Elezione Presidente della Repubblica e sondaggi politici: la quiete prima della resa dei conti3 min read

30 Gennaio 2015 Politica -

Elezione Presidente della Repubblica e sondaggi politici: la quiete prima della resa dei conti3 min read

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Elezione Presidente della Repubblica e sondaggi politici: la quiete prima della resa dei contiI sondaggi della settimana dall’istituto Ixè per Agorà: calano di poco PD e Forza Italia, mentre le opposizioni guadagnano consensi in blocco. Ma la grossa botta potrebbe arrivare dall’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, vedremo notevoli smottamenti dopo questo fine settimana.

A poche ore dalla nomina del nuovo Capo dello Stato, intanto, le notizie per Matteo Renzi non sono buone: il suo partito perde lo 0,1% e si ferma al 36,8%. Le rilevazioni per i sondaggi analizzati sono state fatte prima che il premier proponesse il nome di Mattarella come candidato e questo può aver influenzato in maniera negativa gli intervistati.

Prima dell’annuncio, si percepiva una pericolosa situazione di incertezza in tutto il partito, diviso fra più candidati papabili e la paura dei parlamentari di ricevere indicazioni di voto verso qualche figura “impresentabile” per rispettare i patti presi con Berlusconi al Nazareno. Solo ad elezione avvenuta verrà registrato se quello di Renzi si rivelerà un nome gradito anche per i suoi sostenitori. Intanto, durante la settimana, è stato approvato il nuovo testo dell’Italicum, passato grazie ai voti sia dei parlamentari del PD che di FI. Adesso, il disegno di legge tornerà alla Camera per l’approvazione definitiva ma il Governo non dovrebbe trovare grossi ostacoli vista la schiacciante maggioranza a Montecitorio.

Sale, invece, il Movimento 5 Stelle invertendo la tendenza delle scorse settimane: guadagnando lo 0,2% riesce a tornare sul 19,2%. La settimana del M5S è stata caratterizzata dalle votazioni on-line per far scegliere al popolo della rete il proprio candidato per il Colle. Dopo una prima rosa di papabili con tanto di candidature a sorpresa, Bersani in primis, a spuntarla è stato il magistrato Ferdinando Imposimato. L’apertura verso altri candidati vicini agli avversari politici ha avuto un effetto positivo sulla popolarità del Movimento che ha mostrato l’apertura al dialogo necessaria in occasioni così delicate e di rilevanza istituzionale.

Sarebbe stato un paradosso se i parlamentari grillini avessero dato le loro preferenze proprio a quello stesso Bersani con cui si sono rifiutati di dialogare dopo le elezioni del 2013. Vista comunque la dimostrazione di stima proveniente dai 5 stelle, l’ex-segretario del PD ha voluto mettere una buona parola per Mattarella invitando i parlamentari grillini a sostenere la sua candidatura in quanto garante istituzionale. Per la prima votazione la “raccomandazione” non è stata seguita, ma fino alla quarta è improbabile che il Movimento si muova dal nome di Imposimato. Però, con la maggioranza assoluta, le regole del gioco cambiano e non è detto che insistere su un candidato perdente in partenza ripaghi in termini di popolarità.

Elezione Presidente della Repubblica e sondaggi politici: Forza Italia a rischio implosione

Anche Forza Italia risente negativamente dell’incertezza sul futuro Presidente della Repubblica: perdendo lo 0,1% si ferma al 13,3% aumentando la distanza con la Lega al 13,6% (+0,1%). Al partito di Berlusconi andrà molto peggio se come sembra Mattarella, candidato di Renzi, dovesse farcela. Oltre a una spaccatura nel partito difficilmente ricomponibile tra chi vuole continuare con il Patto del Nazareno e le altre correnti che vogliono un reset, con in testa i fittiani, Forza Italia potrebbe perdere definitivamente l’appoggio degli elettori.

Berlusconi ha dichiarato che il nome di Mattarella fa saltare il patto del Nazzareno ma non gli crede nessuno. Lo stesso Toti giovedì sera già si affrettava a smentire dichiarando (anche giustamente) che Elezione del Presidente e Patto del Nazareno c’entrano poco l’uno con l’altro.  Forza Italia sembra ormai rassegnata a dover subire la nomina di Mattarella e a potersi muovere tra una non belligeranza e un’ostilità più aperta. Poi arriverà il momento della resa dei conti all’interno del partito.

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
8 Commenti
  1. paolo

    Il nome di Mattarella era gradito eccome da Silvio come descritto sulle pagine di Libero un mesetto fa. Poi hanno cambiato rotta per riconquistare punti e hanno simulato una rottura. Manca sempre la memoria in questo paese...

    • Fabio Colombo

      a che pro avrebbe simulato una rottura?

      • paolo

        A che pro sbandierare l'ennesimo successo del patto? Renzi perde consensi e deve ricompattare. B è pian piano sempre più isolato con un Salvini che fa pressing sull'elettorato di centrodestra.

  2. dav1de

    Era gradito si, ma Forza Italia si è spaccata e non mi pare per finta...

  3. pier

    Già, a me pare che il patto del Nazareno sveli ora la sua asimmetria, pendente tutta in favore di MR.

    • paolo

      In questo momento sarebbe assurdo il contrario, almeno pubblicamente. B gioca sul cavallo vincente. Renzi è il nulla che avanza come nella storia infinita (appunto) che deve vincere tutto. Hanno costruito su di lui un consenso bulgaro. Anche le reti dell'ex cavaliere sono al servizio. Le balle di Matteo lo stanno pian piano logorando, ha bisogno di successi. Se crolla lui sono cazzi, e non per l'Italia come vogliono far credere...

  4. paolo

    Che in FI ci siano anime non in linea con il patto è evidente. Devono pensare al dopo Silvio e non è facile.

    • dav1de

      Al di là dei media, mi pare che Renzi stia bene al suo partito (ovviamente) e a gran parte dei suoi iscritti. E sta bene anche a Berlusconi. Il resto della destra è talmente disastrata dopo 30 anni di Berlusconi che non riesce a concepire l'idea del "parricidio" (passami il termine) anche se ha ben chiaro di non aver futuro. Quindi? Quindi Salvini raccatterà ancora qualche voto e Renzi continuerà a dominare perché senza avversari. Non lo è Salvini, non lo sono i 5 Stelle che purtroppo sono diventati la parodia di loro stessi.

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