Come sta cambiando il matrimonio in Italia e in Europa34 min read

24 Febbraio 2023 Società -

di -
Sociologo

Come sta cambiando il matrimonio in Italia e in Europa34 min read

Reading Time: 28 minutes

Quando ci si sposa in Italia e in Europa: dati 2013

In media in Europa ci si sposa a 29,7 anni. Questo dato fa riferimento alla popolazione femminile. Per ottenere i valori dei maschi dovete solo aggiungere 2/3 anni a quelli indicati per le donne (con l’eccezione del Portogallo dove l’età media al primo matrimonio è praticamente uguale per maschi e femmine).

Nei paesi nordici ci si sposa molto tardi: in Norvegia le donne si sposano a 31 anni e mezzo, a 32 in Danimarca e addirittura a 33 anni in Svezia. L’Italia si conferma tra i paesi dove ci si sposa più tardi (31,1 anni), mentre la Spagna fa un balzo davvero notevole rispetto al 2011, arrivando a 32,2 anni.

I paesi dove ci si sposa prima sono quelli dell’est Europa: Romania (26,3 anni), Polonia (26,6), Bulgaria (26,7). In tutti i paesi si registra un aumento dell’età media del primo matrimonio rispetto al 2011, con la sola eccezione di Lussemburgo e Slovacchia. Anche la media europea è in continua crescita: pensate che nel 1991 ci si sposava a 25,3 anni, come vedremo meglio più avanti.

Quando ci si sposa in Italia e in Europa: una lettura storica

I primi dati messi a disposizione da Eurostat rispetto all’età media del primo matrimonio per le donne europee fanno riferimento al 1991. Prendiamo quindi come riferimento il periodo 1991-2013 e analizziamo il fenomeno in termini storici.

Ci accorgiamo subito che nel 1991 le donne europee si sposavano a 25,3 anni, mentre nel 2013 a 29,7. Questa variazione oscilla dal +3 anni della Svizzera al +6,9 di Repubblica Ceca e Ungheria. Anche considerando gli ultimi sette anni il fenomeno rimane significativo, con le donne che si sposano in media un anno e mezzo più tardi rispetto al 2006. Qui si va dal +0,3 del Lussemburgo al roboante +2,6 della Spagna.

Possiamo quindi affermare che è vero, ci si sposa sempre più tardi. Ma entriamo ora più nel dettaglio.

In termini assoluti i paesi dove ci si sposa più tardi rimangono, come già detto, quelli del Nord Europa. Considerate che sono paesi dove già nel 1991 ci si sposava dopo i 27 anni. Fatta eccezione per Portogallo, Grecia e per il sorprendente Lussemburgo, i paesi dove le donne si sposano sotto i 30 anni rimangono quelli dell’Est Europa: Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia. Facciamo attenzione però: questi paesi partivano nel 1991 da valori molto bassi.

Questo significa che sono quelli che registrano i cambiamenti più tumultuosi. Se pensiamo ad esempio che 22 anni fa in Repubblica Ceca le donne si sposavano a 21,6 anni e ora a 28,5, capiamo come in alcuni contesti stiano avvenendo mutamenti importanti a velocità impressionante.

Per quanto riguarda l’Italia la situazione è in netta e continua crescita: le donne si sposavano a 26 anni nel 1991 e il trend ha continuato a crescere più o meno di 1 anno ogni 5, fino ad arrivare al dato medio odierno di 31,1 anni.

Matrimonio in Italia: Età media delle donne al primo matrimonio 2013

  1991 1996 2001 2006 2011 2013
Belgium 24,0 25,7 26,7 28,4 : :
Bulgaria 21,5 23,0 24,7 25,7 26,6 26,7
Czech Republic 21,6 23,1 25,0 26,8 28,1 28,5
Denmark 28,0 29,9 29,9 30,9 31,4 31,9
Germany 25,9 26,9 28,0 29,1 30,2 30,5
Greece 25,2 26,3 27,3 28,5 29,2 29,7
Spain 25,9 27,4 28,8 29,6 31,3 32,2
France : : 28,5 29,8 30,8 :
Italy 26,0 27,1 28,1 29,4 30,6 31,1
Luxembourg 26,1 26,6 27,9 29,4 30,3 29,7
Hungary 22,1 23,4 25,2 27,0 28,7 29,0
Netherlands 26,5 27,4 28,1 29,4 30,1 30,3
Austria 25,4 26,5 27,5 29,1 30,3 :
Poland : 23,4 24,4 25,5 26,2 26,6
Portugal 24,7 25,4 26,1 27,1 28,8 29,4
Romania 22,3 23,1 23,9 25,3 25,9 26,3
Slovakia : : 24,3 26,3 29,3 27,8
Finland 26,3 27,5 28,4 29,5 30,4 30,4
Sweden 27,9 29,2 30,3 31,5 33,0 33,0
Norway 26,6 27,9 28,6 30,4 31,1 31,5
Switzerland 27,1 27,7 28,4 29,1 29,9 30,1
Media 25,3 26,3 27,2 28,5 29,4 29,7

Fonte: Eurostat

CONDIVIDI

Sociologo, lavora come progettista e project manager per Sineglossa. Per Le Nius è responsabile editoriale, autore e formatore. Crede nell'amore e ha una vera passione per i treni. fabio@lenius.it
4 Commenti
  1. Luciano

    mahhhh.....matrimonio non c'è fretta o non interessa? Statistiche, numeri, saranno certamente importanti, credo che lo siano più per un'impresa, per le classifiche - spero nella Juve, sopratutto in Champion's -, meno per il modo di definire la vita e tutto quanto contribuisce a portare avanti in nostro essere uomo , donna, comunità ampia di persone o comunità famigliare o gruppo...... Credo sia più importante capire se per voi giovani è ancora necessaria l'unione matrimoniale, e quali siano, oltre ai classici problemi economici e di lavoro, le cause che vi hanno allontanati in buona parte dal matrimonio. Confesso che credo profondamente nel matrimonio sia religioso che civile, ognuno ha poi le proprie idee se l'unione o il matrimonio svolgono ruoli diversi e determinanti nell’ accogliere una nuova vita e nell'educazione alla vita. Quanto sia importante star vicino ai propri anziani (famiglia allargata o gruppo informale?) che vivono così a lungo e che spesso più che di cure hanno necessità di sentirsi amati ed attivi, risorse importanti nei confronti dei nipoti. E' importante conoscere i numeri, ma i numeri devono parlare di persone e non di statistiche e classifiche.

  2. Fabio Colombo

    Sono d'accordissimo. Questo è il grande limite dei dati, che dietro ai dati ci sono storie e nessun dato, anche il più preciso, riuscirà mai a contenere una storia. Quello che stiamo cercando di fare su Le Niùs è alternare dati e storie, anzi raccontare storie senza dimenticarci che comunque anche una lettura statistica può aiutarci a descrivere lo scenario in cui ci muoviamo e i cambiamenti che stanno avvenendo. Spetta a noi, poi, interrogarci sui dati e chiederci quali vicende, scelte, motivazioni ci sono dentro i numeri. Naturalmente possiamo farlo, anzi, mi sa che lo faremo.

  3. Luciano

    Direi che ci troviamo 'numericamente' d'accordo......oltretutto per anni ho seguito per la regione Marche il dossier statistico Caritas sull'immigrazione....nel 2005, mi sembra, ho deciso di fare in regione una piccola pubblicazione statistica che si intitolava: I NUMERI PARLANO DI PERSONE

  4. giorgio

    Interessante ma non sono menzionati motivi economici e fiscali che sono alla base della scelta,un po' come ignorare un elefante nella stanza: spiegherebbero almeno certe differenze macroscopiche rispetto ad altri Paesi europei. Ad esempio perche' in Ungheria ci si sposa cosi' tanto ? non c' entra nulla il costume o la mentalita' ma gli imponenti incentivi governativi che spingono a questa scelta.Non si fa menzione di un' altro aspetto essenziale: e' semplice il divorzio o e' una costosa e tortuosa vicenda burocratica?gli obblighi di mantenimento ci sono in caso di divorzio o ciascuno deve semplicemente provvedere a se stesso ? possono questi pagamenti essere cosi' onerosi da minare la qualita' della vita del ex coniuge pagante? in caso di non versamento degli alimenti possono esserci conseguenze penali? (leggevo oggi con sgomento e incredulita' dell' arresto di un cittadino che da alcuni anni non pagava il dovuto all' ex moglie). https://www.reuters.com/article/us-hungary-marriages-idUSKBN1Y01XG https://www.studiocataldi.it/amp/news.asp?id=30137-assegno-divorzio-come-funziona-in-europa#par5

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla niusletter e resta aggiornato

Lascia la tua email qui sotto e rimani aggiornato con le ultime novità dal Blog di Le Nius
Puoi annullare l’iscrizione in qualsiasi momento facendo clic sul collegamento nel footer delle nostre e-mail. Per informazioni sulle nostre pratiche sulla privacy, trovi il link qui sotto.

Su cosa Vuoi Rimanere Aggiornat*?

Scegli lo scopo per cui vuoi ricevere le nostre Niusletter. Scegli almeno un’opzione per permetterci di comunicare con te

TORNA
SU