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Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa?

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Foto: Franco on Flickr

Secondo alcuni è un’invasione. L’Italia e l’Europa sarebbero terre di conquista da parte di genti straniere che arrivano sempre più numerose. Ma è davvero così? Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa?

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Italia

Partiamo dal nostro paese. Il dato principale che si considera per calcolare quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa è quello della popolazione straniera residente, che include tutti coloro che risiedono in un paese ma hanno cittadinanza di un altro.

Secondo i dati Istat, al 1 gennaio 2022 gli stranieri residenti in Italia sono 5.193.669, pari all’8,6% della popolazione. L’incidenza della popolazione straniera sulla popolazione italiana totale è un dato in continua crescita: pensate che nel 1990 gli stranieri erano lo 0,8% della popolazione, e solo nel 2006 hanno superato il 5%. Il tasso di crescita tuttavia ha decisamente rallentato negli ultimi anni.

L’incidenza peraltro aumenta soprattutto perché diminuisce la popolazione totale italiana; in numeri assoluti, rispetto al 2021 l’incremento di immigrati in Italia è di sole 21 mila unità.

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato e dello straniero, le donne costituiscono il 51,3% degli stranieri residenti in Italia, un dato tuttavia in calo.

Se scomponiamo ulteriormente questi dati scopriamo che circa 1,5 milioni sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti extra-comunitari sono 3,7 milioni circa (6,2% della popolazione). Dei circa 5,2 milioni di stranieri residenti, 2,5 milioni sono cittadini europei, di cui 1,5 comunitari e 1 milione di non comunitari. 1,1 milioni sono i cittadini africani residenti in Italia. 1,2 milioni circa sono gli asiatici e 400 mila gli americani, quasi tutti del centro-sud America.

Ma quali sono le comunità nazionali straniere maggiormente presenti nel nostro paese al 1 gennaio 2021? Eccole.

Immigrati in Italia: comunità nazionali straniere più presenti

Valore assoluto Variazione rispetto a 2019
Romania 1.076.412 -10,9%
Albania 433.171 -1,7%
Marocco 428.947 -0,8%
Cina 330.495 +8,3%
Ucraina 235.953 -1,9%
India 165.512 +2,7%
Filippine 165.443 -2,2%
Bangladesh 158.020 +6,9%
Egitto 139.569 +2,5%
Pakistan 135.520 +6,6%
Moldova 122.667 -1,5%
Nigeria 119.089 +1,1%
Sri Lanka 112.018 -2,5%
Senegal 111.092 -0,3%
Tunisia 97.407 -0,9%
Perù 96.546 -1,2%
Polonia 77.779 -15,2%
Ecuador 72.193 -6,7%

Tra le tre comunità più numerose storicamente presenti in Italia, Romania, Albania e Marocco sono stabilmente sul podio da anni, anche se la loro crescita si è quasi fermata perché molti dei loro componenti sono diventati cittadini italiani e dunque usciti da queste statistiche. Particolarmente significativo il calo dei residenti romeni nel 2020.

Un calo che ha coinvolto molte comunità, complice la pandemia, che ha ridotto l’arrivo di nuovi immigrati e convinto alcuni a rientrare nel paese di origine. Tuttavia, osserviamo una crescita significativa nel numero di residenti da Cina, paesi del subcontinente indiano (India, Bangladesh, Pakistan, con la sola eccezione dello Sri Lanka) ed Egitto. Rallentata e in alcuni casi inverita la crescita di presenze da paesi dell’Africa subsahariana che aveva segnato gli anni precedenti: Nigeria, Senegal ma anche Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea.

In costante calo da alcuni anni le comunità dell’est Europa e dei Balcani: Ucraina, Moldova, Polonia (drastico il calo del 2020), Serbia, Macedonia, Bosnia, Kosovo, Montenegro, Bulgaria sono tutti paesi che fanno segnare una diminuzione costante di presenze negli ultimi anni.

Tra le comunità fuori dalla classifica, segnaliamo nell’ultimo anno il balzo di presenze di persone da Spagna (+19%), El Salvador (+16,1%), Paesi Bassi (+16%), Stati Uniti (+15,5%), Venezuela (+11,6%), Georgia (+10,1%).

Immigrati in Italia: distribuzione territoriale

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli immigrati in Italia al 1 gennaio 2021, le regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono quelle del centro-nord: Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Umbria, provincia di Bolzano, Veneto. Nelle regioni del sud la presenza di stranieri è inferiore al 5%, con l’eccezione dell’Abruzzo.

Incidenza stranieri
Emilia Romagna 12,7%
Lombardia 11,9%
Toscana 11,7%
Lazio 11,1%
Umbria 10,7%
Provincia Bolzano 10,6%
Veneto 10,5%
Liguria 9,9%
Piemonte 9,8%
Friuli Venezia Giulia 9,6%
Provincia Trento 9,1%
Marche 8,7%
Valle d’Aosta 6,8%
Abruzzo 6,4%
Calabria 5,0%
Campania 4,4%
Basilicata 4,0%
Sicilia 3,9%
Molise 3,9%
Puglia 3,4%
Sardegna 3,1%

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Europa

In termini assoluti, i paesi con il maggior numero di immigrati residenti sono Germania (10,5 milioni), Spagna (5,4), Francia e Italia (5,2). In rapporto alla popolazione totale, la situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2021 è la seguente.

Incidenza sulla popolazione
Austria 17,0%
Irlanda 13,0%
Germania 12,7%
Belgio 12,6%
Spagna 11,3%
Danimarca 9,2%
Italia 8,7%
Grecia 8,6%
Svezia 8,6%
Slovenia 8,0%
Francia 7,7%
Olanda 6,7%
Portogallo 6,4%
Rep. Ceca 5,8%
Finlandia 5,0%

L’Austria è da tempo ormai il paese europeo con la più alta incidenza di stranieri. Dalla tabella sono esclusi i paesi più piccoli (e, casualità, con politiche fiscali vantaggiose per i residenti), che hanno percentuali di stranieri residenti molto alte, come Lussemburgo (47,1%), Malta (20,1%), Cipro (18,5%), Estonia (15,1%).

Andiamo però a vedere anche un altro dato: il numero di persone residenti in un paese ma nate in un altro. Questo dato ci dà la misura delle persone che sono diventate nel tempo cittadine di uno stato provenendo però da un background migratorio. L’Italia qui scivola ben oltre il decimo posto, con il 10,6%. Dopo Lussemburgo, Malta e Cipro, l’Austria è sempre il paese con la maggiore incidenza di persone residenti nate in uno stato estero (20,1%), seguita da Svezia (19,7%), Germania (18,2%), Belgio e Irlanda.

Questi diversi risultati riflettono le differenze in fatto di politiche migratorie. Gli stati che prevedono il cosiddetto ius soli (ossia danno la cittadinanza a chi nasce sul suolo del proprio territorio nazionale) tendono ad avere numeri minori rispetto a chi ha leggi sulla cittadinanza più severe.

È per questo ad esempio che la Francia ha un’incidenza della popolazione straniera più bassa della nostra (7,7%), ma più alta se consideriamo i nati all’estero (12,8%). Eclatante il caso della Svezia, che ha 900 mila stranieri residenti, che diventano 2 milioni se consideriamo anche gli svedesi nati all’estero. In pratica 1 svedese su 5 è nato all’estero.

Rispetto al 1 gennaio 2020 si registra ovunque un aumento di stranieri residenti. L’aumento più significativo si registra in Croazia (+12%), seguita da Portogallo (+10,8%) e in generale nei paesi dell’est, che però partono da numeri molto bassi. L’Italia cresce del 2,6%.

@Physician for Human Rights

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Conclusioni

Il principale risultato di questo volo d’angelo per capire quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa è che la presenza straniera in Italia è superiore alla media europea, ma in linea, o inferiore, agli altri paesi con cui di solito ci si paragona, e in sensibile rallentamento negli ultimi anni.

Ad ogni modo il fenomeno dell’immigrazione non si presenterà mai con dati certi. Troppi e incontrollabili sono i flussi per farcene un quadro definito a un dato momento nel tempo. È dunque praticamente impossibile stabilire quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa con certezza. Il dato sulla popolazione straniera residente ci dà tuttavia un’immagine credibile e relativamente stabile e affidabile.

Come abbiamo evidenziato anche in altri articoli, ci sono importanti segnali di stabilizzazione del fenomeno migratorio in Italia: acquisizioni di cittadinanza, ingressi per motivi familiari, permessi di soggiorno di lungo periodo sono in crescita.

Al tempo stesso permane una componente mobile data soprattutto dai richiedenti asilo, ma anche dai molti migranti che continuano a vivere l’Italia come un paese di transito, anche se muoversi in altri paesi europei è diventato più complicato.

L’Italia e l’Europa sono dunque di fronte a importanti mutamenti nella composizione sociale ed etnica della propria popolazione. In venti anni la presenza di persone straniere sul suolo europeo è aumentata di cinque o dieci volte. Si tratta di un dato che inevitabilmente ha delle conseguenze, ma che è bene anche valutare nella sua portata reale: in buona parte dei paesi europei, Italia compresa, più di 90 persone su 100 sono cittadine del paese dove risiedono.

Tutti i numeri sugli stranieri in Italia sono in questo post

Le parole delle migrazioni: cosa intendiamo per migranti, rifugiati, richiedenti asilo, immigrati, profughi?

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Italia 2020

Secondo i dati Istat, al 1 gennaio 2020 gli stranieri residenti in Italia sono 5.039.637, pari all’8,4% della popolazione. L’incidenza della popolazione straniera sulla popolazione italiana totale è un dato in continua crescita: pensate che nel 1990 gli stranieri erano lo 0,8% della popolazione, e solo nel 2006 hanno superato il 5%. Il tasso di crescita tuttavia ha rallentato negli ultimi anni, e tra il 1 gennaio 2015 e il 1 gennaio 2020 è aumentato solo dello 0,7%. Rispetto al 2019, l’incremento è di sole 40 mila unità.

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato e dello straniero, le donne costituiscono il 52% degli stranieri residenti in Italia.

Se scomponiamo ulteriormente questi dati scopriamo che circa 1,5 milioni sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti extra-comunitari sono 3,5 milioni circa (5,9% della popolazione).

Dei circa 5 milioni di stranieri residenti, 2,5 milioni sono cittadini europei, di cui 1,5 comunitari e 1 milione di non comunitari. 1,1 milioni sono i cittadini africani residenti in Italia, di cui circa 650 mila nord africani e 450 mila provenienti dall’Africa subsahariana. 1,1 milioni circa sono anche gli asiatici e 350 mila gli americani, quasi tutti del centro-sud America.

Ma quali sono le comunità nazionali straniere maggiormente presenti nel nostro paese al 1 gennaio 2020? Eccole.

Immigrati in Italia: comunità nazionali straniere più presenti

Valore assoluto Variazione rispetto a 2019
Romania 1.207.919 +0,1%
Albania 440.854 0,0%
Marocco 432.458 +2,2%
Cina 305.089 +1,8%
Ucraina 240.428 +0,4%
Filippine 169.137 +0,5%
India 161.101 +2,0%
Bangladesh 147.872 +5,7%
Egitto 136.113 +7,4%
Pakistan 127.101 +3,9%
Moldova 124.545 -3,4%
Nigeria 117.809 +0,4%
Sri Lanka 114.910 +3,5%
Senegal 111.380 +1,0%
Tunisia 98.321 +3,4%
Perù 97.738 +0,6%
Polonia 91.681 -2,7%
Ecuador 77.408 -2,3%

Tra le tre comunità più numerose storicamente presenti in Italia, Romania, Albania e Marocco sono stabilmente sul podio da anni, anche se la loro crescita si è quasi fermata perché molti dei loro componenti sono diventati cittadini italiani e dunque usciti da queste statistiche.

Nell’ultimo anno osserviamo una crescita significativa nel numero di residenti da paesi del nord Africa – Egitto e Tunisia su tutti – e del subcontinente indiano: India, Bangladesh, Pakistan, Sri Lanka. Rallentata invece la crescita di presenze da paesi dell’Africa subsahariana che aveva segnato gli anni precedenti: Nigeria, Senegal ma anche Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Mail.

In costante calo da alcuni anni le comunità dell’est Europa e dei Balcani: Moldova, Polonia, Serbia, Macedonia, Bosnia, Kosovo, Montenegro sono tutti paesi che fanno segnare una diminuzione costante di presenze negli ultimi anni.

Tra le comunità fuori dalla classifica, segnaliamo nell’ultimo anno il balzo di presenze di persone da Venezuela (+18%), Argentina (+13,8%) e altri paesi del centro-sud America come Cuba, El Salvador, Repubblica Dominicana, Brasile. In netto aumento anche i residenti da Iran (+9,9% in un anno), Iraq e Georgia. Infine, sempre più inglesi e spagnoli scelgono di vivere in Italia.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli immigrati in Italia al 1 gennaio 2020, le cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono: Emilia-Romagna (12,5%), Lombardia (11,9%), Lazio (11,6%), Toscana (11,3%), Umbria (11,2%), a cui seguono Veneto, Piemonte, Liguria. Nelle regioni del sud la presenza di stranieri è inferiore al 5%, con l’eccezione della Calabria (5,7%).

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Europa

La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2020 è la seguente:

L’Austria è da tempo ormai il paese europeo con la più alta incidenza di stranieri, e come si può vedere tra i paesi più grandi dell’Europa occidentale l’Italia precede solo la Francia. Diverso invece è il discorso per i paesi dell’Europa orientale, dove la percentuale di stranieri residenti è ancora molto bassa, variando dal 5,5% della Repubblica Ceca allo 0,7% della Romania.

Dalla tabella sono esclusi i paesi più piccoli (e, casualità, con politiche fiscali vantaggiose per i residenti), che hanno percentuali di stranieri residenti molto alte, come Lussemburgo (47,3%), Malta (20,1%) e Cipro (18,1%). I valori assoluti sono riportati nella tabella in fondo all’articolo.

Andiamo però a vedere anche un altro dato: il numero di persone residenti in un paese ma nate in un altro. Questo dato ci dà la misura delle persone che sono diventate nel tempo cittadine di uno stato provenendo però da un background migratorio. L’Italia qui scivola ben oltre il decimo posto, con il 10,3%. Dopo Lussemburgo, Malta e Cipro, l’Austria è sempre il paese con la maggiore incidenza di persone residenti nate in uno stato estero (19,8%), seguita da Svezia (19,5%), Germania (18,1%), Belgio e Irlanda.

Questi diversi risultati riflettono le differenze in fatto di politiche migratorie. Gli stati che prevedono il cosiddetto ius soli (ossia danno la cittadinanza a chi nasce sul suolo del proprio territorio nazionale) tendono ad avere numeri minori rispetto a chi ha leggi sulla cittadinanza più severe.

È per questo ad esempio che la Francia ha un’incidenza della popolazione straniera più bassa della nostra (7,3%), ma più alta se consideriamo i nati all’estero (12,7%). Eclatante il caso della Svezia, che ha 900 mila stranieri residenti, che diventano 2 milioni se consideriamo anche gli svedesi nati all’estero. In pratica 1 svedese su 5 è nato all’estero.

Rispetto al 1 gennaio 2019 si registra ovunque un aumento di stranieri residenti. L’aumento più significativo si registra in Lituania (+39%) e Croazia (+30%), seguite da Polonia (+23%), Portogallo (+22%) e in generale nei paesi dell’est, che però partono da numeri molto bassi.

@Physician for Human Rights

Immigrati in Europa: valori assoluti e incidenza sulla popolazione totale

Valore assoluto Incidenza sulla popolazione totale
Austria 1.473.453 16,6%
Irlanda 643.406 13%
Belgio 1.437.580 12,5%
Germania 10.398.022 12,5%
Spagna 5.226.906 11%
Danimarca 537.071 9,2%
Svezia 927.774 9%
Grecia 906.345 8,5%
Italia 5.039.637 8,4%
Francia 5.137.398 7,6%
Slovenia 156.351 7,5%
Olanda 1.154.830 6,6%
Portogallo 590.348 5,7%
Rep. Ceca 586.646 5,5%

 

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Italia 2018

Secondo i dati Istat, al 1 gennaio 2018 gli stranieri residenti in Italia sono 5.144.440, pari all’8,5% della popolazione. L’incidenza della popolazione straniera sulla popolazione italiana totale è un dato in continua crescita: pensate che nel 1990 gli stranieri erano lo 0,8% della popolazione, e solo nel 2006 hanno superato il 5%. Il tasso di crescita tuttavia ha rallentato negli ultimi anni, e tra il 1 gennaio 2015 e il 1 gennaio 2018 è aumentato solo dello 0,4%.

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato e dello straniero, le donne costituiscono il 52% degli stranieri residenti in Italia.

Se scomponiamo ulteriormente questi dati scopriamo che circa 1,55 milioni sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti extra-comunitari sono 3,55 milioni circa (5,9% della popolazione).

Questi dati segnano un leggero incremento, di 97 mila unità, rispetto ai dati del 1 gennaio 2017. In realtà nel 2017 i nuovi ingressi sono stati 263 mila ma sono stati in parte compensati dalle 146 mila nuove acquisizioni di cittadinanza, persone cioè che fino all’anno prima rientravano tra gli stranieri e che ora rientrano fra gli italiani.

Dei 263 mila nuovi ingressi la maggior parte (il 43%) è avvenuta per motivi familiari, segno di una stabilizzazione di persone arrivate in Italia anni fa per motivi di lavoro. In grande crescita gli ingressi per motivi umanitari (38%) mentre sono ormai molto poche le persone che entrano in Italia per motivi di lavoro, solo 12 mila nel 2017, il minimo storico.

Tornando ai circa 5,1 milioni di stranieri residenti, 2,6 milioni sono cittadini europei, di cui 1,6 comunitari e 1 milione di non comunitari. 1,1 milioni sono i cittadini africani residenti in Italia, di cui circa 700 mila nord africani e 400 mila provenienti dall’Africa subsahariana. Un milione circa sono anche gli asiatici e meno di 400 mila gli americani, quasi tutti del centro-sud America.

Ma quali sono le comunità nazionali straniere maggiormente presenti nel nostro paese al 1 gennaio 2018? Eccole.

Nella top 10 delle comunità straniere in Italia figurano anche Moldova, Bangladesh ed Egitto. Rispetto all’anno precedente l’unica variazione è il sorpasso del Bangladesh sulla Moldova all’ottavo posto.

Tra le tre comunità più numerose storicamente presenti in Italia, Albania e Marocco perdono residenti nell’ultimo anno, e si tratta di un processo visibile da qualche anno, in gran parte dovuto al numero crescente di loro membri che diventa cittadino italiano.

Tra le altre comunità, si segnala un calo notevole di moldavi, e una crescita importante di residenti da paesi dell’area indiana (Bangladesh, Pakistan, Sri Lanka) e di paesi dell’Africa occidentale, come Senegal e Nigeria, che però restano ancora fuori dalle prime dieci posizioni.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli immigrati in Italia al 1 gennaio 2018, le cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono: Emilia-Romagna (12%), Lombardia (11,5%), Lazio (11,5%), Toscana (10,9%), Umbria (10,9%), a cui seguono Veneto, Piemonte, Liguria. Nelle regioni del sud la presenza di stranieri è inferiore al 5%.

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Europa 2018

La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2018 è la seguente:

L’Austria è da tempo ormai il paese europeo con la più alta incidenza di stranieri, e come si può vedere tra i paesi più grandi dell’Europa occidentale l’Italia precede solo la Francia. Diverso invece è il discorso per i paesi dell’Europa orientale, dove la percentuale di stranieri residenti è ancora molto bassa, variando dal 4,9% della Repubblica Ceca allo 0,6% della Polonia.

Dalla tabella sono esclusi i paesi più piccoli, che hanno percentuali di stranieri residenti molto alte, come Lussemburgo (47,8%), Cipro (17,3%) e Malta (14,1%). I valori assoluti sono riportati nella tabella in fondo all’articolo.

Le cose cambiano se consideriamo solo gli stranieri non comunitari. Austria e Germania rimangono ai primi posti (7,8 e 6,6%), l’Italia è al terzo posto con il 5,9% con una situazione simile a Grecia, Spagna, Svezia. Belgio, Irlanda, Spagna e Regno Unito ospitano invece soprattutto stranieri comunitari. Va detto che queste statistiche, come tutte peraltro, dipendono strettamente da situazioni politiche, e segnatamente dai confini che si dà l’Unione Europea.

Andiamo però a vedere anche un altro dato: il numero di persone residenti in un paese ma nate in un altro. Questo dato ci dà la misura delle persone che sono diventate nel tempo cittadine di uno stato provenendo però da un background migratorio. L’Italia qui scivola ben oltre il decimo posto, con il 10,2%. L’Austria è sempre il paese con la maggiore incidenza di persone residenti nate in uno stato estero (19,2%), seguita da Svezia (18,5%), Irlanda (16,8%), Belgio (16,8%), Germania (16,6%), Regno Unito, Spagna, Olanda, Francia.

Questi diversi risultati riflettono le differenze in fatto di politiche migratorie. Gli stati che prevedono il cosiddetto ius soli (ossia danno la cittadinanza a chi nasce sul suolo del proprio territorio nazionale) tendono ad avere numeri minori rispetto a chi ha leggi sulla cittadinanza più severe. È per questo ad esempio che la Francia ha un’incidenza della popolazione straniera più bassa della nostra (7%), ma più alta se consideriamo i nati all’estero.

Rispetto al 1 gennaio 2017 si registra ovunque un aumento di stranieri residenti. L’aumento più significativo si registra a Malta (+24%) e nei paesi dell’est, che partono da numeri molto bassi, e in Olanda. In Italia l’aumento è dell’1,9%.

Immigrati in Europa: valori assoluti e incidenza sulla popolazione totale 2018

Valore assoluto Incidenza sulla popolazione totale
Austria 1.385.823 15,7%
Belgio 1.366.070 12%
Irlanda 578.782 12%
Germania 9.678.868 11,7%
Spagna 4.562.962 9,8%
Regno Unito 6.285.974 9,5%
Danimarca 505.934 8,8%
Svezia 885.839 8,8%
Italia 5.144.440 8,5%
Grecia 816.059 7,6%
Francia 4.687.431 7%
Olanda 991.440 5,8%
Rep. Ceca 515.422 4,9%

Immigrati in Italia: comunità nazionali straniere più presenti 2018

Valore assoluto Variazione rispetto a 2017
Romania 1.190.091 +1,8%
Albania 440.465 -1,9%
Marocco 416.531 -1%
Cina 290.681 +3,1%
Ucraina 237.047 +1,1%
Filippine 167.859 +0,8%
India 151.791 +0,2%
Bangladesh 131.967 +7,8%
Moldova 131.814 -2,8%
Egitto 119.513 +6%
Pakistan 114.198 +5,5%
Sri Lanka 107.967 +2,9%
Nigeria 106.069 +19,8%
Senegal 105.937 +4,7%
Perù 97.379 -1,7%
Polonia 95.727 -1,4%
Tunisia 93.795 -0,3%
Ecuador 80.377 -3,3%

 

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Italia 2017

Partiamo dal nostro paese. Il dato principale che si considera per calcolare quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa è quello della popolazione straniera residente, che include tutti coloro che risiedono in un paese ma hanno cittadinanza di un altro.

Secondo i dati Istat, al 1 gennaio 2017 gli stranieri residenti in Italia sono 5.047.028, pari all’8,3% della popolazione. L’incidenza della popolazione straniera sulla popolazione italiana totale è un dato in continua crescita: pensate che nel 1990 gli stranieri erano lo 0,8% della popolazione, e solo nel 2006 hanno superato il 5%. Il tasso di crescita tuttavia ha rallentato negli ultimi anni, e tra il 1 gennaio 2015 e il 1 gennaio 2017 è aumentato solo dello 0,2%.

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato e dello straniero, le donne costituiscono il 52,4% degli stranieri residenti in Italia.

Se scomponiamo ulteriormente questi dati scopriamo che circa 1,5 milioni sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti extra-comunitari sono 3,5 milioni circa (5,8% della popolazione).

Questi dati sono sostanzialmente stabili rispetto ai dati del 1 gennaio 2016. In realtà i nuovi ingressi sono stati 227 mila ma sono stati compensati dalle circa 200 mila nuove acquisizioni di cittadinanza, persone cioè che fino all’anno prima rientravano tra gli stranieri e che ora rientrano fra gli italiani.

Tornando ai circa 5 milioni di stranieri residenti, 2,5 milioni sono cittadini europei, di cui 1,5 comunitari e 1 milione di non comunitari. 1,1 milioni sono i cittadini africani residenti in Italia, di cui circa 700 mila nord africani e 400 mila provenienti dall’Africa subsahariana. Un milione circa sono anche gli asiatici e 400 mila gli americani, quasi tutti del centro-sud America.

Ma quali sono le comunità nazionali straniere maggiormente presenti nel nostro paese al 1 gennaio 2017? Eccole.

La top 10 delle comunità straniere in Italia è invariata rispetto all’anno precedente. Alcune delle comunità più numerose – albanesi, marocchini, moldavi – perdono residenti nell’ultimo anno (si veda tabella in fondo all’articolo), in gran parte perché un numero crescente di loro membri è diventato cittadino italiano.

Le comunità straniere in crescita sono principalmente quelle di alcuni paesi asiatici (Cina, Bangladesh, Pakistan) e di paesi dell’Africa occidentale, come Senegal e Nigeria, che però restano ancora fuori dalle prime dieci posizioni.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli immigrati in Italia al 1 gennaio 2017, le cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono: Emilia-Romagna (11,9%), Lombardia (11,4%), Lazio (11,2%), Umbria (10,9%), Toscana (10,7%). Ecco il quadro completo.

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Europa 2017

La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2017 è la seguente:

Dalla tabella sono esclusi i paesi più piccoli, che hanno percentuali di stranieri residenti molto alte, come Lussemburgo (47,6%), Cipro (16,4%), Estonia (14,9%), Lettonia (14,3%) e Malta (11,8%). I valori assoluti sono riportati nella tabella in fondo all’articolo.

Le cose cambiano se consideriamo solo gli stranieri non comunitari. Austria e Germania rimangono ai primi posti (7,7 e 6,3%), l’Italia è al terzo posto con il 5,8% con una situazione simile a Grecia, Spagna, Svezia. Belgio, Irlanda, Spagna e Regno Unito ospitano invece soprattutto stranieri comunitari. Va detto che queste statistiche, come tutte peraltro, dipendono strettamente da situazioni politiche, e segnatamente dai confini che si dà l’Unione Europea.

Andiamo però a vedere anche un altro dato: il numero di persone residenti in un paese ma nate in un altro. Questo dato ci dà la misura delle persone che sono diventate nel tempo cittadine di uno stato provenendo però da un background migratorio. L’Italia qui scivola ben oltre il decimo posto, con il 10%. L’Austria è sempre il paese con la maggiore incidenza di persone residenti nate in uno stato estero (18,8%), seguita da Svezia (17,8%), Irlanda (16,6%), Belgio (16,5%), Germania (14,7%), Regno Unito, Spagna, Francia.

Rispetto al 1 gennaio 2016 si registra un calo di stranieri residenti in Irlanda (-3,7%) e Ungheria (-3,5%). L’aumento più significativo di stranieri residenti si registra in Polonia (+40,6%), un trend in continua crescita. Seguono Croazia (+12,3%), Olanda (9,6%), Svezia (8,8%). Incrementi importanti anche in Bulgaria, Repubblica Ceca e Germania. In Italia l’aumento è dello 0,4%, 20 mila unità di cui 660 extracomunitari.

Immigrati in Europa: valori assoluti e incidenza sulla popolazione totale 2017

Valore assoluto Incidenza sulla popolazione totale
Austria 1.333.239 15,2%
Belgio 1.346.358 11,9%
Irlanda 564.884 11,8%
Germania 9.219.989 11,2%
Spagna 4.419.621 9,5%
Regno Unito 6.071.093 9,2%
Danimarca 484.934 8,4%
Svezia 841.165 8,4%
Italia 5.047.028 8,3%
Grecia 810.034 7,5%

Immigrati in Italia: comunità nazionali straniere più presenti 2017

Valore assoluto Variazione rispetto a 2016
Romania 1.168.552 +1,5%
Albania 448.407 -4%
Marocco 420.651 -4%
Cina 281.972 +3,9%
Ucraina 234.354 +1,5%
Filippine 166.459 +0,3%
India 151.430 +0,6%
Moldova 135.661 -4,6%
Bangladesh 122.428 +3%
Egitto 112.765 +2,6%

 

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Italia 2016

Al 1 gennaio 2016 gli stranieri residenti in Italia sono 5.026.153, pari all’8,3% della popolazione. Scomponiamo meglio questo dato per capirci di più: 1.517.023 sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti extra-comunitari sono 3.508.429 (5,8% della popolazione).

Un dato quest’ultimo in calo di 13.396 unità rispetto al dato del 1 gennaio 2015. Sì, avete capito bene: gli stranieri extra-comunitari residenti in Italia sono diminuiti nel corso del 2015.

Ma quali sono le comunità straniere maggiormente presenti nel nostro paese? Eccole.

Valore assoluto Incidenza sul totale stranieri
Romania 1.151.395 22,9%
Albania 467.687 9,3%
Marocco 437.485 8,7%
Cina 271.330 5,4%
Ucraina 230.728 4,6%
Filippine 165.900 3,3%
India 150.456 3,0%
Moldova 142.266 2,8%
Bangladesh 118.790 2,4%
Egitto 109.871 2,2%

 

Rispetto all’anno precedente, l’unico ingresso nella top 10 delle comunità straniere in Italia è l’Egitto, che scalza il Perù al decimo posto. Molte delle comunità più numerose perdono residenti nell’ultimo anno, diminuiscono ad esempio gli albanesi, i marocchini, i filippini e i moldavi residenti in Italia.

Le comunità straniere in crescita sono principalmente quelle di alcuni paesi asiatici (Cina, India, Bangladesh, Pakistan, Sri Lanka) e di paesi dell’Africa occidentale, come Senegal e Nigeria, che però restano ancora fuori dalle prime dieci posizioni.

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato e dello straniero, le donne costituiscono il 52,6% degli stranieri residenti in Italia.

L’incidenza della popolazione straniera sulla popolazione italiana totale è un dato in continua crescita: pensate che nel 1990 gli stranieri erano lo 0,8% della popolazione, nel 2000 il 2,5%, e solo nel 2006 hanno superato il 5%. Il tasso di crescita tuttavia ha rallentato negli ultimi anni, e tra il 1 gennaio 2015 e il 1 gennaio 2016 è aumentato di un misero 0,2%.

Ad aumentare nell’ultimo anno è stata la componente comunitaria, che ha segnato un +1,7%, mentre, come già anticipato, gli extra-comunitari sono diminuiti dello 0,4%.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli immigrati in Italia al 1 gennaio 2016, le cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono: Emilia-Romagna (12%), Lombardia (11,5%), Lazio (11%), Umbria (10,9%), Toscana (10,6%).

@Physician for Human Rights

Stranieri in Europa 2016

La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2016 è la seguente:

Valore assoluto Incidenza sulla popolazione totale
Austria 1.249.424 14,3%
Irlanda 586.826 12,4%
Belgio 1.327.421 11,7%
Germania 8.651.958 10,5%
Spagna 4.418.158 9,5%
Regno Unito 5.640.674 8,6%
Italia 5.026.153 8,3%
Danimarca 463.088 8,1%
Svezia 773.232 7,8%
Grecia 798.357 7,4%

 

Come per l’Italia, anche qui i dati includono tutti gli stranieri, comunitari e non. Sono dati non pienamente paragonabili, sia per le modalità con cui sono raccolti dai vari istituti statistici nazionali sia per le differenze in fatto di politiche migratorie che determinano anche differenze numeriche.

Gli stati che prevedono il cosiddetto ius soli (ossia danno la cittadinanza a chi nasce sul suolo del proprio territorio nazionale) tendono ad avere numeri minori rispetto a chi ha leggi sulla cittadinanza più severe. È per questo ad esempio che la Francia ha un’incidenza della popolazione straniera più bassa della nostra (6,6%), visto che molti figli di immigrati hanno la cittadinanza francese e dunque non finiscono in queste statistiche.

Oltre ai paesi presenti in tabella, ce ne sono altri che hanno percentuali altissime di stranieri residenti, come Lussemburgo (46,7%) e Cipro (16,5%) e, fuori dall’Unione Europea, la Svizzera (24,6%), dovute tuttavia anche alla presenza di residenze fittizie, dove è più difficile scorporare gli immigrati realmente residenti.

Rispetto al 1 gennaio 2015 si registra un calo di stranieri residenti in Grecia (-2,9%), Portogallo (-1,6%) e Spagna (-0,8%). L’aumento più significativo di stranieri residenti si registra in Polonia (+38,1%), Romania (+20,7%), Germania (+14,8%), Bulgaria (+12,5%), Croazia (+15,7%), Danimarca (+9,6%) e Austria (+8%). In Italia l’aumento è dello 0,2%.

Quanti sono gli stranieri in Italia e in Europa? Dati 2015

Al 1 gennaio 2015 gli stranieri residenti in Italia sono 5.014.437, pari all’8,2% della popolazione. Scomponiamo meglio questo dato per capirci di più: 1.491.865 sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti extra-comunitari sono 3.521.825 (5,8% della popolazione).

Ma quali sono le comunità straniere maggiormente presenti nel nostro paese? Eccole.

Valore assoluto Incidenza sul totale stranieri
Romania 1.131.839 22,1%
Albania 490.483 9,8%
Marocco 449.058 9,0%
Cina 265.820 5,3%
Ucraina 226.060 4,5%
Filippine 168.238 3,4%
India 147.815 2,9%
Moldova 147.388 2,9%
Bangladesh 115.301 2,3%
Perù 109.668 2,2%

 

Non ci sono grandi differenze rispetto all’anno precedente. Le comunità straniere in crescita sono principalmente quelle di alcuni paesi asiatici (Cina, India, Filippine, Bangladesh, Pakistan, Sri Lanka) e di paesi dell’Africa occidentale, come Senegal, Nigeria, Gambia, Mali, che però restano ancora fuori dalle prime dieci posizioni.

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato e dello straniero, le donne costituiscono il 52,7% degli stranieri residenti in Italia.

L’incidenza della popolazione straniera sulla popolazione italiana totale è un dato in continua crescita: pensate che nel 1990 gli stranieri erano lo 0,8% della popolazione, nel 2000 il 2,5%, e solo nel 2006 hanno superato il 5%. Il tasso di crescita tuttavia ha rallentato negli ultimi anni, e tra il 1 gennaio 2014 e il 1 gennaio 2015 è aumentato di un misero 0,1%.

Questi sono gli ultimi dati validati da Eurostat che abbiamo, tuttavia Istat ha già calcolato la popolazione straniera residente al 1 gennaio 2016, che è di 5.054.000 unità (8,3% della popolazione totale).

L’aumento rispetto all’anno precedente è quindi di circa 40mila unità, cioè un +0,8%. Un incremento dovuto interamente alle nascite di bambini stranieri sul suolo italiano (circa 63mila nel 2015), mentre i nuovi immigrati sono circa 200mila, a cui vanno tolti circa 81mila stranieri che hanno lasciato l’Italia, e 136mila soggetti che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, e che dunque non rientrano più nel conteggio degli stranieri in Italia.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli immigrati in Italia al 1 gennaio 2015, le cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono: Emilia-Romagna (12,1%), Lombardia (11,5%), Umbria (11%), Lazio (10,9%), Toscana (10,7%).

@Physician for Human Rights

Stranieri in Europa 2015

La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2015 è la seguente:

Valore assoluto Incidenza sulla popolazione totale
Austria 1.131.164 13,2%
Irlanda 550.555 11,9%
Belgio 1.300.493 11,6%
Spagna 4.454.354 9,6%
Germania 7.539.774 9,3%
Inghilterra 5.422.094 8,4%
Italia 5.014.437 8,2%
Grecia 821.969 7,6%
Svezia 731.215 7,5%
Danimarca 422.492 7,5%

 

Come per l’Italia, anche qui i dati includono tutti gli stranieri, comunitari e non. Sono dati non pienamente paragonabili, sia per le modalità con cui sono raccolti dai vari istituti statistici nazionali sia per le differenze in fatto di politiche migratorie che determinano anche differenze numeriche.

Gli stati che prevedono il cosiddetto ius soli (ossia danno la cittadinanza a chi nasce sul suolo del proprio territorio nazionale) tendono ad avere numeri minori rispetto a chi ha leggi sulla cittadinanza più severe. È per questo ad esempio che la Francia ha un’incidenza della popolazione straniera più bassa della nostra (6,6%), visto che molti figli di immigrati hanno la cittadinanza francese e dunque non finiscono in queste statistiche.

Oltre ai paesi presenti in tabella, ce ne sono altri che hanno percentuali altissime di stranieri residenti, come Lussemburgo (45,9%) e Cipro (17,1%) e, fuori dall’Unione Europea, la Svizzera (24,2%), dovute tuttavia anche alla presenza di residenze fittizie, dove è difficile scorporare gli immigrati realmente residenti.

Rispetto al 1 gennaio 2014 si registra un calo significativo di stranieri residenti in Spagna (-4,8%) e Grecia (-3,9%). E voi direte: ma come in Grecia? Non è la terra di arrivo di milioni di migranti? Lo è, ma è una terra di transito, dunque le persone che sbarcano non diventano residenti e non entrano in queste statistiche (ma in queste).

L’aumento più significativo di stranieri residenti si registra in Romania (+20,9%), Bulgaria (+20,6%), Croazia (+15,7%), Malta (+10%, Germania (+7,5%), Regno Unito (+7,4%) e Austria (+7%). In Italia l’aumento è dell’1,9%.

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa nel 2014? Ecco tutti i dati.

Quanti sono gli stranieri in Italia e in Europa? Dati 2014

Al 1 gennaio 2014 gli stranieri residenti in Italia sono 4.922.085, pari all’8,1% della popolazione. Scomponiamo meglio questo dato per capirci di più: 1.441.706 sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti “extra-comunitari” sono 3.479.566 (5,7% della popolazione).

Ma quali sono le comunità straniere maggiormente presenti nel nostro paese? Eccole.

Valore assoluto Incidenza sul totale stranieri
Romania 1.081.400 22,0%
Albania 495.709 10%
Marocco 454.773 9,2%
Cina 256.846 5,2%
Ucraina 219.050 4,5%
Filippine 162.655 3,3%
Moldova 149.434 3%
India 142.453 2,9%
Bangladesh 111.223 2,3%
Perù 109.851 2,2%

 

Rispetto al 1 gennaio 2013, le novità principali riguardano l’ingresso del Bangladesh nella top 10 e una forte crescita che riguarda soprattutto i paesi asiatici (Cina, India, Filippine, Bangladesh) e i paesi dell’Africa subsahariana, come Ghana, Senegal, Burkina Faso, che però restano ancora fuori dalle prime dieci posizioni.

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato e dello straniero, le donne costituiscono il 52,7% degli stranieri residenti in Italia.

L’incidenza della popolazione straniera sulla popolazione italiana totale è un dato in continua crescita: pensate che nel 1990 gli stranieri erano lo 0,8% della popolazione, nel 2000 il 2,5%, e solo nel 2006 hanno superato il 5%. Il tasso di crescita tuttavia ha rallentato negli ultimi anni, e tra il 2010 e il 2011 è stato addirittura negativo.

Questi sono gli ultimi dati validati da Eurostat che abbiamo, tuttavia Istat ha già calcolato la popolazione straniera residente al 1 gennaio 2015, che è di 5.073.000 unità (8,3% della popolazione totale).

L’aumento rispetto all’anno precedente è quindi di 150.915 unità, cioè un +3%. Un incremento dovuto tuttavia soprattutto alle nascite di bambini stranieri sul suolo italiano (circa 97 mila nel 2014), piuttosto che a nuova immigrazione.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli immigrati in Italia al 1 gennaio 2015, le cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono: Emilia-Romagna (12%), Lombardia (11,5%), Umbria (11%), Lazio (10,8%), Toscana (10,5%).

Da segnalare che in alcuni casi l’incidenza della popolazione straniera aumenta non perché aumenta il numero di immigrati ma perché non aumenta, o addirittura diminuisce, la popolazione italiana. È il caso del Veneto, che nel 2014 ha perso 3.500 stranieri a ha visto comunque crescere l’incidenza della loro presenza (al 10,4%).

@Physician for Human Rights

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Europa 2014

La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei al 1 gennaio 2014 è la seguente:

Valore assoluto Incidenza sulla popolazione totale
Svizzera 1.936.412 23,8%
Austria 1.056.782 12,4%
Irlanda 545.512 11,8%
Belgio 1.264.427 11,3%
Spagna 4.677.059 10,0%
Norvegia 482.054 9,4%
Germania 7.011.811 8,7%
Italia 4.922.085 8,1%
Grecia 854.998 7,8%
Inghilterra 5.047.653 7,8%
Svezia 687.192 7,1%
Unione Europea 33.911.507 6,7%

 

Come per l’Italia, anche qui i dati includono tutti gli stranieri, comunitari e non. Sono dati non pienamente paragonabili, sia per le modalità con cui sono raccolti dai vari istituti statistici nazionali sia per le differenze in fatto di politiche migratorie che determinano anche differenze numeriche.

Gli stati che prevedono il cosiddetto ius soli (ossia danno la cittadinanza a chi nasce sul suolo del proprio territorio nazionale) tendono ad avere numeri minori rispetto a chi ha leggi sulla cittadinanza più severe.

È per questo ad esempio che la Francia ha un’incidenza della popolazione straniera più bassa della nostra (6,3%), visto che molti figli di immigrati hanno la cittadinanza francese e dunque non finiscono in queste statistiche.

L’enorme dato della Svizzera si spiega in parte con l’elevata presenza di cittadini dei paesi limitrofi (Germania, Francia, Italia) che copre quasi la metà della presenza straniera nel paese. Viene anche il sospetto che ci siano parecchie residenze fittizie, ma non è obiettivo di questo articolo andare ad indagare.

L’elemento più significativo rispetto al 1 gennaio 2013 è che la popolazione straniera residente è diminuita in alcuni paesi, come Germania, Spagna e Grecia. Segno che, seppur in una generale tendenza di crescita, le migrazioni sono fenomeni ciclici che possono anche subire battute d’arresto.

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa nel 2013? Ecco tutti i dati.

Quanti sono gli immigrati in Italia e in Europa? Stranieri in Italia 2013

Al 1 gennaio 2013 gli stranieri residenti in Italia sono 4.387.721, pari al 7,4% della popolazione. Scomponiamo meglio questo dato per capirci di più: 1.287.204 sono gli stranieri di altri paesi dell’Unione Europea, mentre i cosiddetti “extra-comunitari” sono 3.100.517 (5,2% della popolazione).

Ma quali sono le comunità straniere maggiormente presenti nel nostro paese? Eccole.

Valore assoluto Incidenza sul totale stranieri
Romania 951.104 21,7%
Albania 437.527 10%
Marocco 412.741 9,4%
Cina 213.564 4,9%
Ucraina 192.346 4,4%
Filippine 139.806 3,2%
Moldova 130.797 3%
India 123.747 2,8%
Perù 97.617 2,2%
Polonia 95.884 2,2%

Contrariamente all’immagine maschilizzata che viene data dell’immigrato e dello straniero, le donne costituiscono il 53% degli stranieri residenti in Italia.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli immigrati in Italia, le cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono: Emilia-Romagna (11,1%), Lombardia e Umbria (10,5%), Veneto (10%), Toscana (9,5%).

La provincia italiana con la più alta incidenza di stranieri è Prato (14,7%), mentre in termini assoluti i numeri più alti si riscontrano a Roma, seguita da Milano e Torino.

Stranieri in Europa 2013

La situazione della popolazione straniera residente nei principali paesi europei nel 2013 è la seguente:

Valore assoluto Incidenza sulla popolazione totale
Svizzera 1.869.070 23,2%
Austria 997.038 11,8%
Belgio 1.253.902 11,2%
Spagna 5.072.680 10,9%
Germania 7.696.413 9,4%
Norvegia 457.396 9%
Grecia 862.381 7,8%
Inghilterra 4.929.279 7,7%
Italia 4.387.721 7,4%
Svezia 659.374 6,9%
Francia 4.089.051 6,2%
Unione Europea 20.370.068 4%

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