Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato3 min read

[quote align=”center” color=”#999999″]“Divertente”, “coraggioso”, “ironico e anticonvenzionale”: sono solo alcuni degli aggettivi spesi – rispettivamente dal sito Style.it, dalla celebre lit-blogger Chiara Beretta Mazzotta e da Antonella Fiori di Metro – nel descrivere Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato, esordio letterario del romano Sandro Settimj. Edito da Mondadori, il romanzo racconta le tragicomiche avventure amorose di Ugo, animatore turistico particolarmente sensibile al fascino femminile. Quasi una rivisitazione di Bridget Jones dalla prospettiva opposta.[/quote]

Abbiamo fatto qualche domanda all’autore.

Tra gli aspiranti scrittori è diffusa opinione che le grandi case editrici siano off limits per gli esordienti. Il logo Mondadori sulla copertina del tuo primo romanzo è lì a dimostrare che non è vero. Come sei arrivato ai vertici dell’editoria nazionale?

Intanto bisogna dire che è difficile non solo essere pubblicati, ma anche soltanto essere letti: se non hai già un nome molte case editrici non ti prendono neanche in considerazione. Io ho passato quindici anni a spedire in giro le cose che scrivevo, e il più delle volte non ho ricevuto nessuna risposta, nemmeno negativa. Poi, circa un anno fa, il mio romanzo è finito per caso nelle mani di un agente letterario che non solo l’ha letto, ma l’ha apprezzato. Da quel momento tutte le porte che per anni avevo trovato chiuse hanno cominciato ad aprirsi.

Style.it ha definito il tuo romanzo un chick-lit al maschile. Io personalmente sono un grande fan di Sophie Kinsella, ma molti usano l’etichetta di chick-lit in senso dispregiativo. Come ti poni rispetto a questa definizione? Ti piace, ti infastidisce, ti ci riconosci?

Certo non mi dà fastidio, ma non so se il mio romanzo rientra nella categoria. Vedi, ai tempi dell’università lavoravo come traduttore per Bluemoon, la collana erotico–sentimentale di Curcio editore. Erano storie piuttosto spinte, spesso abbastanza torbide, con scene d’amore che lasciavano poco all’immaginazione. Mi sono chiesto se non fosse possibile raccontare storie simili, ma da un punto di vista maschile e con un pizzico di leggerezza e di ironia in più. E così ho cominciato a scrivere racconti, che sarebbero poi confluiti nel mio romanzo. Non ho idea se questo ne faccia un chick-lit. Di sicuro non è una storia d’amore classica: quelle mi annoiano, le trovo finte.

Ho sempre pensato che l’amore sia un gioco nel quale le donne giocano e gli uomini fungono da pedine. Ugo, il protagonista del tuo romanzo, dà spesso l’impressione di essere proprio questo: una pedina nelle mani delle donne che incontra. Sei d’accordo?

Ho qualche problema a ragionare per categorie uomo-donna: già è complicato avere a che fare con una donna alla volta, figurati se posso dire qualcosa che vale per tutte. Nel caso di Ugo, le sue donne sono pedine tanto quanto lui: anche quelle che sembrano più dure e aggressive alla fine hanno le sue stesse insicurezze e fragilità. Ecco, se proprio vogliamo trarre una conclusione generale dalle vicende del libro è che in amore siamo tutti pedine.

Domanda da un milione di dollari: quanto c’è di autobiografico nel romanzo? Occhio che ho già letto la tua bio e so che anche tu, come Ugo, hai lavorato come animatore nei villaggi turistici.
Infatti in Ugo c’è molto di me. Ma la componente autobiografica finisce lì: le storie raccontate nel romanzo sono di fantasia. La realtà non mi interessa, è quasi sempre noiosa.

Ultima domanda: pensi di aver scritto un libro più adatto agli uomini o alle donne?
Penso che verrà letto soprattutto dalle donne, ma solo perché in Italia ci sono molte più lettrici che lettori. Io spero di aver scritto un libro adatto a tutti.

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[toggle_item title=”Il libro” active=”true”]Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato, Sandro Settimj, 216 pagine, 16 euro, Mondadori, Milano, 2014.[/toggle_item]
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