La sfida dell’Italia per la sicurezza stradale4 min read

26 Luglio 2023 Uncategorized -

La sfida dell’Italia per la sicurezza stradale4 min read

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I dati della Polizia di Stato sugli incidenti stradali del 2022 raccontano una realtà preoccupante: 1.362 incidenti mortali e 1.489 decessi, rispettivamente il 7.8% e l’11% in più rispetto al 2021. Le cause che portano agli scontri sono molteplici e interconnesse, e tra queste grande rilevanza si dà allo stato in cui si trova il conducente al momento del controllo – se sotto l’effetto di sostanze psicotrope – o all’eventuale utilizzo del cellulare durante la guida. Rilevante è anche lo stato del veicolo, dall’avvenuta revisione allo stato di usura delle gomme.

Per provare a contrastare l’aumento degli incidenti stradali l’Italia prova diverse strategie, alcune già note, altre che vogliono essere più innovative. Da una parte si punta sulla prevenzione, attraverso l’educazione stradale nelle scuole e promuovendo sui media spot che ricordano la pericolosità dell’uso del cellulare alla guida, o dell’assunzione di alcol o droghe prima di mettersi al volante. Dall’altra si insiste sulla repressione dei comportamenti scorretti, con il governo Meloni che punta a inasprire le sanzioni con nuovi limiti per i neopatentati, regole per i monopattini e il cosiddetto “ergastolo della patente” per i recidivi che guidano sotto l’effetto di sostanze. Un’altra proposta in campo per quanto riguarda questo fenomeno è l’alcolock, un dispositivo che misura il valore alcolemico e, se necessario, impedisce l’avviamento dell’auto.

Parlando di tecnologie utili alla riduzione degli incidenti stradali, stanno prendendo piede sempre più i dispositivi pre-crash, o sistemi anticollisione. Nel momento in cui sta per avvenire un impatto questi dispositivi si azionano per ridurre la gravità delle eventuali conseguenze di un incidente (irrigidimento della cintura di sicurezza, posizionamento del poggiatesta e chiusura di tettucci e vetri sono alcuni esempi).

Il tema non è certo nuovo ed è oggetto di attenzione globale. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU aveva fissato, già nel 2015, l’obiettivo di “dimezzare entro il 2020 il numero globale di morti e feriti a seguito di incidenti stradali”.

L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha istituito il Decennio d’azione per la sicurezza stradale 2021-2030 con l’obiettivo di ridurre i morti e i feriti causati dagli incidenti stradali. Il Piano ha lo scopo di ispirare e informare i governi nazionali e locali e la società civile ad agire, utilizzando gli strumenti e le conoscenze maturati fin qui.

Il ruolo degli automobilisti e la cura del veicolo

La sicurezza stradale è senza dubbio un problema a cui devono dedicarsi governi, tecnici e studiosi. Ma alla guida ci sono le persone, i cui comportamenti hanno senza dubbio un ruolo cruciale nel ridurre il rischio di incidenti stradali. In questo senso non sono tranquillizzanti i risultati dell’indagine Anas sugli stili di vita degli utenti, secondo cui il 93% degli incidenti deriva dal comportamento del guidatore. Nonostante i risultati dell’indagine illustrino una situazione di scarso rispetto del Codice Stradale (il 54,1% non usa la freccia in sorpasso, il 10,3% usa il cellulare, l’11,4% non usa la cintura), la percezione dominante è che, in caso di incidente, la responsabilità sia dell’altro conducente. Si è molto indulgenti verso se stessi, insomma, e si punta il dito contro l’altro.

Tra le responsabilità in capo ai guidatori c’è la manutenzione del veicolo. Al di là degli obblighi di legge, come ad esempio la revisione periodica, un mezzo controllato regolarmente è senz’altro più efficiente e sicuro di uno trascurato. Per ridurre al minimo i rischi derivanti da malfunzionamenti è importante rispettare le scadenze dei tagliandi, come indicate nel libretto di uso e manutenzione del veicolo. Periodicamente, e ogni volta che si intraprende un lungo viaggio, è importante controllare i livelli dei liquidi, tra cui olio motore e liquido di raffreddamento. Vanno poi controllati (autonomamente o con l’aiuto di un meccanico) lo stato di usura dei freni e degli pneumatici.

Foto di Enis Yavuz su Unsplash

Perché è importante scegliere pneumatici di qualità?

Gli pneumatici sono particolarmente decisivi per la sicurezza stradale, in quanto unico punto di contatto con l’asfalto e responsabili dell’aderenza. Pneumatici usurati (con un battistrada inferiore a 1,6 mm) vanno sostituiti al più presto con gomme di qualità, in grado di garantire una maggiore durata e maggiori prestazioni in termini di aderenza e tempi di frenata.

I campanelli d’allarme sono un consumo eccessivo o irregolare del battistrada, vibrazioni al volante o problemi evidenti di aderenza. Talvolta l’usura irregolare degli pneumatici può avere una causa banale, come una pressione eccessiva o insufficiente. Per questo la pressione andrebbe controllata spesso: oltre a viaggiare più sicuri, si aumenta la durata nel tempo e si risparmiano molti soldi. Altre volte il deterioramento irregolare dipende da problemi di convergenza, campanatura o equilibratura che deve essere corretta da un meccanico o da un gommista.

La manutenzione del proprio veicolo e delle gomme è importante, insomma, ma viene spesso trascurata. Per questo già da dieci anni in Italia si svolge il progetto Vacanze Sicure, che vede la collaborazione di Polizia Stradale e importanti associazioni di settore. Il report 2023 ha evidenziato che 1 auto su 5 tra quelle con meno di 10 anni prese in esame hanno problemi agli pneumatici. Il dato aumenta a 1 su 3 per quelle che hanno più di 10 anni. Proiettando i risultati dell’indagine sul parco circolante italiano, costituito da oltre 40 milioni di autovetture, 8 milioni sarebbero potenzialmente pericolose a causa della non conformità degli pneumatici.

Fonti:

Informazioni sulla gomme estive tratte da auto-doc.it

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