Atelier Rorona Plus: Rorona e le altre, quasi famose4 min read

6 Giugno 2014 Giochi -

Atelier Rorona Plus: Rorona e le altre, quasi famose4 min read

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Atelier Rorona Plus sagaScrivo volentieri questa anteprima di Atelier Rorona Plus, provato allo stand Tecmo Koei durante l’MCM Comicon di Londra, e per farlo comincio dal principio della saga.

La storia della serie Atelier coincide con quella della GUST Corporation, una piccola compagnia della prefettura di Nagano impegnata nello sviluppo di giochi doujinshi* per piattaforme NEC. Nel 1997, investendo grande parte dei propri fondi, GUST pubblica su Saturn e PlayStation il titolo Atelier Marie, the Alchemist of Salsburg, che ottiene in patria un successo di critica e pubblico superiore alle aspettative dello stesso team di sviluppo, composto allora da soli 12 impiegati, spingendoli a lavorare alacremente su un secondo capitolo, Atelier Ellie, pubblicato l’anno successivo.

Atelier Rorona PlusGUST fa ancora centro e da allora quella che diventa di fatto la Atelier saga si assicura con le sue anomale caratteristiche una nicchia nel fiorente e affollatissimo panorama dei JRPG dell’epoca. La serie rappresenta tutt’ora il prodotto principale sviluppato da GUST, affiancato dalla più tradizionale saga RPG di Ar Tonelico.

Elementi comuni a tutti i titoli sono una focalizzazione prevalente su alchimia e sintesi (presenti in dose minore in tanti altri titoli giapponesi, uno per tutti Dragon Quest) rispetto al combattimento, il tono generalmente scanzonato e quotidiano delle vicende – che non ci vedono impegnati a “salvare il mondo”- la valuta corrente, gran parte del bestiario e alcuni personaggi ricorrenti come il prorompente spettro Pamela o il fabbro calvo Hagel.

Atelier Rorona Plus

I titoli GUST varcano le soglie dell’arcipelago nipponico solo con la trilogia di Atelier Iris per PS2 e i due Mana Khemia, che pur considerati parte della serie Atelier hanno forti contaminazioni con rpg più tradizionali, in particolare il già citato “cugino” Ar Tonelico. La serie ha con Mana-Khemia, titolo più che discreto, un calo di popolarità, prontamente interrotto con l’immissione sul mercato di Atelier Rorona per PS3.

Atelier Rorona PlusArrivato al momento giusto, nei primi anni di vita di PS3 – con un pubblico affamato di JRPG che tardavano ad arrivare – Atelier Rorona colpisce grazie alla rinnovata semplicità e al pastelloso character design di Mel Kishida, dando il via alla trilogia di Arland, che ha venduto ad oggi quasi un milione di copie nel solo territorio giapponese.

Nel giugno 2011, sull’onda della crescente (seppur limitata) popolarità in occidente della serie, l’editore Udon ha pubblicato per il mercato anglosassone il libro Atelier Chronicles, contenente la cronistoria della serie, un ricco apparato di illustrazioni ed interviste in inglese a sviluppatori e illustratori.

Atelier Rorona Plus

Il 20 giugno 2014 sarà pubblicato nel vecchio continente il remake di quell’Atelier Rorona che tanto ha fatto per la fortuna della serie, per PS3 e PSvita. Il rinnovato motore grafico sfrutta tutta l’esperienza maturata da GUST con lo sviluppo degli altri due titoli della serie di Alchemist of Arland, Atelier Totori e Atelier Meruru e della successiva serie Alchemist of The Dusk Sky: la maturazione dello stile è innegabile, soprattutto perché l’originale era davvero molto basico in questo comparto.

Oltre al restyling cosmetico, tutte le migliorie apportate negli anni al sistema di sintesi per renderlo più profondo e al contempo più semplice da gestire e quelle apportate al sistema di combattimento “old school” (simile a quello del decimo capitolo di Final Fantasy) sono inclusi in questa nuova versione, così come la possibilità di decorare l’Atelier e cambiare il vestiario della protagonista introdotta dalle versioni portatili dei titoli.

Atelier Rorona Plus

In una sorta di festival della saga di Arland, oltre a nuove aree, nuovi personaggi giocabili e nuovi boss, sono stati introdotti dei nuovi capitoli della storia da giocare nei panni delle due allieve di Rorona: Totori e Meruru. È anche possibile creare e seppellire degli oggetti per poi “importarli” e ritrovarli in Atelier Totori plus e Atelier Meruru plus per PlayStation Vita.

Oltre che all’indubbia presa sui fan della saga, Atelier Rorona Plus, essendo il primo capitolo della sottoserie di Arland, rappresenta anche l’occasione perfetta per abbracciare questo universo per tutti i curiosi e gli amanti dei giochi del genere.

Giocaci se…
…ti piace personalizzare il tuo equipaggiamento negli RPG, adori i titoli estremamente colorati, ami gli shojo manga.

Stai alla larga se…
…ti piacciono storie drammatiche e cupe, ti annoiano gli aspetti gestionali dei giochi di ruolo, sei allergico all’estetica “kawaii”.

Atelier Rorona Plus

doujinshi significa letteralmente “auto-pubblicato” e indica le pubblicazioni indipendenti di manga, artbook e videogiochi. In un raro caso di restrizione semantica nell’utilizzo di un vocabolo straniero, in occidente spesso il termine doujinshi è associato alle pubblicazioni pornografiche in quanto le versioni non ufficiali hentai (pornografiche) dei manga di successo sono uno dei fenomeni più conosciuti all’interno del mondo dei manga indipendenti.

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Mercante di parole giramondo. Mentre si dedicava allo studio delle humanae litterae nascosto dentro una giara di rupie, è naufragato sulle coste dell’arcipelago giapponese dov’è scampato alla morte venendo colpito in testa da un funghetto 1UP. Ha divorziato dai carboidrati complessi e benché si possa pensare che sia pigro, tecnicamente è solo impostato in modalità risparmio energetico perché mangia solo cibo ipocalorico.
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