Lo Stato Sociale: fanculo a chi non si lascia cadere1 min read

21 Aprile 2014 Cultura -

Lo Stato Sociale: fanculo a chi non si lascia cadere1 min read

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(Continua su Le Nius la rubrica musicale I meravigliosi dischi di Annalì. Oggi la giovane autrice presenta il nuovo singolo de Lo Stato Sociale).

Se li conosci ti stanno simpatici per forza. Vengono da Bologna e sono dei pazzi scatenati, quasi 80mila fans su Facebook e un tour alle spalle in cui hanno veramente spaccato. Sono Lo Stato Sociale, la mia risposta decisa quando vengo accusata (ingiustamente) di ascoltare solo musica lagnosa.

Ma sono soprattutto i protagonisti indiscussi della settimana scorsa: lunedì hanno proposto su ITunes il loro nuovo singolo ‘C’eravamo tanto sbagliati’ che ha spodestato Pharrel Williams con la sua onnipresente “Happy” e il compaesano Cremonini. Gli ultimi diventano i primi, a volte.

“C’eravamo tanto sbagliati” è un flusso di coscienza di sei minuti in cui si manda a fanculo praticamente tutto: i qualunquismi, i conformismi, le incoerenze e tutto ciò che ci fa essere tristemente ordinari. Per me è stato un modo soddisfacente di spendere gli ultimi 1.49 euro rimasti sulla PostePay. È un’invettiva diretta e disinvolta su di una piacevole melodia che, come per altre canzoni dello Stato Sociale, ti fa venir voglia di urlare a squarciagola e saltare (o pogare violento, per i più coraggiosi) sul ‘Lalalalala’ del ritornello, che diventerà di certo un tormentone.

Mi piace pensare che certe canzoni tirino fuori proprio ciò che pensi, ma non hai mai detto, come un grido di libertà alla faccia dell’inadeguatezza: non è da tutti, ma lo Stato Sociale di solito riesce in questa impresa.

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Da biologa pentita, procedo in direzione contraria al buon senso e mi rifugio a Milano per studiare Scienze della Comunicazione, dopo anni di vagabondaggi alla ricerca della pace interiore. Così, la riscopro nella Tequila, nei concerti al Magnolia, nelle canzoni coi finali tristi, nelle newsletter di Rockit e nelle pagine del Rolling Stone. Adoro ossessivamente X-Factor e odio il fatto che Sanremo coincida con la sessione invernale.
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