Carestia in Afghanistan | La testimonianza di Gaia Giletta, Medici Senza Frontiere3 min read

17 Maggio 2022 Mondo -

Carestia in Afghanistan | La testimonianza di Gaia Giletta, Medici Senza Frontiere3 min read

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Buongiorno a tutte e tutti. Sono Davide Fracasso di Le Nius. Siamo qua oggi con Gaia Giletta, infermiera con specializzazione in pediatria di Medici Senza Frontiere, che è appena tornata dall’Afghanistan. Gaia ha lavorato anche in Somalia, ad Haiti, in Repubblica Democratica del Congo, in Sud Sudan e in Yemen. Grazie di essere qua e benvenuta.

Ascolta “Carestia in Afghanistan | La testimonianza di Gaia Giletta, Medici Senza Frontiere” su Spreaker.
Pubblichiamo in forma scritta un estratto dell’intervista, che potete ascoltare integralmente nel podcast su Spreaker o Spotify

Cosa fa MSF in Afghanistan? Dove lo fa?

MSF è in Afghanistan da 20 anni, a parte un periodo di pausa per un attentato dove sono morti alcuni colleghi. MSF ha diversi progetti su nutrizione, maternità, pronti soccorsi pediatrici in tutto il Paese. A Herat, dov’ero io, gestivamo un ospedale Covid, un reparto malnutrizione molto grande con 80 posti letto e abbiamo aperto a dicembre di quest’anno un pronto soccorso pediatrico e una terapia intensiva pediatrica. Il progetto è di estendere ancor più il reparto di pediatria generale, che dovrebbe arrivare a 100 posti letto.

Carestia in Afghanistan | La testimonianza di Gaia Giletta, Medici Senza Frontiere

Com’è cambiato il paese con l’arrivo dei talebani e la fuga degli occidentali?

Quello che abbiamo visto a livello sanitario è stata una maggiore possibilità di muoversi all’interno del Paese per le persone. Tantissime famiglie dalle zone rurali hanno potuto accedere agli ospedali delle grandi città, nel nostro caso ad Herat. Viaggi complicati, magari lunghi giorni, ma non più impossibili per questioni di sicurezza. Dall’altro lato c’è in corso una gravissima crisi economica, dettata dal congelamento di tutti i fondi internazionali, dal blocco delle risorse della Banca afgana, dall’interruzione dei rapporti commerciali tra l’Afghanistan e moltissimi Paesi.

Carestia in Afghanistan

Gli ultimi dati dicono che in Afghanistan c’è il rischio altissimo di carestia. È così?

In Afghanistan non si trova più lavoro, non ci sono più soldi per pagare i dipendenti, la moneta circola poco, paradossalmente c’era il cibo ma le persone non avevano i soldi per acquistarlo. Questo ha portato ad un inasprimento della crisi alimentare. La malnutrizione nel Paese è endemica già da moltissimi anni, anche per motivi legati alla mancanza di pioggia. La malnutrizione è un problema noto, che solitamente si inaspriva in estate per motivi ambientali: quello che abbiamo visto è stato un picco durante i mesi estivi, che non è diminuito come ci aspettavamo a ottobre e novembre. E un’ulteriore crescita a dicembre, il che ci dice che moltissime persone in Afghanistan non riescono ad accedere al cibo.

Carestia in Afghanistan | La testimonianza di Gaia Giletta, Medici Senza Frontiere

Cosa potrebbe succedere ora?

La situazione nutrizionale in Afghanistan è certamente destinata a peggiorare, il picco della malnutrizione è prevista per i mesi estivi a partire da maggio, i casi cresceranno, come ogni anno. Ma quest’anno partiamo da ‘numeri di base’ decisamente più alti. Se la comunità internazionale non decide di intervenire nuovamente con aiuti e fondi la situazione peggiorerà. Bisogna tenere presente che moltissime organizzazioni internazionali che lavoravano in tutti i settori hanno lasciato il Paese. La sanità afgana – che non ha mai funzionato bene – è al collasso, negli ospedali manca tutto. Mancano i farmaci, manca il personale. C’è bisogno di aiuti in Afghanistan. Noi gestiamo le emergenze, al nostro reparto accedono i casi più gravi. Sulla malnutrizione si potrebbe fare un immenso lavoro di prevenzione ma Medici Senza Frontiere da sola non può occuparsene.

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Lo appassionano filosofia, semiotica e Fc Internazionale. Prova a prendersi cura della comunità di Le Nius, in pratica delle relazioni con le persone. Formatore nelle scuole. Per lavoro si occupa di strategie digitali. davide@lenius.it
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