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Inter 2013/2014: le pagelle

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Parleremo nei prossimi giorni di Esteban Cambiasso, e dell’errore di mandare via un leader silenzioso come lui con dei valori tecnici e carismatici ancora molto importanti, di Diego Milito e dell’amore unico che i tifosi hanno per il numero 22, artefice e protagonista di uno degli anni più belli e vincenti della storia dell’Inter; parleremo di Walter Samuel e del suo esser stato indubbiamente uno dei migliori difensori al mondo (non dimenticheremo la coppia Lucio-Samuel che nel 2010 ha costruito un muro davanti a Julio Cesar), abbiamo raccontato la storia di Javier Zanetti, la leggenda e simbolo dell’Inter.

Analizzeremo il mercato dell’Inter che sarà in una delle estati più difficili che si possano ricordare, visto che di colpo la squadra neroblu si ritrova ad essere un collettivo di medio talento con poca personalità, dato che i nomi di cui sopra che dal prossimo anno saranno in altre parti del mondo o in altre posizioni in società, come Javier Zanetti che sarà vicepresidente.

Le pagelle dell’Inter 2013/2014, una stagione difficile, con tante delusioni e poche gioie, l’anno del passaggio di consegne da Moratti a Thohir, il campionato dell’anno zero e del gioco pure.

L’anno in cui i tifosi hanno capito che Walter Mazzarri non è l’allenatore che speravano e che vorrebbero.

Handanovic – voto 6 Discontinuo. Per 2/3 della stagione intermittente e con errori piuttosto imbarazzanti per uno dalla sua fama, finale di stagione da campione tra rigori parati e prodezze incredibili. Deve lavorare sulle uscite, ancora troppo incerte per essere considerato uno dei migliori al mondo.

Campagnaro – voto 5,5. Parte fortissimo, alla 3 giornata in Inter-Juve è già leader della difesa, poi rallenta insieme a tutta la squadra e gli infortuni gli tolgono quella continuità necessaria. È un buon difensore nella parte conclusiva della sua carriera, non sappiamo ancora se rimarrà.

Rolando – voto 7 sorpresa. Da una riserva del Napoli di Mazzarri non ti aspetti nulla, e invece il portoghese cresce con l’aumentare delle partite da titolare e diventa un difensore affidabile. Mette anche qualche gol.

Ranocchia – voto 6,5 speranza. Quello che probabilmente sarà il capitano dell’Inter 2014/2015 passa un’altra stagione di alti e bassi. Inizia riserva, poi gioca qualche partita, poi torna in panchina. Anche per lui grande finale di stagione che in parte lo riscatta e gli dà la chance di andare al Mondiale in Brasile. Deve crescere in continuità e cattiveria, la tecnica c’è.

Samuel – voto 7 certezza. Ha tanti problemi fisici ma quando gioca sbaglia raramente una prestazione (quest’anno solo Parma-Inter). Arcigno, solido, trascinatore: ci mancherà.

Juan Jesus – voto 6. Parte bene, poi ricade in errori già visti. È forte, fisicamente e tecnicamente, deve crescere in maturità e senso della posizione. Si prende 3 giornate dopo Roma-Inter poi si infortuna. Anno prossimo molto importante per la sua carriera.

Jonathan – voto 6. Giocatore incomprensibile per come alterna partite discrete a prestazioni imbarazzanti. La cura Mazzarri gli fa bene e parte forte, per poi tornare via via nella stagione il giocatore che è: non da squadra ambiziosa. Imperdonabile l’allenatore che preferisce il brasiliano a Zanetti sulla fascia. Una cosa bisogna dirla però: ha fatto il suo massimo.

Nagatomo – voto 6. Anche per il giapponese stagione di alti e bassi. Come al suo solito mette qualche gol, tante discese sulla fascia con qualche imprecisione. Il suo lo fa sempre.

Javier Zanetti – voto 7. Il 10 a carriera, spirito e mentalità non bastano per farlo preferire a Jonathan a Mazzarri. Una stagione in cui torna dall’infortunio e man mano cresce di condizione fisica e atletica. Probabilmente con un altro allenatore avrebbe giocato di più e meglio, e forse avrebbe fatto un altro anno. Finale da applausi e lacrime.

Esteban Cambiasso – voto 7. È il faro del centrocampo anche quest’anno, motivo per cui non ti aspetti che non gli venga rinnovato il contratto. Spesso capitano vista l’assenza di Zanetti è titolare fisso e mente lì in mezzo della squadra. Uno dei pochi a mantenere lucidità e velocità. Incomprensibile la rinuncia a Esteban.

Hernanes – voto 6. È il primo grande colpo di Thohir. Arriva a gennaio accolto da grande entusiasmo in una squadra fiacca, ha il tempo di iniziare ad ambientarsi e mostrare qualche colpo. Da un fuoriclasse come lui ci aspettiamo molto di più. Intanto va in Brasile e potrebbe anche tornare Campione del Mondo.

Kovacic – voto 7 gioiellino. Per 3/4 della stagione vede poco il campo grazie a Mazzarri, quando salgono pressioni di società e piazza per vederlo in campo diventa titolare fisso e cresce velocemente. Grande talento, base su cui costruire una squadra. Gli manca il tiro e un po’ di personalità in più nel prendere in mano la squadra.

Taider – voto 6. L’algerino è uno degli acquisti più importanti di un’estate di mercato magra, partendo giocando molto poi scompare dalle gerarchie di Mazzarri. Il talento c’è, da rivedere il prossimo anno.

Alvarez – voto 6,5. Parte forte, sembra trasformato da Mazzarri, ma via via si spegne tra infortuni e minutaggio molto scarso in campo. Talento indiscutibile, incognita per il prossimo anno, intanto se ne va ai Mondiali con l’Argentina.

Guarin – voto 6 loco. Giocatore dalle potenzialità fisiche e tecniche pazzesche ma dal rendimento agghiacciante. Stagione folle, gioca molto poi si ritrova al centro di uno scambio con la Juve poi rinnova. All’ennesimo errore di concentrazione clamoroso col Livorno perde il posto. Potrebbe partire. Peccato, Guaro.

Palacio – voto 8. Il migliore di questa stagione mediocre dell’Inter. 17 gol, tecnica e intelligenza al servizio della squadra. Più di così è difficile chiedere a Don Rodrigo. Da mettere in cornice il gol di tacco nel derby a pochi minuti dalla fine, uno dei momenti più allegri della stagione nerazzurra.

Milito – voto 6. Ultima stagione complicatissima e piena di problemi. Segna 2 reti col Sassuolo, ma un nuovo infortunio lo frena. Minutaggio limitato, fa un un’ultima stagione senza brillare. Tornerà in Argentina, giusto così. Addio malinconico e meraviglioso Principe.

Icardi – voto 6,5. Maurito fa parlare di sé più fuori che dentro il campo ma la stagione è più che positiva, una volta che Mazzarri lo fa giocare: da Fiorentina-Inter in poi, e badate bene che siamo già nel girone di ritorno. Grande promessa e già una realtà: prossimo anno deve spaccare le porte.

Andreolli, Wallace, Mariga, Mudingayi, D’Ambrosio, Kuzmanovic, Botta – s.v Hanno giocato troppo poco per lasciare il segno.

Walter Mazzarri – voto 5. Difficile pensare se sia più insopportabile dentro al campo o fuori con le sue continue dichiarazioni tese a giustificare i magri risultati della squadra. Si trova una squadra non eccelsa ma neanche così povera di talento. Non dà né gioco né identità all’Inter e raramente si prende le sue responsabilità. I fischi dell’ultima a San Siro ne sanciscono un rapporto non facile coi tifosi, stufi di annoiarsi allo stadio e arrabbiati perché il tecnico toscano pensa bene di non regalare neanche 5 minuti a Zanetti nell’ultimo derby. Non da Inter.

Immagine| Inter

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