Luoghi di sport: Fulham-Chelsea, due chilometri di differenza2 min read

3 Marzo 2014 Uncategorized -

Luoghi di sport: Fulham-Chelsea, due chilometri di differenza2 min read

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Gianfranco ZolaFulham-Chelsea, una rivalità lunga due chilometri. Craven Cottage, lo stadio in legno, e Stamford Bridge, l’impianto che ha incantato Abramovich, distano pochi minuti a piedi. Un quarto d’ora di buon passo, mezz’oretta se ci si ferma ad ammirare il fogliame che si diffonde come una marea ai propri piedi, mentre ai lati si dispongono le tipiche villette del quartiere. Un autunno perenne, in stile londinese, da Fulham Road fino alla casa dei “Cottagers”.

Il caso vuole infatti che ad essere situato sulla strada e nel quartiere di Fulham, a pochi passi dalla fermata della metropolitana di Fulham Broadway, sia lo stadio del Chelsea. Più di dieci anni fa Roman Abramovich lo notò in un viaggio d’affari e decise che quella sarebbe stata la sua casa. I Blues, che in bacheca avevano un solo titolo inglese, da allora sono una delle corazzate europee. Hanno conquistato una Champions League nell’anno più impensabile (esonerato Villas Boas, squadra a Roberto Di Matteo e successo in finale contro il Bayern a Monaco di Baviera), l’hanno persa con i campioni nel fiore degli anni, a un rigore dal trionfo. Tutto attorno allo stadio sono disposte le gigantografie dei personaggi che hanno fatto la storia del club. C’è posto per l’Italia e per “Magic box”, Gianfranco Zola, che a Londra ha vissuto il periodo migliore della carriera e vinto una Coppa delle Coppe quando l’era del magnate russo era ben lungi dall’arrivare e in panchina comandava Gianluca Vialli.

A certi successi il Fulham non è mai arrivato. Dal 2001 naviga a vista nella massima serie e quest’anno se la passa male. Il 4-1 del 2010 contro la Juventus viene ricordato come una delle pagine più importanti per la società, la classica gioia effimera che fa curriculum nelle squadre che devono guadagnarsi ogni centimetro di gloria. Eppure lo store ufficiale interno a Craven Cottage continua a vendere t-shirt e gadget, a cifre non modiche, e chi vuole godersi questo gioiellino con le tribune costruito in legno può farlo nei due abituali tour alle 11 del mattino e all’1 del pomeriggio di ogni giorno. Sempre partendo dalla stuata di Johnny Haynes, di gran lunga la più grande leggenda dei bianconeri.

A Stamford Bridge di visitatori ne passano un po’ di più e anche gli addetti al tour si adeguano: ogni mezz’ora, dalle 10 alle 15, parte una comitiva che attraversa museo, spogliatoi, campo da gioco. Su questa erba le italiane hanno spesso fatto una gran bella figura.

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Realizzatore di sogni parzialmente mancato, giornalista sportivo riuscito. Segno che qualcosa è andato per il verso giusto, dai venti in poi. Sostenitore convinto della necessità di pensare e divulgare, meglio se in un pub, peggio se in discoteca. Scrittore per diletto, con la fortuna di vivere del mio lavoro.
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