Lorenzo Jerez 2015: vincere non è solo questione di testa3 min read

6 Maggio 2015 Uncategorized -

Lorenzo Jerez 2015: vincere non è solo questione di testa3 min read

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lorenzo jerez 2015
@JorgeLorenzo

Se c’è una cosa che mi ha sempre lasciato perplesso sul modo di fare informazione sulla Motogp qui in Italia, è senza dubbio la grande preponderanza che viene data alla condizione psicologica di un pilota, al fine di spiegare il suo rendimento in pista. Per carità, nessuno vuole mettere in dubbio che anche l’aspetto mentale, nel mondo dello sport e quindi pure nelle corse, ha importanza nel fare di uno sportivo un campione piuttosto che un semplice “onesto mestierante”. Troppo spesso, però, ragionamenti basati su questi discorsi hanno preso il posto di considerazioni tecniche che la dovrebbero fare da padrona, dato che parliamo di una competizione che si basa innanzitutto su una preparazione di quel tipo. Altrimenti, come potremmo spiegarci la presenza, in fabbrica piuttosto che ai box, di un considerevole numero di ingegneri, tecnici e meccanici? Se tutto fosse ridotto ad un mero dato psicologico, ad attendere i piloti quando rientrano dalla pista sarebbero più indicati una schiera di psicanalisti, tanti comodi lettini su cui far sdraiare il paziente di turno ed un ambiente accogliente e rilassante.

Senza contare che queste posizioni basate sulla psiche del pilota, che portano spesso ad una categorizzazione di un corridore tra quelli forti mentalmente piuttosto che tra quelli più fragili, sono molto labili, ed espongono chi le sostiene al rischio di venir sbugiardato dai fatti della pista, che prima o poi presentano ad ogni pilota il conto e lo mettono in una situazione di difficoltà. Costringendolo, magari, ad arrancare nei confronti di colleghi dei quali si è parlato in termini di inferiorità mentale fino a non molto tempo prima.

Lorenzo Jerez 2015: i motivi di un sucesso

L’ultimo pilota in ordine di tempo ad essere protagonista di questo modo di fare informazione è Jorge Lorenzo, tornato alla vittoria domenica in quel di Jerez, al termine di un fine settimana dominato dal primo all’ultimo turno. E qual è stata la spiegazione di fondo a questa prestazione? Ovviamente, il rinnovo del contratto con Yamaha anche per la prossima stagione, esercitando l’opzione che lo spagnolo già vantava sul contratto in essere con la casa giapponese. Anche qui, non avere più beghe contrattuali a cui dover pensare aiuta il pilota a concentrarsi esclusivamente sulla pista, ed il team ad essere forse un tantino più presente nell’aiutarlo. Tuttavia, dietro alla grande prestazione di Lorenzo c’è molto altro.

Innanzitutto, il fatto di essersi trovato a girare su di una pista amica, adatta al suo stile di guida e dove, in carriera, aveva già trionfato quattro volte prima di domenica. Oltre a questo, un aspetto importante è stata la capacità del maiorchino di sfruttare al meglio la coppia di gomme scelta per affrontare la gara: la dura all’anteriore, che lui ha spesso mal digerito in passato preferendo una copertura più morbida, stavolta gli ha consentito di essere preciso e solido in inserimento di curva lungo tutto l’arco della corsa; la media al posteriore, che dà a Lorenzo quello di cui ha bisogno, ovvero tanta aderenza per essere forte in percorrenza di curva e massima prestazione, specie nei primi passaggi. Il merito fondamentale di Jorge, riguardo a quest’ultima gomma, è stato quello di farla durare per tutta la gara, aiutato anche da temperature che, alla domenica pomeriggio, erano sensibilmente più basse rispetto a quelle fatte registrare nei due giorni precedenti al medesimo orario.

Insomma, le questioni tecniche su cui discutere circa il ritorno alla vittoria di Lorenzo ci sarebbero anche, ma chi si occupa di informare preferisce buttarla su altro. Come se il motomondiale fosse un covo di matti, che rendono a seconda di come si alzano dal letto al mattino. Per questo motivo lancio un ideale appello, dicendo che mi piacerebbe si desse più spazio ad argomentazioni utili anche per chi è profano della materia, come il sottoscritto, ad apprendere qualcosa in più, per meglio comprendere l’andamento delle gare ed il loro percorso di preparazione, piuttosto che sentire discorsi non molto inerenti con le corse, che tra l’altro portano tanta ignoranza nel seguito che si crea intorno al campionato.

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Studente di giurisprudenza come "occupazione" ufficiale e appassionato di sport in generale, più come spettatore che come atleta, ahimè. Seguo con particolare interesse gli sport motoristici e da qualche anno a questa parte il motomondiale (ma pure la superbike), pur essendomi avvicinato ad essi con le 4 ruote e la F1.
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