Jim Messina, il nuovo spin doctor di Renzi2 min read
Reading Time: 2 minutesNel mercato di riparazione di gennaio della squadra di Matteo Renzi a fare scalpore è soprattutto l’acquisto di Denis Verdini, vecchia gloria della politica italiana, passato stabilmente nelle fila della compagine di governo dopo una breve comproprietà col centrodestra.
Il nostro innato provincialismo non ci permette però di apprezzare in pieno il vero acquisto di peso effettuato dal premier, quello dello statunitense (di Denver, Colorado) Jim Messina, nel fondamentale ruolo di campaign manager in vista del referendum costituzionale del prossimo autunno.
Jim è uno degli spin doctor più in auge al momento a livello mondiale. Attivo già negli anni Novanta al fianco di candidati democratici è stato capo dello staff di Obama nelle presidenziali del 2008 e ha gestito per intero la campagna per la sua rielezione nel 2012. È stato inoltre artefice della vittoria dei conservatori di Cameron nelle politiche britanniche del 2015 ed è ora co-presidente di un PAC, un comitato che riunisce più gruppi di interesse, a sostegno della candidatura di Hillary Clinton alle presidenziali del prossimo novembre.
Messina è insomma il prototipo del classico consigliere politico di successo con molto pelo sullo stomaco che abbiamo imparato a conoscere in decine di film e serie televisive statunitensi, ultima e non per importanza House of Cards, un consigliere capace di spostare consenso con campagne di comunicazioni importanti e astute, far vincere i candidati in difficoltà e distruggere, con qualunque mezzo, la reputazione dei loro sfidanti.
Dan Pfeiffer, collega nello staff comunicazione di Barack Obama l’ha definito
la persona più potente a Washington di cui non avete sentito parlare
Nel 2002 Messina non esitò a realizzare uno spot giudicato omofobico per bloccare la corsa per il seggio senatoriale del Montana di Mike Taylor, sfidante repubblicano del suo cliente, e primo padrino politico, Max Baucus. L’uomo giusto, insomma, per Matteo Renzi, che sembra aver perso, fra un tweet a tema “gufi” e l’altro pure, l’originaria verve comunicativa che aveva favorito la sua ascesa.
Jim Messina, un ingaggio da centomila euro per lo spin doctor di Obama e Cameron
Quelli impegnati per l’ingaggio di Messina potrebbero insomma essere centomila euro ben spesi, soprattutto in vista di un referendum che è diventato, per scelta dello stesso premier, un plebiscito sulla sua persona. Se i suoi sfidanti non riusciranno a togliersi in tempo il vestito conservatorista e passatista che i renziani hanno già cucito loro addosso l’arrivo dello spin doctor d’oltreoceano potrebbe essere il colpo di grazia definitivo alle loro chance di vittoria.
Il “merito” di questa assunzione è stata rivendicata dal quotidiano Il Foglio, che diversi mesi fa l’aveva indicato come uomo giusto per Renzi
Uno con cui portare avanti non una battaglia organizzativa ma una battaglia culturale dentro il proprio partito, attraverso la quale coinvolgere iscritti ed elettori del Pd
Da parte sua il fuoriclasse “ammericano” farà di tutto per aggiudicarsi la vittoria in vista di un nuovo, ed almeno altrettanto remunerativo, rinnovo del contratto fino al 2018: il rinnovo sarà automatico in caso di vittoria al referendum, secondo quanto riporta Claudio Tito di Repubblica.