Oscar 2014: oltre La grande bellezza3 min read

27 Gennaio 2014 Cultura -

Oscar 2014: oltre La grande bellezza3 min read

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Anno 1999: La vita è bella, di e con Roberto Benigni, trionfa alla notte degli Oscar portando a casa i premi per il miglior film straniero, miglior attore protagonista e miglior colonna sonora. Da allora sono passati quindici anni, nei quali il cinema italiano è rimasto a secco di statuette dorate; a volte per decisioni prese oltreoceano – Gomorra di Matteo Garrone bocciato nel 2009 – e altre per clamorosi errori tattici di casa nostra – nel 2011 la scelta di non candidare Io sono l’amore di Luca Guadagnino, un film semisconosciuto da noi ma molto apprezzato negli USA.

[quote align=”center” color=”#999999″]Il 2014, finalmente, potrebbe essere l’anno della riscossa: nella cinquina dei candidati all’Oscar 2014 per il miglior film straniero c’è La grande bellezza. Oltre ad aver già conquistato il Golden Globe, il film di Paolo Sorrentino ha il vantaggio di mostrare un’Italia a misura di spettatore statunitense, tutta Dolce Vita, fascino decadente e reminiscenze felliniane. Basterà a sedurre la giuria dell’Academy?[/quote]

oscars 2014 oltre la grande bellezza

In attesa di scoprirlo, diamo un’occhiata alla concorrenza diretta.

The Broken Circle Breakdown, di Felix Van Groeningen (Belgio)

Ambientato nella città fiamminga di Ghent, racconta l’intensa love story tra una tatuatrice e un musicista country; una relazione che verrà messa a dura prova dalla nascita di una bambina affetta da una grave malattia. Il candidato belga, che ad aprile arriverà nelle sale italiane con il titolo Alabama Monroe – Una storia d’amore, si presenta agli Oscar forte di un doppio premio alla miglior attrice protagonista, Veerle Baetens, vincitrice sia agli European Film Awards che al Tribeca Film Festival. Sempre al Tribeca la pellicola di Van Groeningen ha vinto anche il premio per la miglior sceneggiatura.

Jagten, di Thomas Vinterberg (Danimarca)

Un insegnante d’asilo – con le fattezze inquietanti di Mads Mikkelsen, l’Hannibal dell’omonima serie TV – è accusato di moleste sessuali sui bambini. Sono solo calunnie, o c’è qualcosa di vero? Già uscito in Italia con il titolo Il sospetto e molto apprezzato dai critici nostrani, il candidato danese è il più blasonato della cinquina: miglior sceneggiatura agli European Film Awards, miglior film straniero ai British Independent Film Awards e premio del pubblico al Vancouver International Film Festival, mentre a Cannes ha conquistato il premio per il miglior attore protagonista, il premio della Giuria ecumenica e il premio Vulcain al contributo tecnico.

The missing picture, di Rithy Panh (Cambogia)

Coproduzione franco–cambogiana basata sui ricordi d’infanzia del regista. La dittatura degli Khmer Rossi è raccontata attraverso un originale ricorso alla tecnica mista, alternando immagini di propaganda d’epoca e animazioni con pupazzi di plastilina. Questo curioso incrocio tra documentario e cinema di finzione è stato premiato a Cannes nella sezione Un Certain Regard, e ha vinto il gran premio della giuria al Cinemanila International Film Festival.

Omar, di Hany Abu-Hassad (Palestina)

Sì, avete letto bene: Palestina. Per la prima volta nella sua storia, l’Academy ha deciso di riconoscere l’esistenza dello Stato palestinese: va da sé che per questo film il significato di un’eventuale vittoria andrebbe ben oltre l’ambito cinematografico. Già insignito a Cannes con il premio della giuria nella sezione Un Certain Regard, e vincitore del premio per il miglior film agli Asian Pacific Screen Awards, Omar racconta di un giovane palestinese che viene incastrato per l’omicidio di un soldato israeliano e costretto a diventare un informatore di Tel Aviv.

Riuscirà la Bellezza di Sorrentino a sbaragliare questi quattro temibili avversari? Non ci resta che incrociare le dita e aspettare la cerimonia del 2 marzo…

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
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