Live tour Tre Allegri Ragazzi Morti: 20 anni per principianti1 min read

26 Maggio 2014 Cultura -

Live tour Tre Allegri Ragazzi Morti: 20 anni per principianti1 min read

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Live tour Tre Allegri Ragazzi Morti: 20 anni per principianti

Io e i Tre Allegri Ragazzi Morti siamo praticamente coetanei. Era il 1994 quando a Pordenone, per iniziativa del cantante e chitarrista Davide Toffolo insieme al batterista Luca Masseroni e il bassista Enrico Molteni, nascono i TARM. Nei due anni successivi i tre realizzano altrettanti dischi autoprodotti: “Mondo Naif” , “Allegro Pogo Morto” e “Si Parte”, decisamente sottovalutati e in parte ignorati dalla critica. Non a caso sono proprio questi tre dischi il punto di partenza con cui oggi e per tutto il 2014, i Tre Allegri Ragazzi Morti festeggiano il ventesimo anno di attività: con un tour tutto nuovo, “Per Principianti”, con cui ripercorrere panoramicamente la storia di una delle realtà più solide e amate dello scenario underground italiano.

Un vero e proprio balzo spazio-temporale: niente maschere, perché all’inizio non ce n’erano. Niente Andrea Maglia, chitarrista entrato a far parte della formazione in un secondo momento. Niente macchine fotografiche e niente smartphone ma solo l’importanza e la forza del ricordo. 10 date estive, due ore di live durante le quali la band di Pordenone proporrà il suo personalissimo greatest hits: da ‘Il principe in bicicletta’ a ‘Occhi bassi’, da ‘Ogni adolescenza’ a ‘Il mondo prima’ per concludere con le canzoni di “Nel giardino dei fantasmi”, ultima pubblicazione che, lo scorso anno, li ha portati in giro per gli stadi al fianco di Jovanotti.

Insomma: una full immersion imperdibile per i più affezionati e, per chi li conosce meno, un ottimo modo per approfondire e imparare a smettere di essere un comune mortale e diventare allegramente morto (si fa per dire). Questa settimana un classicone: Il mondo prima.

Immagine| treallegriragazzimorti.it

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Da biologa pentita, procedo in direzione contraria al buon senso e mi rifugio a Milano per studiare Scienze della Comunicazione, dopo anni di vagabondaggi alla ricerca della pace interiore. Così, la riscopro nella Tequila, nei concerti al Magnolia, nelle canzoni coi finali tristi, nelle newsletter di Rockit e nelle pagine del Rolling Stone. Adoro ossessivamente X-Factor e odio il fatto che Sanremo coincida con la sessione invernale.
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