Espulsioni Movimento 5 Stelle: la resa dei conti elevata a sistema politico?3 min read

Ieri è stata una giornata terribile per il Movimento 5 Stelle: l’espulsione di Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino ha provocato un vero e proprio terremoto.

29.883 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione. 13.485 hanno votato contro. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato

— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 26 Febbraio 2014

Da una parte la votazione della “rete”, con due votanti su tre che scelgono la linea dura: ma possono 40.000 persone, all’interno di un blog messo maluccio in quanto a sistemi di sicurezza, fare fuori quattro senatori eletti da milioni di persone?

Ieri, ad un anno dall’entrata nei Palazzi del Movimento, invece di ricordare come in 12 mesi siano cambiati candidati premier, ministri, presidenti, sottosegretari, etc etc. i 5 Stelle hanno passato la giornata a sbranarsi.

Qual è il motivo dell’espulsione? I quattro senatori avrebbero espresso perplessità a proposito dell’incontro Grillo-Renzi, esempio di avanspettacolo piuttosto imbarazzante da parte di entrambi i protagonisti.

La domanda vera resta però una: come può venire in mente a Grillo una mossa tanto stupida? Oggi si parla di soldi, di tradimenti, di insulti ma è difficile credere alla versione di Beppe Grillo: è più di un sospetto ormai che ci sia una spaccatura netta nel modo di condurre le proprie scelte da parte dei senatori 5 Stelle e dei parlamentari della Camera. E il dubbio è che vengano fatti fuori quelli validi.

I 5 Stelle eletti alla Camera sono molto più sulle posizioni di Grillo e del blog, rispetto ai senatori: che sia la differenza di età o un modo diverso -collettivamente- di condurre le cose, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Proprio mentre Matteo Renzi si mangia a colazione scontenti e avversari si sentirebbe il bisogno di una vera opposizione, in questo momento rappresentabile solo dal Movimento 5 Stelle.

Ed invece i pentastellati stanno offrendo uno spettacolo prelibato per media e avversari politici -Messora se ci sei batti un colpo- deludendo chi aveva sperato in un movimento serio, che lottasse sui contenuti, e non si perdesse in lotte di potere che non interessano a nessuno, a parte loro. Oltre ai quattro espulsi, altri stanno lasciando.

++ I senatori #M5s Bignami, Bencini, Mussini e Romani hanno presentato le proprie dimissioni da parlamentare ++

— Pietro Salvatori (@PietroSalvatori) 26 Febbraio 2014

Uno dei pochi interventi sensati all’interno del Movimento 5 Stelle oggi è arrivato dal sindaco di Parma, Pizzarotti, che ha dichiarato:

Allora lo dico con estrema buona fede ai nostri deputati e senatori: dateci elementi sulle colpe dei quattro senatori espulsi; convincetemi su quest’azione così forte e che non concede appello, perché io non l’ho capita. Non ho capito che cosa è stato commesso, e se ciò che è stato commesso riguarda la violazione precisa del vostro regolamento. Ho verificato le restituzioni, e sono allineate con quelle degli altri senatori. Quando ci si sposta dai contenuti a favore dei giudizi, si indebolisce una delle caratteristiche che ci ha sempre contraddistinto. (…) Ieri è stata una giornata che mi ha lasciato con l’amaro in bocca, e sapendo che i problemi degli italiani sono altri, perdere tempo in spaccature e dissidi interni ci indebolisce e delude tante persone che ci sono vicine.

L’autoreferenzialità sta cancellando ciò che di buono avevano fatto sin qui, questo continuo repulisti di Grillo in casa propria dà legittimità a chi da sempre sostiene che il Movimento punti a restare una discreta minoranza, perché, diventasse maggioranza, del potere non saprebbe cosa farne.

Immagine|Gazebo