Maturità 2019: come cambia l’esame di Stato8 min read

11 Giugno 2019 Educazione -

Maturità 2019: come cambia l’esame di Stato8 min read

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Il 19 giugno 2019 avrà inizio l’esame di Maturità per circa 400 mila studenti delle scuole superiori italiane di secondo grado. I ragazzi e le ragazze si misureranno con quella che è da sempre considerata una delle prime tappe rituali di ingresso alla vita adulta; tuttavia da quest’anno dovranno affrontare un’ulteriore difficoltà: la nuova maturità 2019.

In base al Decreto legislativo 62/2017 e al Decreto ministeriale 769 del 26 novembre 2018 l’esame di Stato ha infatti subito profondi cambiamenti non solo nel numero delle prove, ma anche e soprattutto nelle modalità e nei contenuti che le compongono. A ciò si aggiungono numerose incertezze sulla concreta attuazione delle procedure, che troveranno una soluzione soltanto in sede d’esame a discrezione dei Presidenti di Commissione.

Vediamo ora con ordine somiglianze e cambiamenti tra il vecchio e il nuovo esame di maturità. Se preferisci, gli stessi contenuti li trovi in questo video prodotto da videobigini.it.

Maturità 2019: il sistema dei crediti

Per quanto riguarda la valutazione finale tutto è rimasto invariato: il punteggio viene espresso attraverso un voto in centesimi. Si va da un minimo di 60/100 crediti, per ottenere il diploma, a un massimo di 100/100, che può essere in più coronato dalla lode. Tale riconoscimento garantisce, oltre a un premio di 450 euro e alla possibilità di esonero parziale o totale delle tasse universitarie, anche l’iscrizione nell’Albo delle eccellenze del Ministero, visionabile dalle aziende per agevolare l’immissione nel mondo del lavoro degli studenti migliori.

Ciò che cambia è invece la modalità di attribuzione dei crediti. Fino al 2018 gli studenti potevano maturare un tetto massimo di 25 crediti grazie alla media dei voti ottenuta nelle pagelle di terza, quarta e quinta, oltre a un credito bonus all’anno qualora avessero svolto attività lavorative, socialmente utili o sportive a livello agonistico. Dal 2019 questo bagaglio di crediti pre-esame aumenta a un massimo di 40, rendendo di fatto meno influente il voto dell’esame vero e proprio sulla valutazione finale.

Il punteggio delle prove d’esame

Un importante cambiamento riguarda la struttura e il calendario dell’esame: è stata infatti eliminata la cosiddetta Terza prova, definita anche in modo inappropriato quizzone: una prova multidisciplinare che comprendeva 4-5 materie costruita attraverso domande chiuse a risposta multipla, domande aperte a risposta sintetica o l’alternanza tra le due modalità.

La terza prova bilanciava l’equilibrio dei tre scritti d’esame; infatti la prima prova, il tema, si svolgeva e si svolge per tutti gli studenti di tutti gli indirizzi sulle medesime tracce. Una prova universale insomma.

La seconda prova invece, anch’essa ancora presente e sempre inviata dal Ministero, punta a verificare le conoscenze nelle materie più importanti a seconda dell’indirizzo e varia quindi tra i differenti licei, tra gli istituti tecnici e tra i professionali. La terza prova completava un percorso ideale dall’universale al particolare: era l’unica delle tre prove non redatta dal Ministero ma dai docenti che componevano le singole commissioni, e variava dunque non soltanto da indirizzo a indirizzo, ma persino da classe a classe all’interno della stessa scuola.

Eliminando una prova, nella maturità 2019 cambia di conseguenza anche il punteggio massimo che viene attribuito agli altri due scritti e alla prova orale. Se in precedenza ogni prova scritta veniva valutata in quindicesimi e l’orale in trentesimi, ora invece è possibile ottenere in ciascuna delle due prove scritte e nell’orale un massimo di 20 crediti.

Varia quindi anche la soglia della sufficienza, che in precedenza era fissata a 10/15 per gli scritti e a 20/30 per l’orale, ora invece è stabilita a 12/20 per ciascuna prova dell’esame. Nella seguente tabella è riassunto quanto visto finora.

Elemento valutazioneCrediti
Crediti nel triennio40
Prima prova scritta20
Seconda prova scritta20
Orale20
Totale100

A ciò si aggiunge la possibilità da parte della commissione di elargire 5 ulteriori crediti bonus agli studenti più meritevoli che abbiano ottenuto almeno 50 crediti nelle prove d’esame e 30 crediti all’ammissione.

Maturità 2019: le nuove prove scritte

maturità 2019

Anche per quanto riguarda le singole prove scritte, la maturità 2019 introduce importanti cambiamenti.

Il tema

Il tema innanzitutto distribuisce le consuete 7 tracce non più in 4 tipologie, bensì in 3, mutandone inoltre le consegne e i materiali.

Alla luce delle tracce di prova inviate dal Ministero a tutte le scuole, il cambiamento più evidente è sicuramente l’eliminazione del tema storico e dell’elaborazione di un articolo di giornale o saggio breve. Quest’ultima modalità viene sostituita dall’Analisi e produzione di un testo argomentativo, in cui viene presentato al candidato un breve testo di natura saggistica, a cui seguono alcune domande numerate e la richiesta di produzione di un tema argomentativo sulla questione centrale.

Anche per quanto riguarda la tipologia A, l’analisi del testo, sono presenti alcune modifiche: i maturandi potranno scegliere tra due tracce con relative domande di comprensione e interpretazione; in secondo luogo, a differenza di quanto visto negli anni passati, le tracce aprono la questione centrale del testo oggetto di analisi anche all’esperienza personale dello studente, non limitandosi quindi soltanto all’analisi retorica, stilistica, storica e più precisamente letteraria.

Quasi tutto rimane invece invariato per la tipologia più tradizionale, il tema di ordine generale che, oltre a mutare nome, vede anche in questo caso l’aumento delle tracce da una a due. Nella seguente tabella sono riassunte le modifiche strutturali alla prima prova.

Tema di maturitàConsegna
Tipologia A – 2 tracceAnalisi e interpretazione testo letterario
Tipologia B – 3 tracceAnalisi e produzione testo argomentativo
Tipologia C – 2 tracceRiflessione critica su tematiche di attualità

La seconda prova

Importanti modifiche sono previste anche per le seconde prove di indirizzo, in cui la parola d’ordine è multidisciplinarietà: i candidati vedranno affiancate le materie più importanti all’interno di un’unica prova di esame.

Ad esempio per il liceo classico la prova sarà divisa in tre momenti: la tradizionale versione latina da tradurre, un testo greco già tradotto da commentare e infine l’elaborazione un’analisi letteraria comparata tra i due testi grazie ad alcune indicazioni e spunti forniti ai candidati.

Anche il liceo scientifico vede la presenza della doppia materia in seconda prova: qui i maturandi si misureranno su un compito di fisica e matematica di cui dovranno svolgere almeno uno dei due problemi proposti e quattro degli otto quesiti.

Lo stesso discorso vale anche per gli studenti del liceo linguistico, che in seconda prova si confronteranno non più con un’unica lingua bensì con due. Il carattere multidisciplinare è mantenuto anche nel liceo delle scienze Umane, nella lunga sessione di lavoro su tre giorni del liceo artistico e nelle differenti declinazioni dei vari rami degli istituti tecnici e professionali.

Maturità 2019: il nuovo esame orale

Per quanto visto finora il nuovo esame di Stato presenta molteplici novità, tuttavia quelle maggiormente discusse e ancora decisamente poco chiare riguardano l’orale di maturità, che viene ora strutturato in tre parti.

La commissione preparerà un numero di buste contenenti ciascuna un argomento diverso pari al numero degli studenti più due. Ad ogni candidato verranno presentate tre buste, selezionate in modo casuale dal Presidente, tra cui il maturando dovrà sceglierne una.

Nella busta è contenuto o un testo letterario, anche in lingua, o un’immagine, anche tratta dalla storia dell’arte o dalla documentazione storica, o un concetto, un problema, una parola chiave davanti a cui lo studente dovrà collegare tutte le materie in modo bilanciato attraverso un discorso coerente.

La norma prevista dal Ministero è tuttavia di difficile applicazione perché sostiene che, in questa fase, non sia necessario verificare i contenuti, operazione già svolta durante l’anno scolastico e nelle prove precedenti; i professori si dovrebbero limitare a suggerire dei percorsi, ad indicare alcune tematiche, senza però porre concretamente delle domande specifiche di contenuto.

Come comportarsi di fronte a uno studente che, per le più svariate ragioni, non riesca a sviluppare il collegamento con una materia in modo parziale o totale? Come può intervenire un docente in sede d’esame orale se non può fare domande? Forse per le materie umanistiche l’ostacolo risulta superabile, ma come attuare tale direttiva per le materie più pratiche e nozionistiche degli istituti tecnici?

Davanti a questo vuoto della norma risulteranno decisivi i Presidenti di Commissione, mai come quest’anno veri propri baricentri per l’andamento degli esami.

Nel secondo momento dell’esame orale i candidati dovranno presentare, al posto della tradizionale tesina, una relazione sulle esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte durante il triennio, in cui si mostri come le competenze sviluppate a scuola siano state applicate nel mondo del lavoro.

Infine nel terzo e ultimo momento dell’orale è presente un’altra grande novità del nuovo esame di Stato: un’interrogazione volta a verificare i contenuti appresi in “Cittadinanza e Costituzione”, materia che nei nuovi cicli scolastici è inserita nei programmi di storia sin dalla prima superiore.

Maturità 2019: un bilancio finale

Apparentemente l’esame di maturità 2019 potrebbe sembrare notevolmente semplificato: l’eliminazione di una prova di scritta, la sostituzione della tesina con una relazione sull’alternanza scuola lavoro e l’effettivo minor peso in crediti che possiede ora il vero e proprio esame renderebbero maggiormente accessibile la prova di Stato per tutti i maturandi.

A ciò bisogna aggiungere il fatto che un qualsiasi studente, sempre promosso con il minimo dei voti, affronta oggi la prova di maturità con un bagaglio di almeno 24 crediti, mentre fino all’anno scorso si sarebbe presentato con appena 10 crediti.

Tuttavia bisogna considerare innanzitutto l’effetto novità che inciderà sui ragazzi che quest’anno per primi affronteranno questa nuova modalità d’esame, soprattutto per quanto riguarda la seconda prova, che vede tra l’altro l’ingresso di nuove materie; inoltre è poco chiaro come si svolgeranno gli orali e ciò dipenderà molto dalla discrezionalità e dal buon senso dei Presidenti di Commissione.

Risulta invece impossibile entrare ora nel merito di tutte le modifiche indicate, soltanto sul lungo periodo con la conclusione di alcuni cicli si potranno analizzare pregi e difetti del nuovo esame di Stato, soprattutto per gli effetti che ricadranno sul mondo dell’università e del lavoro.

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Insegnante e video maker. Crede ciecamente che la poesia e la filosofia siano per tutti e non per pochi. Dirige i siti videobigini.it e cinemaf.net. Vorrebbe parlare inglese ma si ostina a sognare in giapponese. Ama le narrazioni in ogni loro forma, dai graffiti rupestri ai videogiochi.
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