo migliori. E' una situazione difficile, ma chiudere gli occhi e fare finta di niente è comparabile a vedere persone che vanno nei campi di concentramento e non protestare perchè tanto la cosa non ci tocca. Le prossime generazioni son sicuro che ci additeranno e ci chiederanno come mai abbiamo permesso tutto questo, perchè una volta finita l'emergenza verranno fuori tutti gli orrori che questa gente ha subito dai trafficanti e nei lager in cui li detengono, e le lamentele della maggiorparte degli Italiani al confronto saranno quisquilie.

  2. Maurizio

    Ottimo e documentato articolo. Grazie

  3. Giulio

    Vanno considerate le ragioni dei paesi che accolgono, soprattutto l'Italia, che ha subito e sta subendo un fortissimo impatto sociale (aumento di criminalità e degrado) ed economico (tasse aumentate per il mantenimento degli immigrati, spesso nemmeno profughi) e il deprezzamento degli immobili nelle zone a maggior presenza di stranieri. Si sa che se continuassero gli sbarchi, quasi unicamente l'Italia dovrebbe farsene ancora carico e ormai non ce la fa più. Non sopportavo più che il mio Paese venisse violato ogni giorno dall'arrivo di stranieri extraeuropei, distanti per mentalità, cultura e religione (le conseguenze negative di questo fenomeno le apprendiamo quotidianamente) e sono andato a vivere all'estero

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Giulio, non risultano aumenti di criminalità né aumenti di tasse collegati all'arrivo di persone migranti. Sono anche curioso di sapere dove sei andato a vivere, in un posto dove non esistono "stranieri extraeuropei"?

      • ulisse

        Buonasera, non risultano a lei aumenti di criminalità o di tasse. Nel Def: «Il deciso incremento dei flussi e delle presenze a fine 2016 si riflette nei dati oggi disponibili, che aggiornano al rialzo le stime presentate nel Documento Programmatico di Bilancio», spiega il documento di Economia e finanza approvato lo scorso aprile dal governo. Il ministero dell'Economia piega che «In base ai dati attuali, le operazioni di soccorso, assistenza sanitaria, alloggio e istruzione per i minori non accompagnati sono, al netto dei contributi dell'Ue, pari a 3,6 miliardi (0,22 per cento del PIL) nel 2016 e previste pari a 4,2 miliardi (0,25 per cento del PIL) nel 2017, in uno scenario stazionario». Il Def aggiunge inoltre che: «Se l'afflusso di persone dovesse continuare a crescere la spesa potrebbe salire nel 2017 fino a 4,6 miliardi (0,27 per cento del Pil)». Ci sono quindi in ballo spese extra per 400 milioni di euro. Quanti ne dovrebbe portare la stretta sulle accise prevista dalla manovra che sta per essere approvata dal governo. E in ogni caso, la spesa per migranti potrebbe superare per 1,2 miliardi il valore complessivo della manovra stessa, cioè quei 3,4 miliardi chiesti dall'Europa. E' già stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la previsione dell’innalzamento delle aliquote IVA come clausola di salvaguardia; 25% l'aliquota ordinaria nel 2018 e 25,9% per l’anno successivo. Le ricordo che quanto speso è denaro pubblico.

        • Fabio Colombo

          Ma sì Ulisse, certo che è denaro pubblico, tutto è denaro pubblico per tutte le voci di spesa dello Stato, non è che ci sono tasse messe apposta per gestire i fenomeni migratori ci sono tutta una serie di spese per coprire le quali si pagano le tasse. Lei non vuole che i soldi pubblici siano usati per accogliere persone straniere, io potrei non volere che siano usati per acquistare armi, o per i vitalizi dei parlamentari, qualcuno non vuole che siano usati per la sanità pubblica perché la vorrebbe privata, sono scelte politiche, adesso fate un accanimento patologico su una spesa che rappresenta lo 0, qualcosa della spesa pubblica italiana.

          • Ulisse

            La nostra conversazione sta assumendo risvolti “singolari”; lei afferma che è gennaio, io replico che è settembre e lei, nell’intento di sostenere le sue ragioni e smentirmi, risponde che sono le 15:30. Lei articola preposizioni che considera corrette: “Ogni tanto ci tocca vedere quelle orribili immagini costruite per i social con sopra scritte che descrivono azioni inenarrabili compiute da immigrati, oppure leggere notizie che vedono gli immigrati protagonisti di qualsiasi nefandezza, cose tipo: “immigrato massacra di botte”, “immigrato sfonda la porta e la violenta”, “immigrato aggredisce autista dell’autobus”… Ebbene, sono tutte bufale”. Ne desumo che i numerosi fatti di cronaca, confermati dalle statistiche sui procedimenti penali, in cui sono, troppo spesso, protagonisti gli stranieri (tra cui non mancano i richiedenti asilo) sembra non leggerli. Sia ben chiaro, ci sono anche troppi lazzaroni e delinquenti italiani da generazioni ma mentre io lo evidenzio, sottolineando che non c’è quindi bisogno di importarne altri, lei sostiene che gli stranieri sono tutti bravi e onesti. Invece di mantenere fermamente le distanze, nei confronti di chi commette atrocità e delinque ed evidenziare che non solo questi ci sono e sono, in proporzione al numero dei relativi cittadini residenti, anche maggiori degli italiani, e ciò accade anche perché non ci sono filtri all’ingresso che non separano chi ha da chi non ha precedenti penali, ma comunque generalizzare è sbagliato, chi afferma il contrario dice bufale. Invece di sostenere che per dimostrare il buon proposito di integrazione le comunità straniere dovrebbero dimostrarsi virtuose, denunciando l’illegalità al loro interno per dimostrare la loro di onestà, usa la tecnica del ricondurre, in modo larvato, chi fa notare questo stato di cose inaccettabili ad un povero demente razzista. Quando qualcuno afferma “li manteniamo noi con le nostre tasse”, lei, mescolando pere con banane, risponde: ”ormai numerosi gli studi che hanno dimostrato che l’immigrazione genera più ricchezza di quanto ne “tolga”. Se in risposta a ”non risultano aumenti di criminalità né aumenti di tasse collegati all’arrivo di persone migranti” e io le faccio notare che sono stati spesi oltre 10 miliardi in 3 anni, al netto dei contributi EU, per gestire i flussi migratori, ed è denaro raccolto con le imposte, lei fa notare che non sono tasse di scopo, dimenticando che sono comunque risorse importanti di una nazione in affanno che sarebbero utili altrove (2,5 sono i miliardi stanziati per ricerca universitaria del Paese nel triennio 2016-2018), che sono poca cosa (adesso un accanimento patologico per uno 0 virgola del PIL) e che comunque se non sono d’accordo, lei non lo è per gli sprechi di denaro per i vitalizi dei parlamentari o per la difesa. Buona giornata.

  4. Ricky

    Chissà se approverai il mio commento. Ovvio che tu lavori nel "sociale" se dicessi cose scomode addio lavoro, ne prendono un altro :)Omicidi nel Paese (tasso per 100.000 abitanti)Nigeria: 10.3 Guinea: 9 Bangladesh 2.8: Costa d'avorio 12.4 Italia 0.8Bella gente che importiamo!

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Ricky, fatico a comprendere l'ironia del tuo commento, so solo che i dati da te riportati, posto che siano corretti, non hanno nessun senso messi così, senza una minima analisi del contesto. Anche il tasso di omicidi in Italia era a livelli molto più alti se andiamo indietro nel tempo, il dato nudo e crudo senza commento non significa nulla.

  5. Giorgio

    Sapreste dare quali sono i dati di chi arriva in Italia non dal mare? Grazie

    • Fabio Colombo

      Ciao Giorgio, in questo articolo trovi i dati sugli ingressi annuali su suolo italiano di persone straniere: https://www.lenius.it/politiche-migratorie-in-italia/

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