La notte più buia di Monika Held2 min read

4 Febbraio 2014 Cultura -

La notte più buia di Monika Held2 min read

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La notte più buia di Monika Held
@Marco_333

Nata nel 1943 ad Amburgo, Monika Held è una scrittrice e giornalista. Per anni ha lavorato come inviata per la rivista femminile Brigitte, raccontando alle lettrici tedesche la realtà di Paesi come Italia, Albania, Bhutan, Paraguay, Guatemala e Mongolia. La sua attività è stata premiata con numerosi riconoscimenti, tra i quali il German Social Prize, il Reporting Prize, l’Elisabeth-Selbert-Preis e la Polish Medal.

Il 27 gennaio scorso, in corrispondenza con il Giorno della Memoria, la Held ha presentato presso il Goethe Institut di Milano il suo terzo romanzo, La notte più buia, il primo a uscire nel nostro Paese.

La notte più buia si apre nel giugno del 1964. Lena e Heiner si incontrano a Francoforte, in tribunale, durante un processo ad alcuni gerarchi nazisti. Lei è una giovane traduttrice, dà voce ai testimoni che non parlano tedesco. Lui, viennese, è un ex internato di Auschwitz, ed è lì per testimoniare contro i suoi aguzzini. Man mano che il processo entra nel vivo, tra i due cresce l’intimità. È l’inizio di un’anomala storia d’amore, che costringerà Lena a confrontarsi con un uomo irreparabilmente segnato da esperienze terribili.

Heiner, infatti, non è mai davvero uscito dal campo di concentramento: Auschwitz continua a insinuarsi in modo ossessivo nella sua vita quotidiana, nei suoi discorsi, nelle sue abitudini. Perfino nel linguaggio: ci sono parole che, all’orecchio dell’ex prigioniero, hanno perso il loro significato per assumerne uno del tutto nuovo.

Così, “rampa” non è un banale oggetto di metallo, ma lo scivolo che conduce al forno crematorio; “altalena” non è un gioco per bambini, ma uno dei metodi usati dai kapò per uccidere i prigionieri; e “selezione” è la scelta di chi è destinato ad andarsene per sempre.

Heiner condurrà Lana prima in Polonia, nei luoghi dove ha conosciuto l’orrore, e poi sulle coste del Nord Europa, dove forse si nasconde uno dei suoi vecchi carnefici. Una sorta di viaggio fisico e al contempo spirituale, alla fine del quale lei imparerà a guardare con occhi nuovi la tragedia dell’Olocausto, e lui tenterà di scendere a patti col suo passato.

Il romanzo, dice la Held, è più una storia d’amore tra due persone molto diverse tra loro che un racconto sulla Shoah. Tuttavia non manca di segnalare che la storia, almeno in parte, è ispirata a fatti reali: se il personaggio di Lena è immaginario, Heiner si rifà a un vero sopravvissuto di Auschwitz, che l’autrice sostiene di aver conosciuto di persona.

La notte più buia è edito in Italia da Neri Pozza.

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
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