Le 5 cose più importanti della Riforma Costituzionale del governo Renzi3 min read

10 Marzo 2015 Politica Politica interna -

Le 5 cose più importanti della Riforma Costituzionale del governo Renzi3 min read

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Le 5 cose più importanti della Riforma Costituzionale del governo Renzi
@esteri.it

La Camera dà il via libera al Disegno di legge Boschi sulla Riforma Costituzionale voluta dal Governo Renzi: 357 sì e 125 no.

Una giornata caotica che vede Matteo Renzi ridersela davanti al caos che impera negli altri partiti, in primis Forza Italia, sempre più divisa, in caduta libera nei sondaggi e con la lettera dei 18 parlamentari in zona Verdini e favorevoli alle riforme che scrivono a Berlusconi, lamentando una mancanza di democrazia.

(Si, avete letto bene: è magnifico. Una richiesta di democrazia dopo 20 anni)

Caro Presidente, desideriamo rappresentarTi il nostro profondo disagio e dissenso rispetto alla decisione di votare contro le riforme istituzionali all’esame della Camera. Siamo infatti convinti della bontà del percorso che era stato avviato con il cosiddetto “patto del Nazareno”, un percorso che ci aveva rimesso al centro della vita politica del Paese e che ci aveva consentito di partecipare ad un processo di riscrittura della Costituzione che per la logica fisiologia della politica non poteva che avere natura “compromissoria”.

Siamo decisamente vicini alla frantumazione del partito di Berlusconi, con i verdiniani da una parte, i fittiani dall’altra e un Berlusconi in mezzo sempre più disperato (e in balia di Salvini). È abbastanza evidente come l’opposizione del leader di Forza Italia non stia nei contenuti, a lui affini, ma nella convenienza politica, visto lo shock post elezione di Mattarella, con alle porte elezioni regionali fondamentali come quelle in Campania e Veneto, dove il centro destra non si può permettere di perdere.

Hanno votato contro Lega Nord, Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento 5 Stelle. Gli oppositori più arrabbiati sono i 5 Stelle, tutti fuori dall’aula a parte il portavoce Danilo Toninelli, che ha commentato

è davvero doloroso per me essere qui oggi ma lo faccio con l’orgoglio di chi ha il compito di testimoniare la contrarietà al tentativo di rovinare la Costituzione imposto con metodi fascisti

Ma vediamo i cambiamenti più importanti introdotti dalla legge, che ora tornerà al Senato. Difatti mentre una legge normale per essere approvata richiede due passaggi, quando si modifica la Costituzione i passaggi sono minimo quattro. Ricordiamo poi che la legge, se non ha i 2/3 dei voti favorevoli sarà sottoposto a referendum confermativo.

Le 5 cose più importanti della Riforma Costituzionale del governo Renzi

1) Senato

Il Senato sarà composto da 100 senatori rispetto ai 315 attuali, eletti dai Consigli regionali, così suddivisi:  74 consiglieri regionali, 21 sindaci, 5 nomine del presidente della Repubblica. A parte questi ultimi, i componenti del Senato saranno ripartiti tra le regioni su base demografica.  I senatori avranno meno potere rispetto alle leggi, non voteranno più a fiducia al governo e ogni senatore avrà un mandato di sette anni non ripetibile. Saranno le Regioni e non i più i cittadini a scegliere chi andrà in Senato. I senatori provenienti dai Consigli regionali e i sindaci non percepiranno alcuna indennità,  il che dovrebbe far risparmiare allo Stato oltre 50 milioni di euro all’anno.

2) Camera

La Camera resterà come è oggi, con 630 deputati, con la grande differenza che sarà l’unica Assemblea Legislativa. I deputati verrano eletti a suffragio universale. Sarà più difficile per il governo andare avanti a colpi di decreto (“i decreti dovranno recare misure di immediata applicazione e di contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo”), la Camera avrà l’obbligo di esaminare i provvedimenti di governo entro 60 giorni, passati i quali si procederà alla votazione senza possibilità di modifiche.

3) Titolo V

Con la riforma del Titolo V sarà lo Stato a delimitare le proprie competenze da quelle delle regioni.

4) Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale

I delegati regionali non saranno più tra gli elettori del Presidente della Repubblica e cambia il quorum: i primi quattro scrutini richiederanno il quorum dei due terzi, dal quinto all’ottavo scrutinio saranno necessari i tre quinti, dall’ottavo scrutinio in poi sarà sufficiente la maggioranza assoluta. La Corte Costituzionale avrà più poteri e potrà intervenire con un giudizio preventivo sulle leggi che regolano elezioni di Camera e Senato.

5) Referendum

Salgono da 50.000 a 250.000le firme richieste per un Dl di iniziativa popolare. Viene introdotto il referendum propositivo (o di indirizzo).

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Lo appassionano filosofia, semiotica e Fc Internazionale. Prova a prendersi cura della comunità di Le Nius, in pratica delle relazioni con le persone. Formatore nelle scuole. Per lavoro si occupa di strategie digitali. davide@lenius.it
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