Caro Mancio, ora sono cavoli tuoi2 min read

1 Settembre 2015 Uncategorized -

Caro Mancio, ora sono cavoli tuoi2 min read

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caro mancio
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Mi avessero detto a giugno che l’Inter sarebbe arrivata al primo settembre a punteggio pieno dopo due giornate e con 9 nuovi potenziali titolari, ci avrei creduto poco. Non più di tanto per la classifica, quanto per il mercato. Invece è tutto vero, Ausilio ha chiuso con il trio Melo-Telles-Ljajic un mercato di alto profilo. La rivoluzione che in tanti auspicavano da anni.

Nove potenziali titolari significa prendere una squadra e rovesciarla completamente. Poi magari non giocheranno tutti insieme, però la volontà di Mancini di non dover più giocare con Ranocchia e Juan Jesus titolari (giusto per fare due nomi) è stata esaudita. In sostanza, quello che i tifosi chiedevano da anni: toglieteci dalla vista questi mediocri che non ne possiamo più. Magari i risultati non saranno diversi, questo lo vedremo, però almeno potremo smettere di ammirare le diagonali di Nagatomo. Che è un enorme passo avanti.

Ora però la palla passa a Mancini. “E allora sono cavoli tuoi”, dice Jake Blues (ovverosia John Belushi) in una delle mie scene preferite di The Blues Brothers. Lì si riferiva alla “pinguina”, qui invece mi riferisco proprio al Mancio. Perché gli alibi che un mercato incompleto o di livello basso poteva fornirgli non ci sono (anche se non sono valsi sempre per tutti gli allenatori degli ultimi anni). Anzi, ha ricevuto in dono da Thohir, Ausilio e Fassone il primo mercato serio dopo l’addio di Mourinho. Adesso, dopo essere stato accontentato in (quasi) tutto, sta a lui dimostrare che gli investimenti sono stati quelli giusti, che le cessioni importanti non verranno rimpiante fra qualche mese, che Melo non impazzirà al derby facendosi squalificare per 10 anni dopo aver ucciso qualcuno. E che, soprattutto, questa squadra può giocare meglio rispetto a quanto visto nei primi 180′.

Ok, sei punti su sei per iniziare la stagione è un inizio ottimo. Però non possiamo nasconderci dietro la classifica: per ora l’Inter è stata bruttina forte. Sei punti che potevano essere due, la fortuna e un paio di conigli dal cilindro hanno raddrizzato la situazione, difficile però contare su questi anche per le prossime 36 giornate. Anche con il Carpi i problemi sono stati gli stessi, giro palla lento e spesso inoffensivo, l’equivoco di Brozovic trequartista, difficoltà a creare occasioni contro una squadra chiusa. In più, la fase difensiva stavolta non è stata perfetta, quindi non c’è da stupirsi se il pareggio sembrava giusto. Per la seconda volta di fila però il pensiero “ecco, adesso arriva la fregatura” è stato cacciato via all’ultimo, forse il segnale che le cose stanno cambiando. E qualcosa sicuramente cambierà, dato che l’Inter di Modena difficilmente sarà la stessa del derby, visti gli ultimi arrivi.

In sostanza, dopo 180′ l’Inter ha sei punti senza aver mostrato quasi nulla. Chissà cosa succederà quando inizierà a giocare. La domanda però è un’altra: quando inizierà?

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Classe 1990, trapiantato a Milano ma orgogliosamente friulano, collaboro dal 2011 con il Messaggero Veneto, dal 2013 con Libero e dal 2015 su FabbricaInter, occupandomi prevalentemente di sport. Il mio film preferito è "The Blues Brothers" e John Belushi è la mia guida spirituale, anche se Dio è portoghese.
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