I film al cinema dal 3 Aprile4 min read

Divergent

Genere: Azione, Fantascienza
Durata: 139′
Regia: Neil Burger
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Miles Teller, Jai Courtney, Zoë Kravitz, Ansel Elgort, Ray Stevenson, Ashley Judd, Tony Goldwyn, Maggie Q, Christian Madsen
Produzione: Red Wagon Entertainment, Summit Entertainment
Distribuzione: Eagle Pictures

Ennesimo prodotto young adult, espressione inglese che identifica quel tipo di opera (letteraria o cinematografica) che ha come riferimento il pubblico dei teenager, Divergent un po’ come tanti suoi omologhi è il primo tassello cinematografico di una fortunata trilogia letteraria scritta dalla giovanissima Veronica Roth (è del 1988) composta appunto da Divergent e poi dai successivi Insurgent e Allegiant. Non troppo distante dall’immaginario di Hunger Games, anche in Divergent abbiamo un futuro distopico e un’eroina declinata al femminile, Divergent racconta della presa di coscienza della giovanissima “Tris” Prior (la Shailene Woodley di Paradiso amaro) di essere una “divergente”, cioè una persona che non rientra in nessuna delle fazioni in cui il genere umano, a seconda del carattere di ciascuno, è diviso. Soprattutto “Tris” si trova di fronte ad un vero e proprio complotto nel tentativo di eliminare qualsiasi “divergente”. Dirige, non aggiungendo nulla al genere ma neppure fallendo l’obiettivo del cosiddetto intrattenimento ben fatto, il Neil Burger di The illusionist e Limitless.

DISTOPICO @@

 

Ti ricordi di me?

Genere: Commedia
Durata: 91′
Regia: Rolando Ravello
Cast: Ambra Angiolini, Edoardo Leo, Ennio Fantastichini, Paolo Calabresi, Susy Laude, Pia Engleberth
Produzione: Lotus Production, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution

Secondo film dietro la macchina da presa dopo il bel riscontro di critica e di pubblico del precedente Tutti contro tutti per l’attore Rolando Ravello. Con Ti ricordi di me? Ravello abbandona la commedia caustica del suo primo film per una favola contemporanea giocata sulle dinamiche di due personaggi decisamente poco ordinari: Roberto e Bea. Roberto (l’attore e sceneggiatore Edoardo Leo) è un cleptomane e pure un autore di favole surreali a sfondo sociale dai titoli improbabili tipo “Alice nel paese dei terremotati” o “La foresta dei barboni assiderati”, Bea (Ambra Angiolini) è un’insegnante elementare, che soffre di narcolessia e, se vittima di forti shock emotivi, pure di perdita di memoria. Si incontrano davanti al portone della loro terapista e da quel momento la loro vita non sarà più la stessa. Meno riuscito della sua opera prima ma in ogni caso godibile conferma delle buoni doti del Ravello regista.

FAVOLISTICO @@

 

La Luna su Torino

Genere: Drammatico
Durata: 90′
Regia: Davide Ferrario
Cast: Walter Leonardi, Manuela Parodi, Eugenio Franceschini, Daria Pascal Attolini, Benedetta Perego, Aldo Ottobrino
Produzione: Rossofuoco
Distribuzione: Academy2

Torino si trova sul 45esimo parallelo, esattamente a metà strada tra il Polo Nord e l’Equatore. Va da sé che una posizione del genere per il torinese d’adozione Davide Ferrario potesse perfettamente trasformarsi in una azzeccata metafora del costante tentativo di equilibrio di tutta una serie di personaggi. Ecco qui l’idea di fondo de La luna su Torino, storia di Ugo, quarantenne ereditiere che non ha combinato nulla nella sua vita e che vedendosi ridursi i soldi a sua disposizione decide di subaffittare parte della villa in collina dove vive. Suoi inquilini diventano la ventiseienne Maria, impiegata in una agenzia di viaggi e il ventenne Dario, studente di lettere che per mantenersi lavora allo Zoom, un singolare bioparco. Vite sospese le loro, tra un passato considerato insoddisfacente se non fallimentare e un futuro incerto e in bilico, tutto sul filo precario e felicemente imprevedibile di quel 45esimo parallelo. La luna su Torino ricorda uno dei film più riusciti di Ferrario, Dopo mezzanotte, e per certi versi un po’ come personaggi che racconta rimane sospeso, in difficile equilibrio. E questa è la sua forza ma anche la sua debolezza.

EQUILIBRISTA @@

 

Molière in bicicletta

Genere: Commedia
Durata: 104′
Regia: Philippe Le Guay
Cast: Fabrice Luchini, Lambert Wilson, Maya Sansa, Camille Japy, Ged Marlon, Stefan Wojtowicz, Annie Mercier, Christine Murillo, Josiane Stoléru, Laurie Bordesoules, édith Le Merdy
Produzione: Les Films des Tournelles, Pathé, Appaloosa Développement, France 2 Cinéma
Distribuzione: Teodora Film

Serge (l’impagabile Fabrice Luchini) ha abbandonato la sua carriera d’attore per rintanarsi, novello “misantropo” in una casetta sull’Ile de Ré. Gauthier (Lambert Wilson), amico e collega sulla cresta dell’onda (è il famoso protagonista televisivo di una serie a metà strada tra ER e il Dr. House) lo va a trovare proponendogli di recitare assieme a teatro Il misantropo di Moliere. Serge è scettico, non vorrebbe ritornare a recitare ma dietro l’insistenza di Gauthier, gli propone quest’accordo: per cinque giorni proveranno il testo, scambiandosi i personaggi, e solo a quel punto deciderà se accettare o meno. Commedia sul teatro e soprattutto sul mestiere dell’attore, commedia in felice (e anche sotterraneo equilibrio) tra verità e finzione, tra arte che imita la vita e viceversa, tra gradevolezza e cattiveria. Enorme successo in Francia (più di un milione di spettatori) per il nuovo, azzeccato film del regista de Le donne del 6° piano, Philippe Le Guay.

ATTORIALE @@@