Giochi dei Dalton, Lucky Luke: Wanted3 min read
Reading Time: 3 minutesLucky Luke è il cowboy protagonista del fumetto belga disegnato da Morris (Maurice de Bevere), che vede ai testi nientepopodimeno che René Goscinny, lo stesso sceneggiatore del più celebre Asterix&Obelix.
Taciturno e solitario, Luke viaggia di città in città sul fido destriero Jolly Jumper, il cavallo filosofo, catturando criminali ed è spesso alle prese con i giochi dei Dalton, quattro accaniti fratelli che saccheggiano in lungo e in largo il selvaggio West. Questi gaglioffi sono i nemici principali di Luke, e sono caratterizzati da una stupidità crescente: dal piccolo Joe al più alto Averell.
Lo stile di Goscinny, senza violenza bruta e ricco di gag umoristiche e trovate originali (come quella del cane Ran-Tan-Plan, il cane più stupido del West, parodia del più celebre Rin-Tin-Tin), ha permesso a Lucky Luke di ricevere diversi riconoscimenti.Se la stupidità si misurasse in altezza, io sarei una persona molto stupida.
In termini di film d’animazione e di serie televisive animate Lucky Luke spopolò di più in territorio francese, ma anche in Italia buona parte di essi era trasmessa ai tempi e oggi: basti pensare a La Ballata dei Dalton, film d’animazione doppiato in italiano, o a I Dalton, in onda anche in questi giorni su K2.
Giochi dei Dalton, Lucky Luke: Wanted
Dopo questo excursus più o meno storico, veniamo alla sezione “giochi”: diversi videogiochi aventi come protagonista il dinoccolato cowboy furono rilasciati nel corso degli anni. Tra i vecchi giochi del Game Boy, oltre ai vari Pokemon e Mario Kart, Lucky Luke: Wanted è un gioco del 2001 molto intrigante sotto diversi punti di vista.
La trama consiste nel solito lavoro da sceriffo: riacciuffare gli evasi e combinaguai fratelli Dalton, e sbatterli dietro le sbarre il prima possibile. Con una grafica fumettosa, la storia segue l’andamento di un fumetto vero e proprio, alternando scene disegnate con testo a scenari di gioco ambientati nei tipici luoghi western: saloon, miniere, città coloniali, treni.
Attraverso le varie aree si possono trovare diversi item collezionabili, come i caricatori della pistola, le stelle da sceriffo, la dinamite per far saltare in aria ostacoli, e le preziose quattro carte asso, con le quali è possibile sbloccare livelli bonus.
Una pecca consiste nel fatto che i comandi spesso non permettono un agile controllo e sono poco comodi per mirare ad un bersaglio. L’obiettivo dei livelli sarebbe risolvere i piccoli compiti, come trovare pepite o cercare una chiave o uno spartito, ma molto più impegnativo è restare vivi: le 4 stelle da sceriffo sono la vostra vita e perderle è facilissimo, visto che i nemici saltano fuori da ogni angolo dello scenario e che sparare non è così facile. È anche vero che impersoniamo Lucky Luke, capace di sparare più veloce della propria ombra, ma nel mondo della fisica una reazione così immediata non è sempre possibile coi tastini del Game Boy Advance.
Il gioco presenta un curioso sistema di password: inserendo un pin di quattro cifre si può sbloccare un livello non ancora raggiunto. Tuttavia azzeccarla è quasi impossibile (è come sbloccare il pin del telefono), perciò non comprendo bene a cosa serva.
Se siete interessati a rivivere le avventure del mitico Luke in un gioco dei Dalton, o se non ne avete mai sentito parlare e volete provare a videogiocarci, a meno che abbiate un negozio di retrogaming sotto casa, vi consiglio di utilizzare un emulatore tipo My Oldboy! per Android, o simili: funziona così bene che replica persino la imprecisione dei comandi!