F1 2014 Gp di Singapore: assolo di Hamilton4 min read

21 Settembre 2014 Uncategorized -

F1 2014 Gp di Singapore: assolo di Hamilton4 min read

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F1 2014 Gp di Singapore: assolo di Hamilton

Nel 14esimo round del mondiale di F1 2014 immerso nello scenario notturno di Marina Bay (Singapore), arriva la settima vittoria stagionale di Hamilton che, approfittando del ritiro del compagno di squadra Rosberg, balza al comando della classifica del mondiale piloti. Alle spalle dell’inglese , sono finite le due Redbull di un redivivo Vettel e un consistente Ricciardo. Quarte e ottave le due Ferrari di Alonso e Raikkonen.

L’assolo è servito. La vittoria di Lewis Hamilton ha proprio il sapore del dominio con brivido, vista la presenza della safety car nella fase centrale di corsa, che comunque annichilisce gli avversari, entusiasma i tecnici e tifosi Mercedes e annoia qualche appassionato di “altre fedi”. La gara di oggi è stata un po’ il “copia e incolla” del successo di Vettel del 2013 con l’inglese a martellare su tempi di 2 secondi più veloci dei propri competitors e, grazie a questi 25 punti, conquistare la testa della classifica iridata.

Il dato del giorno è il ritiro di Rosberg che, già prima della partenza, ha dovuto barcamenarsi tra cambi di volante e problemi elettrici di ogni genere che hanno reso impossibile, al figlio del grande Keke,  uno sviluppo di gara adeguato. La partenza dalla pit-lane e l’orbitare tra le ultime posizioni sono state un vero e proprio calvario per Nico che al giro 14 ha dovuto arrendersi. Il risultato di Singapore può pertanto rappresentare uno snodo importante nell’ottica del confronto tra i due di casa Mercedes e, nello stesso tempo, creare un po’ di pathos ad un campionato che vive di questa rivalità.

Venendo alla cronaca, la partenza di Hamilton è regale, la velocità di crociera notevole e già dopo tre curve è troppo lontano per i suoi avversari. Gli immediati, per modo di dire, inseguitori vedono un Vettel , rivitalizzato dalla cura Singapore, veloce e determinato ma braccato dal solito e garibaldino Alonso che, arrivando lungo alla prima curva dell’avvio, è costretto a ridare posizione al campione del mondo uscente . Ricciardo, come suo solito, più attardato, in quarta piazza, ma pronto ad “accendersi” nella seconda parte della corsa. Non fortunatissimo Kimi Raikkonen che, per un primo stint di gara non brillantissimo e una strategia ancor meno, si trova a duellare con le Williams, perdendo terreno dalle vetture in battaglia per il podio. La gara procede stancamente e il lento susseguirsi dei giri è ridestato dal  ritiro del leader del mondiale che già da qualche tornata stava “inveendo” contro  la sua Mercedes.

L’ennesimo cambio di volante, come detto, non porterà a niente e per Rosberg non rimarrà che mettersi davanti agli schermi dei box e assistere allo show del suo compagno di team.

Il gioco dei pit-stop favorisce Alonso grazie ad una serie di giri molto veloci , favorito anche da gomme supersoft, riuscendo a precedere Vettel e Ricciardo ma essendo sempre lontano dal missile argentato con il 44 sul muso.  Nel torpore generale arriva quello che è un po’ il marchio di fabbrica di un tracciato cittadino : incidente/safety car. La Force India di Perez, poco prima di metà gara, perde i pezzi a seguito del contatto con Sutil e costringe il giudice di gara a interrompere la contesa. Entrano in campo i tecnici del “risiko” delle squadre e il gioco favorisce Red Bull già in pista con gli pneumatici soft, dopo il primo stint con le gomme più morbide, mentre le Ferrari rientrano al pit-stop, cambiando le gomme, perdendo posizioni con Alonso alle spalle di Ricciardo,  Raikkonen addirittura ottavo. Hamilton, da par suo, rischia rimanendo in pista con pneumatici a banda rossa (super-soft) sapendo che, per regolamento, prima o dopo dovrà fermarsi e montare le gomme più dure.

La permanenza della safety car dura ben 10 giri, utili per far crescere la tensione per un Gp che sembrava già finito. Le luci delle Mercedes guidata da Maylander si spengono ed entra in scena la freccia d’argento di F1 con un Hamilton scatenato al passo di 2 secondi al giro più forte dei suoi avversari. Il target è semplice: 25 secondi di gap con le Red Bull, necessari per rientrare in pista in prima posizione.

Arrivano gli ultimi 10 giri ed ecco il momento della verità: Hamilton ai box e a sorpresa Vettel balza al comando. La gioia per il quattro volte campione del mondo dura poco visto che Lewis, potendo contare su pneumatici più freschi, si sbarazza facilmente del tedesco, involandosi  per la sua settima vittoria stagionale e sugellando un “dominio con il brivido”. Le posizioni rimarranno congelate nelle prime cinque posizioni con la variante di Vergne e Perez che, rientrati come Hamilton,  riusciranno a risalire nella top 10.

I motori torneranno ad accendersi in quel di Suzuka e assisteremo, quasi certamente,  ad un altro capitolo del duello fratricida di casa Mercedes.

Immagine| sport.excite.it

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Nato nel “lontano” 1982, ho la qualifica di sistemista Cisco ed esperto nella programmazione informatica. Coltivo da sempre la passione nel raccontare lo sport, soprattutto calcio e motori, cercando di essere originale nell’esposizione. Gli eventi sportivi sono la mia “droga” e confesso che spesso ne abuso.
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