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Nei miei racconti ho sviscerato più volte il concetto di bellezza, ma alla fine l’unica conclusione che posso trarre dai ragionamenti che ho fatto è semplice: la bellezza non la puoi definire, non la puoi catalogare, non la puoi fermare.
Si trasforma, muta, si muove. Può essere qualsiasi cosa, spesso un inganno. Un riflesso. A Košice questa sensazione è molto concreta. Scivola via tutto. In maniera molto piacevole.