Il Ratto d’Europa: palcoscenico dell’Unione che sarà2 min read

2 Maggio 2014 Cultura -

Il Ratto d’Europa: palcoscenico dell’Unione che sarà2 min read

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Il Ratto d'EuropaCon lo spettacolo Il Ratto d’Europa, per un’archeologia dei saperi comunitari, il Teatro Argentina diventa palcoscenico multiculturale della storia di un’Europa libera e unita in cui gli Stati non sono sovrani e indipendenti, dove il sentire comune di cittadino europeo annulla la diversità e ci fa identificare in una cultura universale.

Il progetto, ideato dal regista Claudio Longo e prodotto dal Teatro Stabile di Roma e da Emilia Romagna Teatro Fondazione, ha coinvolto e continua a farlo circa 600 persone (tra scuole superiori, associazioni, conservatori, gruppi sportivi, centri anziani, biblioteche, università ecc).

L’obiettivo dello spettacolo Il Ratto d’Europa è di recuperare l’idea fondatrice che abbiamo dimenticato, il mito di Zeus che rapisce Europa per poterla possedere, portandola sull’isola di Creta. Europa, strappata alla sua città natale, diventa il primo esempio di una emigrazione forzata, da lei nascerà la stirpe che darà vita al nostro vecchio mondo.

La rappresentazione di Claudio Longo, allievo di Ronconi, ci aiuta a ricordare il senso e la necessità di essere cittadini europei, superando insieme la crisi economica, politica, identitaria del continente.

“Lo spettacolo parla di Europa in termini di problematizzazione – dice Longhi – non prende posizione né con gli euroscettici, né con gli euroconvinti. Semmai fornisce strumenti critici per riflettere sulle questioni europee, sapendo che l’orizzonte dell’Unione è perfettibile nel senso che è un dato evidente che le istituzioni europee hanno momenti di criticità perché non stanno funzionando al meglio. Quel che è certo però è che l’orizzonte dell’Unione resta imprescindibile”.

Gli attori della compagnia (Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia e Simone Tangolo) hanno creato un rapporto con una parte del pubblico al di là del palcoscenico, attraverso incontri, laboratori, concorsi fotografici e performance che hanno portato ad approfondire temi fondamentali in questo momento storico: la riscoperta del viaggio, l’incertezza dei confini, la guerra, le crisi, il cibo, l’emarginazione.Il Ratto-d'Europa

Il teatro nasce per la città e sono proprio i cittadini che ritornano a parlare attraverso l’esperienza di 9 attori alle prese con prove da superare, che diventano un viaggio nella nostra storia, immagini, riflessioni: partono dall’età del bronzo, attraversano la seconda guerra mondiale e arrivano alla recente guerra degli spread.

Giochi senza frontiere a cui si aggiunge la parodia di un talk in cui testimoni illustri portano la loro idea di Europa, a partire dall’ex-ministra Cécile Kyenge nella recita del debutto il 29 e a seguire, l’allenatore di pallavolo Mauro Berruto il 30, l’artista Enzo Cucchi il 2, la scrittrice Igiaba Scego il 3, il compositore premio Oscar Ennio Morricone il 4, Luciano Violante il 6, lo storico dell’economia Gianni Toniolo il 7, il giornalista Zouhir Kouassini l’8, Giovann Maria Flick il 10 maggio.

Lo spettacolo Il Ratto d’Europa, per un’archeologia dei saperi comunitari è in scena al Teatro Argentina fino all’11 maggio.

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Mi sono appassionata al teatro semplicemente perché guardare la vita degli altri mi faceva stare bene. Le persone che in questi anni ho incontrato hanno contribuito a farmi diventare una persona che considera valore “la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano… quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco”.
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