Genoa-Inter, si può giocare meglio e perdere3 min read

19 Gennaio 2014 Uncategorized -

Genoa-Inter, si può giocare meglio e perdere3 min read

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lunedì tifoso interLa scorsa settimana abbiamo chiarito la scarsa fiducia nella vecchia società e nel nuovo presidente, così come abbiamo spiegato perché i discorsi sentiti dal tifoso dell’Inter in questo gennaio non convincono per niente.

Ripartiamo dunque da una stagione senza più obiettivi -ci rifiutiamo di dichiarare il 4° posto, per altro lontano quasi come il 3°, un obiettivo- ma con tanta voglia di seguire la squadra e carpirne evoluzioni e idee.

Oggi i ragazzi sono usciti sconfitti dal Marassi di Genoa 1-0, dopo una partita sotto il diluvio, una partita giocata in condizioni precarie e che aveva più a che fare con la lotta nel fango che con il gioco del pallone.

Davanti c’era il Genoa del povero Gasperini: povero perché le dichiarazioni del prepartita e del post-partita ritraggono un allenatore ancora frustrato dall’incapacità mostrata di gestire una squadra che punti a qualcosa di più della salvezza. Il suo Genoa è modesto e con il minimo è riuscito a portare a casa un risultato importante.

La squadra neroblu è partita -finalmente!!!- con due punte dall’inizio, Milito e Palacio, con dietro Ricky Alvarez in aiuto. La differenza si è vista, la squadra ha prodotto gioco e occasioni, ha iniziato bene, purtroppo i piedi sono quelli che sono e soprattutto Jonathan -giocatore simpatico quanto volete, ma non da Inter- si è mangiato ghiotte opportunità. Fine primo tempo in sofferenza, pagando l’uscita per infortunio di Ricky e l’entrata -ancora una volta anonima e sterile, anche un po’ fastidiosa- di Mateo Kovacic, che deve crescere e farlo in fretta, così non va.

Fine primo tempo: 0-0. Inizia il secondo tempo, ancora con l’atteggiamento giusto, quello che non si vedeva da tempo: aggressività, pressing in mezzo e volontà di vincere. Oggi Rodrigo Palacio non ne azzecca una, e così si mangia un’altra clamorosa occasione solo davanti alla porta: calato il rendimento di Don Rodrigo nelle ultima, ma non potevamo neanche aspettarci facesse il fenomeno ogni domenica.

Il secondo tempo è dominato dai ragazzi, condito dai soliti svarioni difensivi: c’è poco da dire, Rolando, Campagnaro e Juan Jesus non ce la fanno, servirebbe un giocatore forte, molto forte, al posto di Rolando. Perin fa i miracoli, entra Guarin che si comporta bene e trova nel fango la sua dimensione di gioco ma non ce n’è. E, visto il periodo in cui va tutto storto, arriva da un calcio d’angolo il gol di Antonelli. Da segnalare un ultimo miracolo dell’odiato Perin (ha parato di tutto) su Ruben Botta, gettato nella mischia alla fine.

Peggiori in campo: Jonathan, Kovacic, Palacio
Migliori in campo: Milito, Guarin

È una domenica storta, un’altra, ma vedere una squadra dare tutto per vincere ha un altro sapore: hanno lottato, hanno perso. Questa Inter non ha i giocatori per darci grandi soddisfazioni, l’orgoglio messo in campo oggi è piaciuto al tifoso dell’Inter, che ha già ripetuto in altre circostanze, guarda l’impegno dei ragazzi, non solo il tabellino finale.

Restano le altre 18, dove godersi i 90 minuti sperando in qualche risultato più dolce e dimostrare -ce ne fosse ancora bisogno- che l’amore per una squadra e i propri colori non è direttamente proporzionale alle vittorie ottenute, anzi, semmai proprio il contrario.

Immagine| F.C. Internazionale Sito Ufficiale

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Scatto in profondità, controllo e, prima del tiro, un impercettibile passo di danza che manda in tilt gli avversari e libera la porta. Tango Hesitation lo chiamano, un movimento sublime un cui tutto – il ritmo, la passione e anche un pallone – rimane sospeso per una frazione senza tempo. Arte e struggimento: il piede e il volto di Diego Milito.
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