Guardiani della Galassia: lo Star Wars dell’era Playstation2 min read

30 Ottobre 2014 Cultura -

Guardiani della Galassia: lo Star Wars dell’era Playstation2 min read

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Guardiani della Galassia: lo Star Wars dell'era PlaystationGuardiani della Galassia. 1977: esce il primo Guerre Stellari, e i sedicenti cinefili di tutto il mondo iniziano a ripetere in tono grave frasi del tipo “Gli effetti speciali ammazzeranno il cinema”. Per lungo tempo è rimasto soltanto un luogo comune: prendete qualunque titolo cult degli anni Ottanta – Gremlins, Ghostbusters, Terminator, tanto per citarne tre che nel 2014 hanno spento trenta candeline – e avrete un film nel quale l’effettistica è al servizio di un solido lavoro di sceneggiatura.

Ma si sa come funziona coi luoghi comuni: a furia di ripeterli, diventano veri. Complice l’avvento del digitale, oggi siamo arrivati al punto in cui il cinema blockbuster si traduce spesso in un mero pretesto per giustificare il suo stesso budget: quello che conta è che si vedano i milioni di dollari spesi in CGI, il resto è secondario. Tanto che un film modesto come Avengers – sì, so di rischiare il linciaggio – passa per intelligente solo perché inframmezza i botti e gli scoppi con qualche gag da scuola media.

Poi, per fortuna, ci sono le eccezioni. Ad esempio l’imperfetto ma comunque interessante Edge of Tomorrow, o il campione d’incassi in carica, Guardiani della Galassia. Caso vuole che quest’ultimo, creatura più recente del colosso bicefalo Disney–Marvel, si apra proprio negli anni Ottanta, col rapimento dell’eroe di turno da parte degli alieni. E in effetti sembra proprio un film vecchio stile girato con mezzi moderni: una sorta di remake di Star Wars dell’era della Playstation, nel quale Han Solo è rimpiazzato da un procione parlante, Chewbacca è un albero semovente e Peter Quill–Starlord – interpretato col giusto mix di grinta e vis comica da Chris Pratt – è un Luke Skywalker che ha barattato la filosofia Jedi col culto di Footloose e della musica Eighties.

Il regista e sceneggiatore, James Gunn, finora aveva lavorato solo in produzioni medio-piccole – il suo curriculum spazia dall’horror Slither all’eccentrico Super, omaggio minimalista ai supereroi dei fumetti – e forse per questo sembra possedere una virtù che manca a molti suoi colleghi: il senso della misura.

In Guardiani della Galassia si ride, ma non si svacca mai nell’autoparodia o nella farsa come in certe produzioni recenti. Ovviamente ci sono azione e spettacolarità, ma non si arriva a eccessi deliranti come le sparatorie da quaranta minuti del secondo Transformers. E la sceneggiatura è più preoccupata di rendere memorabile ogni scena, battuta e personaggio, piuttosto che di offrire agli effetti speciali l’occasione di mostrare i muscoli. Proprio come ai vecchi tempi.

A proposito di anni Ottanta. Chi rimane fino alla fine dei titoli di coda avrà il piacere di rivedere un personaggio che non compariva sul grande schermo dal 1986, e non aggiungiamo altro.

Curiosità: l’astronave del protagonista si chiama Milano. Ma l’omaggio al capoluogo lombardo è incidentale: in realtà il riferimento è all’attrice Alyssa Milano.

Consigliato a grandi e piccini

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
4 Commenti
  1. Andreas

    Ottima recensione che condivido in pieno, "Guardiani della Galassia" mi ha fatto davvero divertire. Ho solo un piccolo grande rimpianto: rimango sempre fino alla fine dei titoli di coda, ma questa volta sono dovuto scappare per un impegno.La lezione definitiva che mi ha insegnato a fermarmi è stata la visione al cinema del remake de "L'Alba dei Morti Viventi" di Romero, ad opera di Zack Snyder nel 2004; questo film si conclude proprio dopo i titoli di coda. O meglio, chi è andato via prima è convinto che il film sia finito in un certo modo, mentre chi come me è rimasto sa come è andata a finire davvero.Tutta 'sta filippica per chiederti: chi è il personaggio che compare? Potrei fare una rapida ricerca sul web, ma così è più emozionante...

    • Daniele Gabrieli

      Attenzione allo SPOILER! Dopo i titoli di coda, nel rifugio devastato del Collezionista, compare...Compare...COMPARE......Howard il Papero.

  2. Andreas

    Giura! Fantastico. La scena nel camion con il tizio a cui esce dalla bocca quella specie di tentacolo non mi aveva fatto dormire. All'epoca non ero ancora alle elementari.

    • Daniele Gabrieli

      Io avevo undici anni e cominciavo appena ad andare al cinema da solo (il mio primo film visto senza mamma e papà era stato Ritorno al Futuro, l'anno precedente). Howard e il Destino del Mondo fu un flop clamoroso (giustamente perché non era granché) ma il cattivo (l'Oscuro Supersignore, se non sbaglio) era fantastico. Ricordo anche che ne era stato tratto un bel gioco per il Commodore 64.

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