Guerra Ucraina-Russia: cui prodest?3 min read
Reading Time: 3 minutesI leader di Russia e Ucraina hanno annunciato un cessate il fuoco per l’est Ucraina dalla mezzanotte del 15 febbraio. Putin e Poroshenko, dopo 16 ore di confronto, sembrano arrivati ad una soluzione temporanea quanto mai fragile.
Incontro difficile mediato da Merkel e Hollande, volati a Minsk (scavalcando lady Pesc Mogherini) per gettare acqua sul fuoco ed evitare un’escalation che in breve porterebbe ad una guerra devastante. Forse già iniziata.
La mossa di Merkel e Hollande pone anche una riflessione a margine del conflitto: quando le cose si fanno serissime lady Merkel non ci pensa due volte a prendere in mano le cose senza nessun tipo di remore nello scavalcare l’Europa, e questo dovrebbe far capire quanto poco ancora conta l’Unione Europea come organismo politico. Stiamo parlando di un caso che riguarda appieno l’Ue, visto che si parla di guerra in terra europea.
Guerra Ucraina-Russia: cui prodest?
Vedremo se la tregua reggerà, Putin ha dichiarato
Abbiamo trovato un accordo sui punti principali
mentre un portavoce del governo tedesco ha aggiunto che è stata trovata l’intesa anche sul ritiro delle armi pesanti dal fronte ucraino. Nonostante l’accordo è palpabile la sfiducia su entrambi i fronti, vista paradossalmente l’inaffidabilità di entrambe le parti. Kiev già accusa la Russia di aver mandato nella notte 50 carri armati attraverso i confini orientali ucraini.
Ma chi sono gli attori in gioco?
Da un lato Vladimir Putin, il potente leader nazionalista russo che raccoglie le simpatie dell’estrema destra di tutta Europa (tranne quelle ucraine) e fa e disfa i cessate il fuoco un po’ a suo piacimento. Quel Putin che da una parte opprime la sua popolazione, discriminando le minoranze e negando i minimi diritti civili, dall’altra si erge a unica opposizione all’armata imperialista americana. Un atteggiamento appositamente ambiguo e di comodo. Andrebbe poi fatta un’altra domanda al governo russo: ma se la Russia (come ha sempre dichiarato) non c’entra con i ribelli perché a trattare c’è Putin e non ci sono i leader ribelli?…
Dall’altro lato c’è il quantomeno discutibile governo Poroshenko e gli alleati europei, con l’ombra pesantissima delle minacce del Premio Nobel per la Pace e Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che due giorni fa ha dichiarato:
Invio di armi letali se fallisce la diplomazia
La frase di Obama, oltre a sottolineare quanto assurda sia stata la scelta del Nobel, ci riporta agli anni della Guerra Fredda e alle ingerenze a stelle e strisce su qualsiasi decisione riguardi l’Europa. Il presidente americano che minaccia di consegnare al governo ucraino, in cui militano anche fascisti e nazionalisti ucraini tutt’altro che affidabili, armi letali e far esplodere una guerra rovinosa per l’Europa, avrebbe come minimo dovuto ricevere una rispostaccia dall’Unione Europea.
La Mogherini ha dichiarato:
Putin ha gli strumenti per chiudere la crisi. La Ue non vuole armare l’Ucraina
Peccato che Lady Pesc, Alto rappresentante per la Politica Estera dell’Europa sia fuori dai tavoli, mentre Obama c’è eccome, visto che la Merkel prima di volare a Minsk ha fatto un passaggio per Washington. Se siete deboli in geografia ve lo diciamo noi, Minsk non è sulla strada tra Berlino e Washington.
Viene forte il dubbio che l’Ucraina sia solo un oggetto di contesa che nasconde dietro ben altri interessi di Stati Uniti e Russia sull’Europa, che se non si dà una mossa e si riorganizza diventerà sempre più terreno di conquista. Con buona pace di quelli che preferiscono Obama e di quelli che vorrebbero stare con l’amico Putin.