Cesena-Palermo, quando una partita è anonima2 min read

8 Marzo 2015 Uncategorized -

Cesena-Palermo, quando una partita è anonima2 min read

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cesena-palermo
@CesenaCalcio

L’aggettivo “anonimo” è quello che meglio si presta a descrivere Cesena-Palermo. Un po’ anonimo è infatti l’orario nel quale si disputa la partita, quel lunch match delle 12,30 (mai semplice per il Palermo) così difficile da seguire fra una porzione di lasagne, due fettine di arista di maiale e un bicchiere di nero d’Avola.

E anonime sembrano voler rimanere le due squadre, che scendono in campo in bianco e in rosa, col risultato che pare di veder giocare un’unica formazione composta da venti giocatori in beigiolino. Sensazione confermata dal fatto che le due compagini si ostinano a consegnare la palla agli avversari una volta raggiunta la tre quarti in una sorta di sessione di allenamento lunga novanta, interminabili, minuti.

Uniche emozioni il miracoloso salvataggio di Vitiello su Defrel e il rigore negato da Banti al Cesena per il fallo di Andelkovic ancora sull’attaccante francese, entrambe nel primo tempo. Finisce con un anonimo zero a zero. Il Cesena può così allungare la sua serie positiva in casa e raggiungere il Cagliari a quota 20. I rosanero mantengono invece, comunque vadano a finire le altre, il loro anonimo, ça va sans dire, undicesimo posto in classifica.

Un risultato da “pasta ch’i sarde”, insomma, e se non sapete o non riuscite ad immaginare il significato dell’espressione vi invito a chiedere al vostro conoscente palermitano più prossimo. L’impressione complessiva è che in casa Palermo si stiano cominciando, con larghissimo anticipo, a tirare i remi in barca in vista della fine del campionato.

Con la zona retrocessione a distanza di sicurezza nessuno sembra volersi accollare una faticosa e impervia rincorsa all’Europa. I partenti hanno forse già la testa ad altri, più munifici, lidi. Quelli che rimarranno stanno cercando di capire cosa ne sarà di loro, quale sarà, una volta usciti dal limbo, la posta in palio dell’anno prossimo, se il tentativo di ascesa al paradiso internazionale (come l’acquisto dato per imminente di Alberto Bueno incoraggia a sperare) o una lunga lotta per non tornare nell’inferno della serie cadetta, rimpiangendo la classe di Dybala, Vazquez e Barreto.

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A Palermo sin dal '600, sono un clan familiare sparso in giro per lo Stivale. Si riuniscono periodicamente presso il desco della nonna Ninetta. Il maggiore è emigrato a Milano per laurearsi in Comunicazione. Tra le sue passioni il teatro e i babbaluci al picchiopacchio della nonna. Ha fondato Plan Be. L'altro cugino quest'anno ha fatto il blogger, il copy, il cameriere, l'indoratore, il dottorando, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrebbe fare l'astronauta, il cardiochirurgo, l'apicultore e il ballerino.
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