Genoa-Inter, gli Euroscettici2 min read

25 Maggio 2015 Uncategorized -

Genoa-Inter, gli Euroscettici2 min read

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@GenoaCFC

Al fischio finale di Genoa-Inter mi sono immaginato Ranocchia e Handanovic in giro per Milano con i cartelli #FuoriDallEuropa e #NoAllaUefa, in pieno stile Movimento 5 Stelle. È l’unica spiegazione che mi sono dato per altri 90′ in cui i nerazzurri hanno fatto di tutto per buttare via punti: sono anche loro euroscettici, anche loro schifano l’Europa (League).

Non si spiegano, altrimenti, certi regali agli avversari visti anche a Marassi. Una partita in cui l’Inter si ritrova due volte in vantaggio e due volte si fa scioccamente rimontare. Difficile stupirsi quando il “triangolo” centrale è formato da Ranocchia-Juan Jesus e Medel, anche se si mettono tutti e tre d’impegno per trovare ogni volta un modo nuovo per stupirci. L’esempio perfetto sarebbe l’orrendo stop del brasiliano in area piccola, ma per sua sfortuna non viene trasformato in gol. Così “tocca” prendere a modello l’1-1 di Pavoletti: discreto liscio del cileno in scivolata, mentre il 23 marca l’avversario con la stessa cattiveria di Gianni Morandi alle prese con i commenti su Facebook. Se alle loro difficoltà si aggiunge pure un Handanovic in versione vacanze (o in versione Neuer senza gambe) la frittata non può che essere dietro l’angolo. E dietro l’angolo non può che spuntare anche l’impressione che, in fin dei conti, in Europa League i giocatori  nerazzurri non abbiano tutta questa gran voglia di andare.

Sarebbe bastato poco per centrare l’obiettivo, anche Mancini lo sa ma pure lui probabilmente preferisce, per la prossima stagione, avere tutta la settimana per lavorare. Difficile dargli torto, in effetti. Ed è altrettanto difficile non dargli ragione nella sua idea di rivoluzionare le fondamenta di una squadra che ha dimostrato di poter lottare al massimo per l’Europa League. Ma questo è il futuro, fra sette giorni sarà ora di parlare di mercato, tra Yaya Tourè, Jovetic, Dzeko, Cr7, Maradona, Pelè che poi tenderanno, con il passare del tempo, a diventare Zukanovic, Biabiany, Eder e simili, ma tocca restare concentrati sull’oggi.

Nonostante tutto, nonostante le 11 sconfitte stagionali, nonostante i 4 punti nelle ultime 4 partite, nonostante l’euroscetticismo, il settimo posto che potrebbe voler dire Europa League (se al Genoa non verrà rilasciata la licenza Uefa) è ancora lì, alla portata. Sulla carta, ovviamente, perché alla Samp basterà un punto contro il Parma e e l’Inter dovrebbe comunque battere l’Empoli. Chissà stavolta cosa si inventeranno i “nostri eroi” per non centrare l’obiettivo. Mancano anche tre punti per superare quota 54, cioè il grandissimo record (negativo) di Strama nel 2012/13: stupiteci.

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Classe 1990, trapiantato a Milano ma orgogliosamente friulano, collaboro dal 2011 con il Messaggero Veneto, dal 2013 con Libero e dal 2015 su FabbricaInter, occupandomi prevalentemente di sport. Il mio film preferito è "The Blues Brothers" e John Belushi è la mia guida spirituale, anche se Dio è portoghese.
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